Citazionismo La devozione di Tarantino in particolare per i B-movies, gli spaghetti western ed il cinema di Hong Kong hanno influenzato praticamente tutti i film del regista americano, finendo per condizionarli fortemente. Tra citazione e plagio il confine è sempre labile, ma il rispetto che (si dice) Tarantino abbia per la storia del cinema spesso fa propendere per il primo termine, negando il secondo. “Le iene” ricorda “City on fire”, “Django unchained” rimembra fin dal titolo il capolavoro di Corbucci, “Jackie Brown” rievoca il blaxploitation e “Kill Bill” omaggia Kurosawa e tutti i film sui samurai…
Attore feticcio Proprio perché ogni film di Tarantino ha un suo epigono che lo ha ispirato, da quando il regista se lo può permettere, non lesina mai il cameo di uno che nel film epigono c’ha recitato: non solo il recente Franco Nero-Django Unchained, ma vengono palesemente in mente David Carradine o Sonny Chiba-Kill Bill e Lawrence Tierney-Le Iene
Atemporalità Sfasamenti cronologici, assenza di contiguità, divisione in capitoli (sciorinati ovviamente senza un continuum): Tarantino ha fatto del tempo un vero protagonista, in particolare in “Pulp fiction” e “Kill Bill”…
Animo splatter Da “Le Iene”, col suo taglio dell’orecchio, fino a “Django unchained” in cui ogni colpo messo a segno è un profluvio di schizzi alle pareti, passando per le katane di “Kill Bill” e l’arsenale di Zed o il colpo partito per sbaglio in “Pulp fiction”. Tarantino non disdegna la prominenza di materiale ematico …
Il valore della musica Alcune scelte azzardate, ma sempre ricercatissime da parte di Tarantino, cultore cinematografico ma anche musicale, sono alla base di ogni film del regista. Dalla sevizia al poliziotto sequestrato di “Le Iene” mentre suona in sottofondo “Stuck in the middle”, al ballo di Mia Wallace sulle note di Neil Young, fino alla colonna sonora vintage di “Grindhouse – A prova di morte”. Spesso, specie in “Django unchained”, come in Kubrick la scelta dei pezzi musicali è volutamente incoerente col tipo di scena rappresentata…
Verbosità Laddove un normale dialogo impiega 10 battute, Tarantino lo rende lungo 20 battute e ce ne infila altre 4 sottobanco... La prolissità non spaventa il regista di Knoxville, specie se inframmezzata da un’ironia pungente…
Punti di vista Tarantino piazza la macchina da presa praticamente ovunque. Sconvolgente la macchina da presa piazzata nel bagliaio dell’auto di Jules e Vincent, ma anche le soggettive da corpi riversi sul terreno (c’è almeno un’inquadratura in ogni film di Tarantino…), in particolare in “Bastardi senza gloria”.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta