Luoghi comuni e comunità d’intenti, topoi topiche e tipiche scappatoie, espedientucci e mezzucci, corsi ricorsi rimedi e ricicli, “idee” onnipresenti ricorrenti e ritornanti (altro che zombie): la cinematografia blockbusteriana [ossimoro?] ne è affollata. Direttamente dai capienti sfruttatissimi serbatoi/immondezzai “creativi” d’inesauribile efficacia a buon mercato. Buoni (sconto) per ogni occasione. Tra i tasselli più importanti in sede di concepimento, realizzazione e ricezione vi è il finale. Il finale. Col botto. Grande soluzione. Ovverosia, data un’idea di fondo per un prodotto tipicamente mainstream da grandi incassi (previsti), avendo una storia (possibilmente semplice) e dei personaggi (possibilmente eroi, a loro insaputa, o supereroi, con contrappunto di cattivoni - che siano umani alieni o semplicemente “cose” - che puntualmente vogliono distruggere il mondo), e ritmo ansiogeno, azione a profusione, effetti speciali dominanti, musiche pompanti, il crescendo s(t)olido degli eventi: poi serve una degna conclusione. Che, nell’ottica di Hollywood e dintorni, dev’essere scoppiettante. Letteralmente. Dunque, lo schemino da asilo nido è presto (stra)fatto: identificato il nemico, questi va eliminato. E quale miglior modo di un simpatico dono sottoforma di pacco bomba nucleare? Ah, l'atomo! Ah, l'atomo! È un attimo: Boom! Insomma, la panacea di tutti i Mali. È incredibile quante volte tale espediente sia stato e venga tuttora usato, in pellicole d’ogni sorta e budget, anche perché evidentemente costituisce un rifugio sicuro quando non si sa come fare. Ma proprio loro, poi. C’hanno la fissa per la fissione.
Mi piace l’odore del plutonio al mattino! [e al pomeriggio, alla sera, in piena notte, a cena, nel caffelatte, come deodorante per le ascelle, in tv. Al cinema.]
P.S. attenzione ai bombardamenti spoileristici. Vi ho avvertito.
Nemico: un asteroide grande quanto il Texas che punta dritto sulla Terra. Le conseguenze sarebbero catastrofiche: l’Armageddon, il Giudizio Finale. Michael Bay. Eroi: un manipolo di trivellatori/provetti astronauti americani veraci e patriottici, comandati dal duro a morire Bruce Willis (l’unico che può ucciderlo è lui stesso, infatti si sacrifica per il bene comune), e dall’imberbe imperturbabile Ben Affleck (l’asteroide è più espressivo, e non di poco). Soluzione: trivellare il bastardo astro infilandoci dentro una bomba nucleare e far esplodere tutto. Risultato: che domanda del piffero.
La summa del Bay-pensiero, in un trionfo di tronfia retorica; storia, personaggi e dialoghi ridicoli, grado zero di complessità, banale spettacolarizzazione di tutto e di più. E la mielosa canzone degli Aerosmith che non vogliono perdere una cosa (chiamata grana).
Nemico: una sottospecie di giganteschi alieni mostruosi intelligentissimi sgorgati dalle viscere oceaniche tramite una breccia interdimensionale. Eroi: un manipolo scelto di valorosi smanettoni alla guida di simil Jeeg robot d’acciaio, guidati in coppia se no da soli nun ce la si può fare. Tra l’aitante biondo con trascorsi drammatici, la (splendida) ragazza giapponese con trascorsi drammatici e il tizio grande nero e risoluto che li comanda anch’egli con trascorsi drammatici (e un futuro da martire, a ridaje), il quadro delle “psicologie” è completo. Grande. Soluzione: infiltrarsi e infilare su - o giù - per la breccia una bomba nucleare e far esplodere tutto. Risultato: che domanda del piffero.
Meno peggio di tanta altra roba, per carità. Ma la storia è superficiale, i caratteri ancor di più, i presunti legami con manga e anime giapponesi, appunto, solo presunti in quanto mer(d)o(so) pretesto per l’ennesima baracconata in pieno blockbuster style.
Nemico: alieni invasori aiutati/aizzati dal divino Loki [perdiana! e lasciatelo vincere una buona volta!!], giunti sulla Terra per mezzo di un portale dimensionale [a ridaje: vedi Pacific Rim] sito nei cieli di New York [un po’ di shopping dopo?]. (Super)Eroi: gli Avengers, con il noioso Captain America, il noioso Thor, il simpatico ma tendente al noioso Iron Man, il gustoso incazzoso Hulk, la Vedova Nera che ammazza i potenti esseri a colpi di pistola (e di anca e di petto: è Scarlett Johansson. Ah, beh!) e Barton-qualcosa che li abbatte con arco e frecce. Soluzione: sparare nel portale un ordigno nucleare e far esplodere tutto. Risultato: che domanda del piffero.
Investimenti pazzeschi, attesa spasmodica, e incassi da capogiro. Davvero non si poteva pensare di meglio?
Joss, caspita, bastava chiedere a me che sono un tuo fan della prima (buffyiana) ora. Io l’avrei messa giù così: Loki vince, conquista la Terra facendone il suo sgabuzzino personale, e stermina tutti i barbosi supereroi fuorché la Vedova Nera che schiavizza sessualmente e il mitico Hulk con il quale dà vita a sketch fantastici, ché assieme formano una coppia comica straordinaria. Direi atomica.
Nemico: dall’ignoto spazio profondo ancora alieni invasori, brutti cattivi e intelligentissimi. Eroi: un cazzuto pilota militare che sa guidare ogni tipo di velivolo (anche e soprattutto extraterrestre) con le sembianze del principe di Bel-Air Will Smith, uno scienziato un po’ suonato con le sembianze di chi è da un po’ che non dorme Jeff Goldblum e un cazzuto Presidente degli States con l’aspetto dell’uomo che non deve chiedere mai ma che s’è perso per strada Bill Pullman. Soluzione: infiltrarsi nella nave madre aliena infilandogli un missile/suppostone nucleare e far esplodere tutto. Risultato: che domanda del piffero.
Vedi sopra per quanto detto a proposito di Armageddon. Il resto è noia (eppure Emmerich se vuole sa fare di meglio).
Nemico: la Terra. Schizzato di brutto a seguito di orribili esperimenti (il “progetto destino”) ad opera dei soliti militari e scienziati senza scrupoli, il nostro pianeta si fa sentire eccome: manifestazioni anomale nell’ambiente si susseguono preannunciando l’Apocalisse [mpf …], per colpa del suo nucleo che, stancato e spossato e forse pure un pochino inalberato, ha smesso di girare [chi indovina per primo cosa invece non smettono di girare con ’ste robe vince un morbidissimo rotolo di carta igienica atomica]. Eroi: un prode insegnante universitario che ha capito tutto e prima di tutti (Aaron Eckhart con la faccia di chi ha capito che il film è una minchiata), e l’astronauta pilota della Nasa Hilary Swank (che ha la faccia di chi pensava di vincere un altro Oscar). Soluzione: infiltrarsi con una navicella di stagnola nel centro della Terra e infilare un po’ di ordigni nucleari a quel fannullone d’un nucleo e far esplodere tutto per fargli riprendere l’attività [ok, giuro: non me lo sono inventato io!]. Risultato: ehm ...
C'è poco da dire: una schifezza, penosa sotto ogni punto di vista.
Con Beau Bridges, Kim Delaney, Fred Ward, Dule Hill, Michael Adamthwaite
Nemico: la Terra. Terremoti terribili in serie lungo la “predestinata” costa ovest degli Stati Uniti. Eroi: una brillante sismologa, un brillante Presidente degli USA e un brillante direttore dell’agenzia federale preposta alle emergenze (nell’ordine: la Kim Delaney di N.Y.P.D.; Beau Bridges, Fred Ward: un’ardua competizione a chi è più svogliato). Soluzione: massì, infiliamo qualche testata nucleare in punti “strategici” e facciamo esplodere tutto [ok, ri-giuro: non me lo sono inventato!]. Risultato: oddio, a parte un lembicino di terra cancellato dalle mappe, le cose vanno bene perché il piano geniale ovviamente ha funzionato.
Serie B, prodotto tipicamente televisivo, da guardare in un afoso pomeriggio estivo mentre si stira, si fa il bucato, si fa una pennichella, si guarda uomini donne e scimpanzè. Non disturba, no.
Con Sean Connery, Natalie Wood, Karl Malden, Brian Keith, Martin Landau, Trevor Howard
Nemico: un pazzo pezzo di asteroide che punta dritto verso la Terra [sì, esatto, ecco da dove arriva Armageddon]. Eroi: Sean Connery che agita ma non mescola americani e russi conducendoli per mano in una missione impossibile dal sapore utopico e speranzoso. Soluzione: siamo pieni di satelliti che ci gravitano attorno, alcuni costituiti da batterie di missili atomici messi lì per proteggerci [nessun rida]. Hercules e Pietro il Grande (che carini, i missilini!) pronti a far esplodere tutto! Risultato: siamo salvi. Yeah!
Ok, meglio di tanti catastrofici vecchi e moderni; in più, il fascino degli anni settanta e la presenza di Sean Connery (e Natalie Wood) fanno il resto.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta