Come rubare un milione di dollari e vivere felici
- Commedia
- USA
- durata 127'
Titolo originale How to Steal a Million
Regia di William Wyler
Con Audrey Hepburn, Peter O'Toole, Eli Wallach, Charles Boyer, Hugh Griffith, Fernand Gravey

Oggi purtroppo questo grandissimo attore ci lascia.
Non avrà mai vinto un Oscar, ma sinceramente poco importa.
Ce ne sarebbero di parole da spendere - sui film a cui ha preso parte, sulle sue grandi prove... -, ma al momento preferisco non scrivere nulla.
Senza dubbio, molte delle sue interpretazioni verranno ricordate.
Eccone alcune tra le mie preferite:
Titolo originale How to Steal a Million
Regia di William Wyler
Con Audrey Hepburn, Peter O'Toole, Eli Wallach, Charles Boyer, Hugh Griffith, Fernand Gravey
Titolo originale The Lion in Winter
Regia di Anthony Harvey
Con Peter O'Toole, Katharine Hepburn, Jane Merrow, Anthony Hopkins, John Castle, Nigel Terry
Titolo originale The Last Emperor
Regia di Bernardo Bertolucci
Con John Lone, Joan Chen, Peter O'Toole, Vivian Wu, Ying Ruocheng
Titolo originale The Night of the Generals
Regia di Anatole Litvak
Con Peter O'Toole, Omar Sharif, Tom Courtenay, Donald Pleasence
Titolo originale Goodbye Mr. Chips
Regia di Herbert Ross
Con Peter O'Toole, Petula Clark, Michael Redgrave, George Baker, Sian Phillips
Titolo originale Lord Jim
Regia di Richard Brooks
Con Peter O'Toole, James Mason, Curd Jürgens, Eli Wallach, Jack Hawkins, Paul Lukas
Titolo originale Lawrence of Arabia
Regia di David Lean
Con Peter O'Toole, Alec Guinness, Anthony Quinn, Omar Sharif, Jack Hawkins, José Ferrer
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C'era in lui un che di snob, di aristocratico inglese (lui che era irlandese!), di insopportabilmente upper class che istintivamente teneva lontane le persone. Non aveva la simpatia un pò briccona di Michael Caine, nè il magnetismo quasi perverso di Richard Burton e neppure il pragmatismo da Working Class di Richard Harris o del tardo Sean Connery. Ma possedeva un fascino personalissimo da vero gentleman inglese (stile Rex Harrison, ma con meno ironia). Dotato di notevolissimo talento, mancava forse di quella versatilità che i grandi attori possiedono. Eccelleva nelle parti drammatiche, tragiche, da vero interprete scespiriano, ma forse non nella commedia. nel racconto leggero, pur se ebbe apprezzabili risultati in COME RUBARE UN MILIONE DI DOLLARI o nel musical LA CLASSE DIRIGENTE.
Per noi tutti egli è stato, rimane e rimarrà sempre l'interprete insuperabile di LAWRENCE D'ARABIA, un capolavoro assoluto per la cui interpretazione avrebbe meritato senza dubbio alcuno un Oscar.
Oltre ai titoli citati, non scarterei l'interpretazone dell'imperatore Augusto nel serial tv su Roma. Un ruolo difficile e tragico che seppe interpretare da par suo, arricchendo il personaggio con sfumature geniali assolutamente credibili, come ad esempio la complessità del suo mandato, i tormenti e le terribili scelte da compiere. Quando penso ad Augusto, vedo O'Toole e questo è un segno sicuro del suo grande talento.
@medusa: totalmente d'accordo su O'Tool in La notte dei generali: quando, spinto da una forza irresistebile (che gli viene dal di dentro, dalla sua pazzia, cioè) entra nella stanza del museo di Parigi - proibita perchè raccoglie i migliori prodotti dell'arte del '900, peraltro bollata col termine di "arte degenerata" dai nazi) e si sofferma con uno sguardo da allucinato sull'autoritratto di Ligabue (?)...sembra veramente un folle!!! @fixer: bella l'analisi dei caratteri di Caine, Burton ed Harris...tutti attori miei preferiti!!!
Pero' almeno un'Oscar,l'avrebbe meritato,intendo uno vero,non alla carriera a mo' di consolazione.
@medusa: totalmente d'accordo!
Peter O'Toole ha un posto d'onore nella mia, personale, ristretta cerchia, dei migliori attori. Ricordo che da bambino mi impressionò ne Il leone d'inverno, che è rimasto il mio film preferito tra quelli da lui interpretati. Poi Lord Jim e La notte dei generali. Della bella analisi di Fixer obbietto un solo punto...è stato bravo anche nella commedia, Dr.Creator è una delle poche pellicole anni '80 capace di farmi sorridere, e molto del merito è di Peter O'Toole.
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