. Il più grande incasso nella sale per Georges Lautner. Mi limito a riportare l’opinione che scrissi alcuni anni fa. « Parodia dei film “noir” dell’epoca, “Les tontons flingueurs” ottenne un enorme successo commerciale e di critica, radicandosi nella memoria collettiva francese un po’ come è avvenuto per “I soliti ignoti” in Italia. I motivi sono gli stessi: in questo gioiello di comicità e narrazione funziona tutto, dall’interpretazione degli attori, alla regia, rapida e disinvolta, passando per i dialoghi dell’immenso Michel Audiard, la fotografia, le musiche… Lino Ventura è ormai una star, anche se segue ancora con deferenza i canoni recitativi di Jean Gabin, suo maestro e predecessore. Qui, fuma come un turco e beve come una spugna, ha il cazzotto facile, non ride quasi mai, non ha paura di nulla. E’ semplicemente irresistibile. Intorno a lui, tutti gli altri personaggi gareggiano per bravura. C’è Bernard Blier, nel ruolo del gangster “cattivo” ma ingenuo, che colleziona sberle da parte dell’imponente Lino; c’è Jean Lefebvre, a suo tempo una delle migliori spalle di Louis de Funès, anch’egli gangster, ma più calmo, meno dinamico e meno stupido del fratello (Blier). Una segnalazione a parte merita Francis Blanche, impareggiabile notaio della mala, in uno dei suoi ruoli più riusciti. Qualcuno lo ricorderà in "A noi piace freddo", di Steno, dove "fa, del feroce maggiore von Krussendorf, una macchietta quasi irresistibile". (Citazione dalla recensione di FILMTV). Poi, c’è il tedesco, la tenutaria di bordello, ecc. ecc. Chi più ne ha più ne metta e non ci si ferma un attimo. Divertimento allo stato puro”»
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta