Penso che tutti gli amanti del cinema, come di qualsiasi altra forma d'arte, sono attratti e affascinati dall’idea di esaminare la condizione umana (nelle sue virtù, nelle sue capacità, nella sua intelligenza, nelle sue possibilità di trasformarsi, adattarsi e sopravvivere, ... ma anche nelle sue idiozie/pazzie, sventure, avversità e perversioni), ma si giunge alla conclusione che l’essere umano, pur presentandosi all’origine come il massimo capolavoro della natura (o della Creazione di Dio, per chi come me ci crede), è di fatto la realtà più sottovalutata, più negata e più sottomessa e oppressa di qualsiasi altra forma di vita a causa di forme di potere e di reggenze (laiche o clericali, legalmente costituite o illecite) guidate dai suoi stessi simili.
Il cinema non è veloce nel rappresentare i fenomeni di massa, ma benché stia al traino di tali cambiamenti, possiede però, a differenza delle altre arti, la capacità di catalizzare in tutto il globo l’attenzione di un’enorme moltitudine di persone sui più svariati argomenti, aprendo spesso la porta a discussioni e riflessioni. Il cinema riesce a polarizzare e “popolarizzare”.
La storia dei diritti umani è fatta di battute d’arresto e di improvvise impennate. Il 10 dicembre 1948 gli stati membri della giovane O.N.U. hanno firmato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, classificando le libertà fondamentali dell'uomo.
Perciò ho iniziato un ciclo di liste sui DIRITTI FONDAMENTALI.
Indice del ciclo: 1° DIRITTO ALLA LIBERTA'. Film contro l'ANTISEMITISMO, quale forma di soppressione con un'unica soluzione di tutte le libertà fondamentali. Link: //www.filmtv.it/playlist/49899/ciclo-sui-diritti-fondamentali-film-contro-l-antis/
2° DIRITTO AD HABEAS CORPUS, come insieme di norme che proteggono l'individuo contro gli abusi del sistema giudiziario e di polizia, per ingiuste carcerazioni o con eccesso di punizione. Sino a portare, a seconda degli Stati, a ripudiare la pena di morte. Film contro l'INGIUSTO PROCESSO e la PENA DI MORTE. Link: //www.filmtv.it/playlist/49932/ciclo-sui-diritti-fondamentali-film-contro-l-ingiu/
3° DIRITTO ALLA SICUREZZA, quale insieme di norme che proteggono le persone contro crimini come assassini, massacri, torture e rapimenti da qualsiasi fonte siano attuati, sia da enti statali che da associazioni criminali o atti individuali. Film sulla TORTURA. Link: //www.filmtv.it/playlist/49963/ciclo-sui-diritti-fondamentali-film-sulla-tortura/
4° DIRITTO ALL'UGUAGLIANZA SOCIALE, quale insieme di norme che garantiscono uguale accesso alla cittadinanza, parità di trattamento di fronte alla legge e abolizione di tutte le forme di discriminazione. Film contro il RAZZISMO. Link: //www.filmtv.it/playlist/49986/ciclo-sui-diritti-fondamentali-film-contro-il-razz/
5° sempre sul DIRITTO ALL'UGUAGLIANZA SOCIALE.Film contro la SCHIAVITU'. Link: //www.filmtv.it/playlist/50030/ciclo-sui-diritti-fondamentali-film-contro-la-schi/
6° sempre sul DIRITTO ALL'UGUAGLIANZA SOCIALE.Film sulla IMMIGRAZIONE. Link: //www.filmtv.it/playlist/50054/ciclo-sui-diritti-fondamentali-film-sulla-immigraz/
Oggi: sempre sul DIRITTO ALL'UGUAGLIANZA SOCIALE.
Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Dudu): Articolo 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità. Articolo 4 Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma. Articolo 6 Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica. Articolo 7 Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione. Articolo 13 Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese. Articolo 14 Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni ... Articolo 15 Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza. Articolo 16 Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento ... La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.
Ho pensato ad alcuni film sulla PARITA' TRA I SESSI.
Con Gong Li, Ma Jingwu, He Saifei, Cao Cuifen, Zhao Qi, Kong Lin, Jin Shuyuan, Ding Weimin
"Tratto dal romanzo Mogli e concubine di Su Tong, ambientato nella Cina del Nord dei primi anni ‘20, è la storia di una studentessa povera che interrompe gli studi per diventare la quarta moglie, dunque concubina, di un ricco signorotto. Situata in un bellissimo edifi cio di articolata struttura architettonica, è una dolente sinfonia in rosso minore sulla condizione femminile, il rapporto dei sessi, le logiche del potere dove lo splendore formale si coniuga col rigore morale e l’asciuttezza narrativa. Leone d’argento alla Mostra di Venezia, non distribuito nella Cina Popolare" (così il Morandini).
