Ispirato dalla recente playlist di Bob The Heat sulla comicità contemporanea, e dopo aver riscontrato la mia personalissima difficoltà a trovare dei film recenti che m'abbiano davvero divertito, ho deciso di dedicare una play ai quelli che mi hanno fatto più ridere in assoluto.
Invito, chiunque abbia voglia, di citare i film - o il film - che lo ha fatto più ridere.
Il film che ho visto più volte in assoluto... credo almeno una quindicina di volte. Il capolavoro assoluto dei Monty Python, nonché l'ultima loro opera collettiva. Difficile, per me, scegliere un momento preferito... anche solo partendo dal cortometraggo di Terry Gilliam in apertura... dalla macchina che fa bip fino alla cena con la morte (anzi, con il «Signor Lamorte»), un tripudio di sketch al contempo geniali e di inglesissimo cattivo gusto. E il senso della vita? Probabilmente «andava dovunque io andavo».
Il trionfo dell'anarchia hawksiana e della commedia screwball americana. Il ritmo è indiavolato, serratissimo. Cary Grant è catapultato da un paradosso all'altro dalla frenetica Katherine Hepburn. La sequenza del cagnolino e del «signor Osso» (trad. italiana) è superlativa, e stento ogni volta a non rimaner piegato dal ridere...
Forse il prodotto più felice del tris di registi/sceneggiatori Zucker-Abrahams-Zucker (incappati poi in un'inesorabile parabola discendente). Un film in cui la loro comicità citazionista e demenziale non ha alcun freno. La gag in cui Val Kilmer è convinto che il treno in cui siede sia partito, mentre a partire è la stazione (!) non ha prezzo.
Con Tom Arnold, Jessica Lundy, Alex McKenna, Bug Hall, Mark Metcalf
John Landis è il maestro del demenziale, ma è anche un regista raffinatissimo e audace. Con quello che è uno dei suoi film più bistrattati, il regista americano sovverte l'intero universo filmico e lo piega alla demenza più cieca. Un piccolo capolavoro da riscoprire, congegno pressoché perfetto di comicità grottesca.
Con James Cagney, Horst Buchholz, Pamela Tiffin, Liselotte Pulver
Tra le commedie più caustiche e divertenti di Billy Wilder, scritte con il compagno di sceneggiature I. A. L. Diamond. Una satira politica che non risparmia niente e nessuno. James Cagney, celebre più per i suoi ruoli "da duro", chiude meravigliosamente la sua carriera interpretando l'indimenticabile McNamara, dirigente della Coca Cola.
Con Mel Brooks, Marty Feldman, Dom DeLuise, Bernadette Peters
Pur non essendo un amante sfegatato di Mel Brooks (a cui, comunque, gli riconosco i meriti), ho amato moltissimo questo Silent Movie, film interamente muto (nostalgico come sarà, poi, anche il bellissimo I tre amigos di Landis) dove l'unica frase pronunciata... è detta da Marcel Marceau!
Con Coralina Cataldi-Tassoni, Diego Ribon, Luciano Crovato, Elena Cantarone, Stefano Molinari
Chiudo con un tipo di comicità che adoro... quella involontaria! Di film trash ne ho visti a palate, ma nessuno potrà mai raggiungere il delirio de "Il bosco 1" - e, badate bene... il 2 non è mai stato fatto! Impagabile l'inglese farlocco della protagonista («Grazie, grazie dio della luce»).
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