Un povero ricco
- Commedia
- Italia
- durata 92'
Regia di Pasquale Festa Campanile
Con Renato Pozzetto, Ornella Muti, Nanni Svampa, Piero Mazzarella

Sicuramente sono fatto male io, ma devo dire che alcuni personaggi fanno veramente presto a passarmi dalle grazie alle disgrazie. Parlando di attori, voglio condividere con voi questo salto nella colonna dei "cattivi" che ha fatto Renato Pozzetto.
Sarà l'età che ho, il momento sociale e culturale che stiamo vivendo, gli allarmi (aimè fondati) sull'economia e la povertà, i Pesci che escono dall'Acquario o il Toro che entra in Vergine, ma vederlo impegnato in spot pubblicitari di una catena di "compro oro" mi ha fatto veramente girare le scatole.
E quindi mi sono domandato: ma un attore come lui, aveva veramente bisogno di ruscolare l'elemosina da tale attività? Non avrebbe potuto negarsi ad interpretare tali spot con battute oltretutto discutibili (nel senso del messaggio trasmesso)? A me sembra veramente una cosa imbarazzante.
Non sarà stato e non sarà mai un attore da Oscar, ma in una carriera comunque brillante e sicuramente ben remunerata, mettere a curriculum delle scenette che invitano a privarsi di ricordi di vita per farsi una vacanza tutta bikini e cocktail (ma da anziani...) mi fa una tale tristezza che credo registrerò sopra ai suoi film la finale di calcio tra la New Team di Oliver Atton e la Mappet di Mark Lenders.
Almeno sono cartoni animati con una dignità.
Regia di Pasquale Festa Campanile
Con Renato Pozzetto, Ornella Muti, Nanni Svampa, Piero Mazzarella
Regia di Sergio Corbucci
Con Renato Pozzetto, Paolo Villaggio, Lino Banfi, Serena Grandi, Francesca Dellera
Regia di Sergio Martino
Con Pippo Franco, Lino Banfi, Renato Pozzetto, Edwige Fenech, Janet Agren, Daniele Formica
Regia di Enrico Oldoini
Con Renato Pozzetto, Ezio Greggio, Athina Cenci, Anna Falchi, Nino Frassica, Giorgio Faletti
Speriamo arrivi...
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Già, condivido tutto il negativo di questa play e sottoscrivo in pieno l'intervento precedente di Jonas ... è davvero urticante in tempi come questi nei quali sempre più famiglie non sanno come fare per arrivare alla fine del mese che un personaggio pubblico si presti a figurare come quello che vende l'oro di famiglia per farsi una crociera (tutte le vedo che la vedo mi viene l'orticaria).
Dal suo punto di vista immagino che essendo ormai fuori da ogni schema dello spettacolo non abbia più nessuna figura pubblica da proteggere, certo che se avesse un minimo di morale avrebbe dovuto declinato questa proposta.
Incommentabile.
Assolutamente d'accordo ,quegli spot sarebbero vergognosi in ogni caso ma con un protagonista come lui non s'affrontano...se penso agli spettacoli che Pozzetto metteva in scena con Cochi Ponzoni !!!
Prendo spunto da una frase di labbro, per dire che secondo me Pozzetto è artisticamente morto e come in genere si fa con i morti preferisco ricordarlo per le cose migliori che ha fatto, e quindi i suoi monologhi incredibilmente surreali dei duetti con Cochi o dei primi film, come "Per amare Ofelia", "Il padrone e l'operaio", Due cuori una cappella", "Paolo Barca..." e così via. Le pubblicità dei Compro Oro sono effettivamente oscene, ma non è solo la pubblicità: è che quel fenomeno esiste e bisognerebbe almeno indagare a fondo se non nasconda qualche attività ancora più pericolosa.
@Sasso:attività tipo il riciclaggio?? (domanda retorica). Ps:tornando a Pozzetto, la citazione è d'obbligo
http://www.youtube.com/watch?v=2-ZGst-k9xk
Lo so... fare l'avvocato del diavolo non è facile. Ci provo.
A tutti, fan inclusi, dà fastidio questa scivolata clamorosa di Renato Pozzetto. Avrà avuto i suoi motivi, anche se il sottoscrivo non crede li capirà mai, perché prestare il proprio volto ad una campagna dietro la quale girano voci di mafia e riciclaggio è un passo molto falso.
Detto questo... l'uomo è una cosa, l'artista è un'altra. Io stesso sono sempre stato il primo a sbagliare a giudicare uomo e artista insieme, e so che è molto facile questo sbaglio, ma si può giudicare separatamente.
Pur non essendo un convinto strutturalista, che prenderebbe in esame solo ed esclusivamente il testo e non considererebbe affatto l'extratesto, credo che giudicare il solo testo - in questo caso l'attore - e non l'extratesto e tutto ciò che fa contesto, sia più che doveroso.
Le ragioni le spiego meglio al link che lascio qui sotto dove ho pubblicato un mio pezzo su Pozzetto scritto nel 2007, riletto oggi e non ho cambiato nulla, se non piccoli refusi.
Dopotutto è più grande il Maradona del goal o il Maradona della coca? Il Clint Eastwood del cinema umanista o quello reganiano che parla con una sedia vuota? Il Pantani del Galibier, di Monte Campione, del Mont Ventoux o quello del doping?
Sono cresciuto guardando Bud Spencer, gli voglio bene. Poi si candida per Forza Italia, cosa devo fare? Odiarlo e buttare alle ortiche tutti i sentimenti e le emozioni che ho avuto e ho tutt'ora? No. Mai. Gli sbagli si fanno, si possono correggere e si può perdonare.
Ammesso e concesso che "chi siamo noi per giudicare, additare e perdonare qualcuno" maco fossimo dio o chi ne fa le veci, credo che l'unica cosa sana che si possa fare sia dichiarare lo scontento per una scelta simile senza però odiare o giudicare malignamente l'artista.
Dal 2000 ad oggi sono corso a vedere tutti gli spettacoli di Cochi & Renato. Non c'è solo uno di Zelig o Colorado che possa valere quanto loro. Conferma e riprova che stiamo parlando di uno dei massimi comici, nel senso più alto del termine, di tutta la storia del teatro mondiale, bistrattato dai parrucconi per ovvie ragioni commerciali.
L'unica cosa che si può fare e non nascondere che no, non ci stiamo a questo compro oro, ma io confermo l'amore per Pozzetto grazie al quale ho imparato a far ridere platee intere a teatro.
A questo link il mio pezzo che spero possa aiutare:
http://cinerepublic.filmtv.it/scusi-cardinale-ho-sbagliato-incendio-l/23895/
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