Premessa: la MIA stagione cinematografica va da settembre a maggio. Qui di seguito i film più belli, che ho visto a casa mia, sulla mia tv con il mio lettore dvd che tanto amo, nella passata stagione cinematografica. Quelli che mi hanno fatto emozionare e quelli che mi hanno sopreso.
Stanley Kubrick resta il più grande regista di tutti i tempi, un eccellente psicologo che faceva delle debolezze dell’uomo le fondamenta del suo mestiere. Anche perché, dopotutto, l’arte non è altro che follia repressa. No?
Il capolavoro di Brian De Palma è uno di quei film che non ti stanchi mai di vedere. Una colonna cinematografica irripetibile nella sua grandezza. Lento e asfissiante, ti scorre davanti nella sua magistrale rappresentazione per mano di un grandissimo regista che da vita alle parole di Oliver Stone già geniale e irriverente forse più di quanto poi realmente sarà
“Quante vite viviamo? Quante volte si muore?” Il monologo finale di questo straordinario film di Iñárritu è tutta l’essenza della vita, tutto ciò che imprime gli ultimi attimi di un’esistenza.
Con Leonardo DiCaprio, Lorraine Bracco, Juliette Lewis, Bruno Kirby
La grandezza di un attore si vede all’origine della sua carriera. Prima che il nome si trasformi da semplici lettere a solchi profondi nell’olimpo di Hollywood. La grandezza di Leo DiCaprio è espressa da questo film all’eternità.
Fellini racconta la vita, sullo sfondo la sua Rimini, con la sua gente, genuina e vera come non ce n’è più, mentre le musiche suggestive, di Nino Rota, ci lasciano dentro un piccolo moto di solitudine. Capolavoro.
La bravura di un regista si misura anche nella capacità di far interagire, duo o più attori, con metodi e capacità recitative differenti. Spielberg, in questa occasione, è stato eccellente.
Gli ultimi mesi divita di colui che era un giornalista-giornalista, poco citato e anche meno ricordato, omaggiato con questa pellicola perfetta che però passò in sordina tanto che, qualcuno, nemmeno lo sa che esiste un film che parla di Giancarlo Siani, il giornalista ucciso dalla camorra perché… perché faceva il giornalista.
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