Con Lisa Ray, Seema Biswas, Kulbhushan Kharbanda, Waheeda Rehman
India, 1938: un gruppo di vedove vive in assoluta povertà in un tempio nella città santa di Varanasi. Una di loro cerca di sfuggire alle restrizioni sociali imposte dalla vedovanza iniziando una relazione con un uomo di una casta superiore, seguace del mahatma Gandhi... A chi si rivolge la Mehta? Agli occidentali che di fronte alle sue rappresentazioni si sentono nonostante tutto rassicurati? Oppure ai connazionali che ancora oggi, in tempi di crescita scientifico-economica, convivono con forti contraddizioni? La risposta è nella confezione: un po' di Bollywood per dare un tocco esotico, con quel tanto di folklore che non guasta. Da esportazione (FilmTv).
Con Fatoumata Coulibaly, Maimouna Hélène Diarra, Salimata Traoré
"In un villaggetto isolato dell’Africa occidentale (trovato a Djerisso, Burkina Faso) con un’antica moschea a forma di termitaio, vive Collé Ardo Gallo Sy, seconda di tre mogli, che sette anni prima si era rifi utata di far praticare sull’unica sua fi glia l’escissione (asportazione della clitoride e delle piccole labbra), rito di purifi cazione che risale almeno a 5 secoli a.C., tuttora praticato in 38 dei 50 stati africani e in altre parti del globo. In casa sua si rifugiano quattro bambine per sottrarsi al rito che le eleva al rango di spose promesse. Altre due, fuggite da casa come loro, si sono uccise buttandosi in un pozzo. Collé diventa l’epicentro di uno scontro tra due tradizioni inalienabili: il Mooladé (diritto di asilo e protezione) e la Salindé (l’escissione). Col griot e l’imam (consiglio degli anziani) esponenti del potere maschile, il capo del villaggio convoca un’assemblea per dirimere la questione, dopo aver fatto sequestrare tutte le radioline a pile che le donne ascoltano durante il loro duro lavoro. Il discorso del vecchio scrittore (dal 1956) e cineasta (dal 1963) Sembene è inequivocabile: sono le donne, le madri africane ad avere il diritto di difendere loro stesse e le proprie fi glie dalla pratica millenaria della Salindé, a costo di essere fl agellate dai propri mariti come capita a Collé in una delle più coinvolgenti sequenze. La loro è una battaglia tra la forza della ragione e della giustizia e quella del potere maschile che ricorre alla violenza. È una battaglia per la libertà" (così il Morandini).
Con Fereshteh Sadr Orafai, Nargess Mamizadeh, Elham Saboktakin
Una donna ha appena partorito una bambina e non sa che sia lei che sua figlia sono delle indesiderate nella società iraniana. Tre donne escono di prigione con un permesso temporaneo. La necessità di avere del denaro le conduce a misure estreme. Un'altra donna, senza documenti d'identità e di un compagno di viaggio deve mentire per riuscire a comprare il biglietto di un autobus. Una donna non sposata scappa di prigione per abortire. "Il cerchio" (nel senso della giostra, della ronde) è lo schema narrativo che lega tra loro vicende e personaggi diversi, tutti femminili. È anche il cerchio di una storia dentro la quale la possibilità delle donne di raggiungere un tanto di autonomia e indipendenza sembra indefinitivamente bloccata. È di donne chiuse nel cerchio che Panahi ci parla, ricordandoci come alle conquiste delle occidentali e ricche corrispondano in altre parti del mondo oppressioni terribili. Si parla di oppressione politica e di maschile oppressione, che lì sono lo stesso; di chador e di aborto,di abbandono dei figli per impossibilità di crescerli e di sigarette vietate alle donne. Si parla di un regime maschile dove la complicità tra i maschi è fatta di arroganza e pavidità. Leone d'oro alla 57esima Mostra del Cinema di Venezia (FilmTv).
Con Ornella Muti, Alessio Orano, Gaetano Cimarosa, Joe Sentieri
"La giovane fi glia di due contadini siciliani viene violentata dallo spasimante e contravviene alla norma denunciandolo anziché sposarlo. Ispirandosi alla vera storia di Franca Viola (1966), D. Damiani costruisce un film debole sotto il punto di vista psicologico dei personaggi, ma coinvolge lo spettatore nel dramma e lo fa riflettere" (così il Morandini).
Inghilterra 1554 Quando la regina Maria muore, la giovane Elizabeth I Tudor sale al trono e come prima mossa fa tornare dall'esilio l'uomo che ama fin da piccola, Robert Dudley. Sir William Cecil, il capo della Segreteria, le consiglia di sposarsi per rafforzare il paese. Anche se Elizabeth ama solo Dudley capisce che, se vuole sopravvivere deve esercitare la sua autorità energicamente. Il film del regista indiano è soprattutto una storia di stragi, assassinii, guerre di religione condotte da donne. Un filmone di confezione che avrebbe potuto essere più crudele (le esecuzioni iniziali promettono molto), ma che riesce a non edulcorare la tensione barocca nonostante gli intenti politico-didascalici (FilmTv).
Jordan O'Neil, che nonostante il nome è una donna, a un certo punto della sua vita si arruola negli incursori della Marina. Ma deve subito fare i conti con John Urgayle, il suo terribile ufficiale istruttore. Nessuno crede che la ragazza riesca a resistere al massacrante addestramento. Sotto una storia da "pari opportunità", ci sono il gigantismo di Scott e il suo senso dello spazio e del ritmo (FilmTv).
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