Due giorni fa abbiamo assistito all’ennesima vicenda di un uomo normale che, per salvare la vita ad alcuni ragazzi che, come capita spesso, incuranti degli avvertimenti e dei divieti, facevano la solita “bravata” in mare finendo poi in difficoltà, ha perso la vita lasciando un figlio di otto anni e una moglie incinta dell’ottavo mese, entrando così, a pieno titolo, in quell’angolo di Paradiso riservato agli eroi. Certe notizie mi lasciano sempre molta tristezza e amarezza. Viene da pensare che non dovrebbero mai accadere, ma poi si pensa anche che la vita è fatta così, che forse è vero che il destino non prende a caso, e certi gesti ci dimostrano che in questo mondo pieno di disumanità, intorno a noi ci sono persone che hanno ancora così alto il senso di giustizia, di civiltà e di umanità da non esitare un attimo nel mettere la propria vita al servizio dalla gente, morire da eroi è un privilegio per pochi. Ho pensato che anche un pensiero scritto su questo sito contribuisca comunque a tenere memoria di queste persone. Pertanto dedico questa lista a quest’uomo e a tutti coloro (ed ai loro familiari), che hanno sacrificato la loro vita per salvare quella di altri o per aver combattuto contro l’ingiustizia, i soprusi, per portare avanti un ideale e/o una causa per il bene comune.
La storia di Peppino Impastato, e la sua ostinata lotta contro la mafia e contro il modo di pensare e di agire passivo e omertoso della gente della sua terra.
Con Jamie Lee Curtis, Alan Bates, Gene Wexler, Hallie Kate Eisenberg
In realtà penso più alla storia che al film. La triste storia di un bimbo americano, Nicholas Green, in vacanza in Italia, che rimarrà ucciso “per caso” sull’autostrada in Calabria. I genitori concedono l’espianto degli organi per permettere ad un altro bambino di vivere.
Una giornalista di Dublino che si oppone al traffico di droga. Verrà assassinata perché le sue accuse e le sue denuncie potevano essere fermate solo con la sua uccisione.
Con Meryl Streep, Cher, Kurt Russell, Craig T. Nelson, Fred Ward
Karen Silkwood perde la vita per denunciare le carenze e le cattive gestioni in aziende che operano in settori molto delicati e pericolosi come gli stabilimenti nucleari.
Mi ha impressionato soprattutto quel particolare del figlio piccolo e della moglie incinta: fingere di non vedere, tanto ci avrebbe pensato qualcun altro, sarebbe stata per lui la scelta più facile. Non so cosa possa essergli passato per la testa in quel momento: probabilmente nulla, ha agito d'istinto. Hai detto bene: una persona normale che si comporta da eroe.
Anch' io, Jonas sono rimasto molto colpito da quel fatto, ecco perché ho pensato che certi gesti vanno sottolineati, ricordati e applauditi. Un saluto a tutti.
Bertolt Brecht fa dire a Galileo: Felice quel Paese che non ha bisogno d'eroi! Spesso si diventa eroi senza mai sapere di esserlo (Ti ricordi di CORDURA?) ma avviene anche che si viva e si muoia da eroi. Casi rarissimi, è vero. Ma non sono forse piccoli eroi anche coloro che si alzano all'alba, prendono treni per pendolari perennemente in ritardo, sporchi e superaffollati, lavorano per quattro soldi e a malapena arrivano alla fine del mese, tra sacrifici ed umiliazioni quotidiane? Pensiamoci e riflettiamo in questi giorni di vacanza, di relax e di divertimento. Il nostro Paese è diventato un piccolo Paese di eroi giornalieri, travet senza nome e senza quarti di nobiltà, dove vivere diventa scommessa e, giorno dopo giorno, la rabbia comincia a far capolino dietro alla rassegnazione.
Ad elogiare e sostenere i pendolari che dici, @fixer, e tutti coloro che fanno sacrifici per arrivare a fine mese io sono il primo, tra l'altro io vivo tra queste persone, ma credo che la differenza sta nel fatto che i loro comportamenti, le loro lotte quotidiane vengono affrontate perché non hanno altra scelta, non sono mosse dal sentimento di altruismo ma dall'impossibilità o dall'incapacità di reagire, il prezzo da pagare per sentirsi libero, spesso, è troppo alto! . ed ecco che subentra la rassegnazione. Gli eroi di cui si parla sopra , invece, hanno pagato un prezzo altissimo, perché hanno voluto sentirsi liberi, e per un grande senso di rispetto e dedizione verso il prossimo, superiore agli affetti e ai legami familiari. Grazie per l'invito alla riflessione, un saluto.
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La Rosa Bianca- Sophie Scholl, Salvador 26 anni contro, Noi credevamo, Giovanna D'arco, Giordano Bruno, Film d'amore e d'anarchia, un saluto
Mi ha impressionato soprattutto quel particolare del figlio piccolo e della moglie incinta: fingere di non vedere, tanto ci avrebbe pensato qualcun altro, sarebbe stata per lui la scelta più facile. Non so cosa possa essergli passato per la testa in quel momento: probabilmente nulla, ha agito d'istinto. Hai detto bene: una persona normale che si comporta da eroe.
Anch' io, Jonas sono rimasto molto colpito da quel fatto, ecco perché ho pensato che certi gesti vanno sottolineati, ricordati e applauditi. Un saluto a tutti.
Bertolt Brecht fa dire a Galileo: Felice quel Paese che non ha bisogno d'eroi! Spesso si diventa eroi senza mai sapere di esserlo (Ti ricordi di CORDURA?) ma avviene anche che si viva e si muoia da eroi. Casi rarissimi, è vero. Ma non sono forse piccoli eroi anche coloro che si alzano all'alba, prendono treni per pendolari perennemente in ritardo, sporchi e superaffollati, lavorano per quattro soldi e a malapena arrivano alla fine del mese, tra sacrifici ed umiliazioni quotidiane? Pensiamoci e riflettiamo in questi giorni di vacanza, di relax e di divertimento. Il nostro Paese è diventato un piccolo Paese di eroi giornalieri, travet senza nome e senza quarti di nobiltà, dove vivere diventa scommessa e, giorno dopo giorno, la rabbia comincia a far capolino dietro alla rassegnazione.
Ad elogiare e sostenere i pendolari che dici, @fixer, e tutti coloro che fanno sacrifici per arrivare a fine mese io sono il primo, tra l'altro io vivo tra queste persone, ma credo che la differenza sta nel fatto che i loro comportamenti, le loro lotte quotidiane vengono affrontate perché non hanno altra scelta, non sono mosse dal sentimento di altruismo ma dall'impossibilità o dall'incapacità di reagire, il prezzo da pagare per sentirsi libero, spesso, è troppo alto! . ed ecco che subentra la rassegnazione. Gli eroi di cui si parla sopra , invece, hanno pagato un prezzo altissimo, perché hanno voluto sentirsi liberi, e per un grande senso di rispetto e dedizione verso il prossimo, superiore agli affetti e ai legami familiari. Grazie per l'invito alla riflessione, un saluto.
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