PALERMO:
Mafia e sicari nella Palermo di oggi visti da una ragazza cieca che viene rapita. Anche il cinema indipendente in Italia ne fuoriesce con una storia efficace ed una realizzazione più che impeccabile. Memorabili i due piani sequenza di quasi 10 minuti l’uno.
SIENA:
Un ecologista palermitano si trasferisce nella sua città ideale, la concentrata e storica Siena. Dopo un evento scatenante il protagonista entra in una spirale di indagini e malintesi. Una Siena mai così giallo-poliziesco ed intrigante. L’esordio registico di Lo Cascio ricorda Hitchcock.
ROMA:
L’incantevole bellezza trash e disincantata di Sorrentino che si addentra nella Roma notturna. Con felliniano distaccamento tra realtà e onirico vengono esplorati personaggi vuoti ma sorridenti, realtà oscure ma vive, nutrite da se stesse. Jep Gambardella è l’apoteosi di quella classe sociale italiana moderna (e futura) ferma a decenni fa ed incapace di ripartire.
Con Stefano Accorsi, Geppi Cucciari, Jacopo Cullin, Francesco Pannofino, Alessio Di Clemente
CAGLIARI:
Una provincia cagliaritana grottesca ed ironica che racconta le avversità di periferia tramite una squadra di calcio locale e le vicende di un arbitro di livello internazionale. Spassoso nel racconto ma drammatico nella fotografia in bianco e nero per cogliere tutte le sfumature del caso.
PIOMBINO:
Nel capoluogo industriale toscano si fondono storie di operai e adolescenti dalle poche aspettative future, se non quelle, una volta usciti dal liceo, di andare a lavorare in fabbrica. Intanto due ragazze adolescenti si scoprono attratte dagli uomini e l’una dall’altra.
TRENTO (Valle dei Mocheni):
Andrea Segre continua la ricerca documentaristica di storie che raccontino di immigrazione, arrivando ora in Trentino. Qui si incrociano le storie di Dani, immigrato togolese che non riesce a guardare negli occhi la neonata figlia perché gli ricorda la moglie morta durante l’esodo e del giovane trentino Michele che ha da poco perso il padre alpinista.
MILANO:
Gianni Amelio racconta la crisi di un ottimista che si sveglia la mattina e rimpiazza su qualunque luogo di lavoro i lavoratori che si devono assentare temporaneamente, in qualsiasi tipo di mansione. Nell’Italia di oggi Antonio Albanese è un insolito precario che pur di rimanere solo e senza niente in mano si adatta a fare di tutto.
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