Lars Von Trier : //www.filmtv.it/film/44159/melancholia/opinioni/686339/
Una doppia ombra notturna innaturale bagna di luce la geometria artificiale del giardino, la luce del sole che si riflette sulla superficie spoglia della Luna e sull’atmosfera cangiante di Melancholia ( un Doppelgänger di Solaris, che di sogno, però, al contrario del Pianeta-Mente, forse, realizza solo il Suo…morendo con la sua latra metà ), un’umbratile fantasma del futuro impeditoci che si manifesta sganciandosi da dietro l’apparente disco del Sole, sfiora Mercurio, lambisce Venere, in congiunzione o in elongazione che siano, di qua o di là dal Sole, e poi rasenta la Terra una prima volta, per allontanarsene subito dopo, sembra per sempre, quasi per sempre, che già ne sentiamo la mancanza, ne abbiamo malinconia, ma ecco ch’è solo una sotto orbita, un ricciolo nel colpo di frusta gravitazionale, un gioco prospettico di moto retrogrado apparente nel suo percorso, l’apoteosi dell’epiciclo deferente, un piccolo, solo un piccolo loop
[ Melancholia si avvicina alla Terra non con una linea puramente retta, ovviamente, ma nemmeno con una semplice orbita parabolica, infinita e vagabonda : lo fa con un movimento, invece, rettilineo, si, seppur’errante, ma a spirale ( ricordato, nella forma, dal fil di ferro malleabile, avvolto anch'esso, per l'appunto, a spirale conformabile, attaccato ad un bastone dell’invenzione del piccolo Leo ), orbitando attorno ad un suo centro gravitico ( la Forza che lo anima : il caos, il caso, il destino, l’entropia, l’esercito di scimmie ammaestrate che con un dato tempo a disposizione, prima o poi, ti sforna l’Amleto pigiando a caso sui pulsanti di una tastiera, la fatalità di una disdetta cosmica, la cattiva stella dell’alba-tramonto, veloce come un’eclissi, dell’Umanità ), oltre che ruotando sul proprio asse, certo ( un punto di Lagrange fra Sé e la Collisione ) : si comporta quasi come un sistema binario, un sistema Terra-Luna o di stella doppia : ed è con questa piccola sott’orbita ritornante, che prima si Allontana, muovendosi un passo indietro all’interno della sua orbita piccola, mentre si Avvicina, inesorabile, lungo l’orbita maggiore, quella grande, la principale, e poi raddoppia di colpo la velocità in un approssimarsi senza freni e irreversibile, che ci colpisce :
come un pugile che arretrando sfodera un gancio al mento : come un Deus Ex Machina che sembra definitivamente accomiatarsi dal palcoscenico della volta celeste-terrestre stratosferica…quand’ecco che rientra per il bis ],
perché in realtà stava semplicemente prendendo meglio le misure, e la rincorsa.
Certo, dal suo punto di vista, siamo noi magari che gli abbiamo tagliato la strada.
Un pezzetto di terreno in seno al pianeta dove un giovane frutteto è stato impiantato pochi anni fa e a noi toccherà in gioia coltivarlo e farlo crescere e fruttare.
La legge morale che non può alcunché contro la Forza di Gravità e le Traiettorie Caotiche dell’imponderabile, contro le fiondate gravitazionali del flipper cosmico, del tavolo da biliardo galattico a 4 dimensioni.
“ Ho problemi a camminare bene “.
“ Ma riesci ancora a barcollare “.
Justine-Ofelia ( John Everett Millais, olio su tela, 1851-’52 ) abbandona quasi tutti ed è abbandonata dall’unica persona, quasi, che non ha rifiutato, rigettato, lasciato andare, a cui ha chiesto di restare : il padre. Rapporti di forza, ancora, e di genere.
Justine-Ofelia frusta il suo Cavallo di Torino. Volge lo sguardo al cielo. Nietzche non c’è più. Schopenhauer balla sulla sua fossa, in una contro-crasi temporale ( i morti son tutti contemporanei tra loro : Dialogano in Noi ). Il ponte non collega, è una trappola, un vicolo cieco, un’inutilità della strada, della storia.
Justine-Ofelia Antichrist-ianamente immersa nella Natura.
Cosa DeSideri ? Non c’è redenzione.
La Rappresentazione della Volontà di Sopravvivenza. La sua impotenza.
E’ apparsa una nuova stella in cielo, si vede anche di giorno. Può esser solo una Supernova. Un’esplosione di vita futura che crea morte presente : porta morte, e a lungo termine ( a lungo termine saremo tutti morti ), vita : dalle sue ceneri di brace fumante a milioni di gradi in raffreddamento ed aggregazione sferica nasceranno Sistemi solari, e qualcuno, qualcuno di essi…
Ma non è una Supernova, è un Esopianeta : un vagabondo errante, un nomade randagio, un ramingo kamikaze, un’improbabile possibilità : una Necessità atta a contribuire in parte alla Costituzione di tutta quell’invisibile ma teorizzata Materia Oscura : una Necessità impiegata a consentire il Big Bang dopo il Big Crunch.
Heidegger tace, come sempre ha fatto : la metafisica non può altro che niente di nulla.
E la Storia finisce, termina, si contrae in un punto zero, con buona pace di Hegel.
E Kant si rigenera, in un ultimo sussulto di pervicace desiderio : inutili spasmi o contrazioni di metamorfosi...
Che : " La vita è solo ( e sola ) sulla Terra e non lo sarà ( come non lo è stata ) per molto ancora ". Frasi lapidarie, senza Senso e ControProva, un po' come telespaziotempotrasportare Epicuro di fronte all' ''Astronauta'' di Palenque : ogni prova scientifica deve basarsi sull'evidenza oggettiva dei Sensi e non delle Sensazioni... E deve essere sperimentalmente riproducibile... Sia questa l'eccezione totalizzante-annullatrice...
Ma che importa : i fagioli nel barattolo sono 678, la buca 19 è uno sfizio, lo slogan pubblicitario della Mad Men Justine/Trier potrebbe essere : " Enjoy it while it lasts ! " : che importa : quando la depressione colpisce... La depressione non esiste ! La depressione colpisce solo chi se la può permettere !
Che : " La vita è cattiva " : procede a colpi di morte.
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