Sono sempre stato un grande fan dei premi cinematografici, come molti altri utenti qui sul sito, e naturalmente anche degli Oscar, che rimangono le statuette più ambite in assoluto, anche se sono riservate quasi esclusivamente al cinema di lingua inglese. Gli Oscar vengono assegnati dall'AMPAS (Academy of motion Pictures Arts and Sciences) e col passare degli anni sono divenuti una vera e propria icona culturale, che tutti gli attori, registi, tecnici e produttori sognano di ricevere; tuttavia, personalmente non gli assegno un valore elevatissimo in quanto privilegiano solitamente film di forte richiamo per le masse, di qualità "media" o "buona" (più raramente i veri capolavori del cinema americano), e non tengono molto in conto i valori artistici e stilistici delle pellicole da premiare. Ho deciso di fare una rapida panoramica su alcune delle scelte più discutibili operate dall'Academy: parto dalle categorie "Migliore attore" e "Migliore attrice" e poi, se le playlist risulteranno gradite, mi piacerebbe vedere anche quelle di "Miglior film" e "Miglior regista". Naturalmente, i giudizi qui espressi risultano puramente soggettivi; chiunque voglia commentare o aggiungere altri esempi è il benvenuto.
L'attrice austriaca Luise Rainer vinse per ben due volte l'Oscar come migliore attrice, per "Il paradiso delle fanciulle" nel 1936 e per "La buona terra" nel 1937, un melodramma ambientato in Cina tratto da un romanzo della scrittrice Premio Nobel Pearl S. Buck. Tuttavia, la carriera della Rainer fu brevissima, con poche pellicole al suo attivo, ed è un volto ormai dimenticato; nello stesso anno in cui fu premiata per questo film, era candidata anche Greta Garbo per "Margherita Gauthier", forse la più grande interpretazione della Divina, e il confronto fra le due performance davvero non regge, la Garbo meritava assolutamente la statuetta.
Nel 1954 Grace Kelly fu generosamente premiata per la sua interpretazione in "La ragazza di campagna" di George Seaton, al fianco di Bing Crosby e William Holden, ma la statuetta spettava di diritto a Judy Garland, al culmine delle sue possibilità espressive e canore in "E' nata una stella" di George Cukor. La sconfitta fu una delusione cocente per la Garland, visto che si trattava di un suo "comeback" dopo alcuni di anni di inattività e visto lo spessore dell'interpretazione, e contribuì al deteriorarsi delle sue condizioni di salute per problemi di alcolismo e dipendenza dai farmaci. Per una triste ironia della sorte, in "E' nata una stella" la Garland interpreta un personaggio, Vicky Lester, che durante una scena del film riceve proprio un Oscar.
Con Elizabeth Taylor, Laurence Harvey, Eddie Fisher, Betty Field
La diva dagli occhi viola Liz Taylor è stata una brava attrice in alcuni dei suoi migliori film come "La gatta sul tetto che scotta" o "Improvvisamente l'estate scorsa", ma il suo primo Oscar le fu regalato per uno dei suoi film meno riusciti, "Butterfield eight", che lei stessa odiò a causa delle cattive condizioni in cui fu girato e per il personaggio che non le piaceva. Tuttavia, l'Academy volle premiarla lo stesso, visto che dopo la lavorazione si ammalò gravemente a causa di una polmonite. La statuetta sarebbe dovuta andare a Shirley MacLaine, forse alla sua migliore interpretazione in "L'appartamento" di Billy Wilder, che vinse solo dopo molti anni per "Voglia di tenerezza".
Con George Segal, Glenda Jackson, Paul Sorvino, K Callan, Cec Linder, Michael Elwyn
La grande attrice inglese Glenda Jackson ha vinto ben due Oscar, uno meritatissimo per "Donne in amore" di Ken Russell, e un secondo per questa commedia piuttosto dimenticata in cui recita affianco a George Segal. Non ho visto il film ma riporto un commento del mitico utente Maso che ritengo affidabile: La Jackson è molto carina in questo film ma questo Oscar è uno dei più regalati della storia, un po per il film caduto nel dimenticatoio un po per le rivali battute che sono la Streisand di Come eravamo e la Burstyn dell'Esorcista, ho visto la clip di questa premiazione a cui la Jackson non era neppure presente e la faccia allibita della Burstyn si staglia fra la sorpresa generale. //www.filmtv.it/film/43329/un-tocco-di-classe/opinioni/691023/
Gwyneth Paltrow non è proprio una delle mie attrici preferite, anche se da un pò di tempo non la seguo più molto: la ricordo in un film che all'epoca ebbe molto successo come "Sliding doors" e soprattutto nello "Shakespeare in love" per cui vinse il suo Oscar. Ricompensa piuttosto eccessiva visto che, come già sottolineava all'epoca dell'uscita Emanuela Martini, "i due protagonisti sono il punto debole del film, al di sotto di tutte le aspettative", e la Paltrow non riesce a togliersi di dosso certe espressioni bamboleggianti. Un premio a Fernanda Montenegro per "Central do Brasil" sarebbe stato molto più giusto, ma la Montenegro era un'attrice "straniera", dunque destinata alla sconfitta.
La bionda Reese Witherspoon ha vinto l'Oscar per la migliore attrice nel ruolo di June Carter in "Walk the line", biografia del celebre cantautore Johnny Cash, di cui la Carter era la moglie. Innanzitutto sarebbe stato più giusto metterla nella categoria delle Attrici non protagoniste, e poi non mi sembrava proprio una prova da Oscar, che semmai sarebbe dovuto andare a Joaquin Phoenix nel ruolo di Cash, vera anima del film e ottima interpretazione, ma Phoenix è antipatico all'establishment hollywoodiano, così viene premiata la più accomodante Witherspoon. Fra le sue rivali di quell'anno, la più brava mi sembra Felicity Huffman per Transamerica.
Tutti sanno che ho una vera adorazione per Meryl Streep, ma la sua performance come Margaret Thatcher in The Iron Lady non mi sembra una delle migliori della sua carriera: il terzo Oscar dopo ben 17 nomination era sacrosanto, ma non sarebbe stato meglio premiare la straordinaria attrice per alcune delle sue prove più memorabili, come quelle de "La mia Africa", "Silkwood" o "I ponti di Madison County"? (per conto mio, la Streep si potrebbe ritrovare in bacheca almeno quattro o cinque statuette). Fra le sue rivali dell'annata, la più brava è forse Viola Davis in The help
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