Da tempo mi ronzava nella mente l’idea di una play sulla tematica “cinema e scuola”, a maggior ragione visto che sono parte in causa in quanto anch’io faccio l’insegnante. Tuttavia, mi piacerebbe dedicare questa play proprio ai tanti bravi insegnanti che abbiamo in Italia, quelli che fanno il loro mestiere con passione e dedizione, nonostante le tante difficoltà che inevitabilmente incontrano sul campo. Anche Matteo Renzi nel suo discorso di insediamento da segretario del PD gli ha reso onore, fra l’altro ricordando che non devono essere messi continuamente sotto pressione per futili motivi, come spesso avviene nella realtà… lasciamoli respirare questi insegnanti, lasciamoli organizzare con calma il loro lavoro, non stressiamoli ogni giorno con pretese che spesso esulano dai loro compiti (queste parole sono rivolte ai genitori più intolleranti, sia chiaro… come ha fatto lo stesso Renzi. So che può apparire come un’inevitabile semplificazione, ma credo che il buon Matteo abbia colto nel segno). Venendo alla play, ecco alcuni film che ci presentano figure di insegnanti idealisti o pronti a mettere in gioco loro stessi pur di cambiare i loro alunni e farli realmente maturare; chi vuole aggiungere altri film faccia pure, ma ne aggiunga possibilmente secondo il modello proposto… Una play sui “bad teachers” magari la faremo un’altra volta…
P.S. Approfitto di questa play per fare i miei auguri di buon Natale a tutta la community di Film tv.
In un’antologia del genere il film di Peter Weir non poteva mancare… Il professor Keating è un insegnante di letteratura che lavora a Welton, un prestigioso college americano nel 1959, e cerca di infondere nei suoi studenti l’amore per la poesia e la capacità di ragionare con la propria testa, in maniera anticonformista, ma i suoi insoliti metodi pedagogici risultano dopo un po’ sgraditi alle più elevate autorità della scuola… Nonostante certi schematismi un po’ manichei della sceneggiatura, soprattutto quando sono in scena le autorità repressive come il preside, il film rimane un elogio convincente dell’urgenza pedagogica di trasmettere una mentalità flessibile, originale e aperta al nuovo, e il finale con gli studenti che salgono in piedi sui banchi gridando “Capitano mio capitano” riesce ancora a commuovere.
Con Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Roberto Herlitzka, Lucia Mascino, Elena Lietti
Riccardo Scamarcio interpreta il professor Prezioso, un giovane supplente alla sua prima esperienza in un liceo romano. Prezioso è un insegnante che vorrebbe svolgere coscienziosamente il suo compito, ma si trova di fronte a una preside piuttosto ansiosa, colleghi non sempre amichevoli tra cui lo stravagante professor Fiorito, alunni che sembrano non prendere in considerazione il suo ruolo fra cui una ragazza, Angela Mordini, che sembra essere attratta da lui ma nasconde una difficile situazione personale… Scamarcio risulta misurato e convincente nella parte e il quadro dell’istituzione scolastica e delle dinamiche relazionali fra professori e alunni è delineato in maniera verosimile dal regista Giuseppe Piccioni.
Con Georges Lopez, gli allievi di Saint-Etienne sur Usson
Questo è un documentario del regista francese Nicolas Philibert che ebbe un ottimo successo di pubblico in Francia nel 2002 e un successo di stima in Italia: secondo il sottoscritto si tratta di un’opera sincera e toccante. L’insegnante è il signor Georges Lopez, prossimo alla pensione, in una classe unica di un paesino di campagna, Saint-Etienne sur Usson in Alvernia, una classe unica che raccoglie bambini dalla scuola materna alla quinta elementare. Philibert è entrato nella classe del signor Lopez per dodici settimane e ha registrato il rapporto fra il maestro e gli allievi e fra il maestro e le famiglie in maniera creativa: “Essere e avere” in definitiva, realizza un’utopia: quella di un cinema come atto morale attraverso il quale "crescere". Divertendosi un mondo (Mauro Gervasini, Film tv, 12 Febbraio 2003).
Il titolo originale del film di Laurent Cantet è “Entre les murs”, che vuole dire “Dentro le mura”. Il film ha vinto la Palma d’Oro a Cannes e ha avuto ampio risalto nelle cronache cinefile: è tratto da un libro semi-autobiografico di François Begaudeau, un vero insegnante che ne interpreta anche il ruolo principale. Nel film seguiamo un anno di lavoro del professor Marin, alter-ego di Begaudeau, in una scuola multietnica della banlieue parigina, alle prese principalmente con i problemi di integrazione di molti alunni extracomunitari. L’approccio del regista è di tipo semi-documentaristico, non c’è un intreccio di tipo tradizionale, gli attori sono stati selezionati fra gli studenti che avevano seguito dei seminari di preparazione in vere istituzioni scolastiche. Una fotografia realista del pianeta scolastico, e anche della società francese dei nostri giorni.
Con Bruno Cirino, Massimo Bonini, Luciano Dal Croce
In una scuola del Tiburtino la maggior parte degli allievi diserta le lezioni; un maestro decide di andare a cercarli e di sperimentare con loro un nuovo modo di fare scuola. Girato in 16 mm e realizzato dalla RAI che lo mandò in onda tra il febbraio e il marzo 1973, è il film sulla scuola più credibile, onesto e appassionato che sia mai stato realizzato in Italia; ispirato a un libro di Albino Bernardini, è anche l'unico che abbia messo a frutto la lezione di Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani, pubblicato 6 anni prima. Il merito è del rigore, della lucidità, della pazienza, dell'intelligenza amorosa di De Seta che ha avuto nell'operatore Luciano Tovoli un sensibilissimo collaboratore e in Cirino un interprete ammirevole: la sua è qualcosa di più di una prestazione attoriale. Né film-inchiesta né film di finzione, è un'originale applicazione delle teorie del cinema diretto. Ebbe un ascolto medio per puntata di 12 milioni di telespettatori. Esiste anche un'edizione ridotta a 135 minuti destinata alle sale (Recensione tratta da Il Morandini-Dizionario dei film).
Con Philippe Torreton, Maria Pitarresi, Nadia Kaci, Françoise Bette
Infine questo film di Bertrand Tavernier su un combattivo insegnante di una scuola materna, interpretato dal bravo Philippe Torreton. Scorrendo la lista di titoli proposti nella play, si può notare che la cinematografia francese è stata molto sensibile su questo tema, se si aggiungono anche altri film come “Gli anni in tasca” di François Truffaut o “Arrivederci ragazzi” di Louis Malle. Su “Ricomincia da oggi” cito dalla bella opinione di Hupp2000: «Ça commence aujourd'hui » riesce ad essere contemporaneamente realistico e utopistico. Realistico nella descrizione dell’ambiente di un asilo infantile in una periferia urbana emarginata, nella quale si avvicendano realtà familiari abitate dalla disperazione e da crudi problemi di povertà, il film rasenta l’utopia nel raccontare il personaggio di Daniel Lefebvre, il direttore dell’asilo ammirevolmente interpretato da Philippe Torreton, animatore a tutto tondo, straordinario nel suo rapporto carismatico con i bambini. Se tutti i maestri di scuola, insegnanti, educatori e formatori fossero come questo commovente personaggio, vivremmo probabilmente in un mondo migliore //www.filmtv.it/film/19267/ricomincia-da-oggi/opinioni/623307/
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