Due uomini tra l'obeso e il corpulento su una piccola barca si chiedono cosa ci sia "dall'altra parte". Forse nulla, forse uno schermo nero continuo che interrompa una vita rocambolesca, chiassosa, vividamente insensata cavalcata sulle note di una hit tamarra degli anni '80. Quella hit potrebbe diventare d'un tratto struggente, e quei due uomini il simbolo dei temi sempiterni del cinema, trasposti ormai sempre più intensamente nella televisione di oggi - e di un ieri abbastanza recente. Così I Soprano - scoperti a 5 anni dalla chiusura, compagni sgradevoli e insieme immancabili di un inverno - come tante serie televisive, HBO e non, descrivevano con epica costantemente destrutturata le gesta di un gruppo di boss nell'era postmoderna, incarnandosi nel contraddittorio, affascinante, sensibile e crudele Tony. Gandolfini era Tony e allo stesso tempo non lo era, per quei suoi tratti grossolani e decisi, per lo sguardo sfuggente sempre pronto a farli crollare. La volgarità, il familismo imprigionante, il maschilismo scimmiesco - tutte caratteristiche ben calate in un contesto originariamente italiota - la morte e la ricerca frustrata di tepore e complessità erano alla base di quella grande narrazione, sostitutiva dei romanzi e poi di un cinema sempre più esangue. Hollywood, spesso non avvezzo alla complessità e alla libertà espressiva di certa telvisione, aveva chiamato più volte Gandolfini, presente in moltissimi titoli ma quasi mai protagonista, e lui aveva rispostoo con prove all'altezza o ben al di sopra della riuscita del film. non mi sento mai partecipe al punto di scriverne quando muoiono attori o registi, simulacri di un mondo lontano, ma non posso far altro che immadinare Gandolfini come la parte migliore di Tony, come la parte migliore e non scritta del cinema americano contemporaneo
Con James Gandolfini, Susan Sarandon, Kate Winslet, Christopher Walken, Steve Buscemi
gustoso e assurdo musical di turturro, in cui James è ancora una volta un marito fedifrago ma infinitamente più imbranato di tony, personaggio allora a me sconosciuto
Con Geena Davis, James Gandolfini, Stephen Rea, Philip Bosco
non esaltante ma abbastanza struggente da farsi ricordare, rivisto la scorsa estate in contemporanea con i primi episodi de I soprano. per una volta James è un marito gentile ma rude e un po' sempliciotto, incapace di trattenere un'inquieta Geena Davis
anni fa avevo curiosià nei confronti di questo film in quanto doppiato tra gli altri da tale lauren ambrose - protagonista non molto fortunata della mia serie preferita in assoluto, vicina ai soprano per molte cose - ora mi piacerebbe riscoprire anche la "husky voice" di gandolfini
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