Quante volte nei TG giornalieri (sopratutto ultimamente) sentiamo parlare di rapine o furti? vale a dire un appropriazione coercitiva,fortuita di beni o denaro appartenente a terzi,privati o cittadini comuni?. Tantissime volte,la rapina è un reato grave del codice penale,con condanne che vanno dai 10 anni in su,anche in presenza di omicidio. Tralasciando gli aspetti giuridici di un reato abbietto,la rapina rappresenta nell'immaginario collettivo la forma d'azione piu' comune e diffusa del "criminale tipo". Un "colpo" come viene definito nel gergo malavitoso o giornalistico,figlio d'una via del crimine che trascende l'aspetto personale,vagando nel desiderio di ricchezza ed edonismo. Negli anni del terrorismo in Italia serviva a finanziare le organizzazioni estremistiche,sovversive o reazionarie.Ma anche "Cosa Nostra" in misura minore ha utilizzato il "colpo" o la rapina come sostentamento dell'organizzazione.Il furto come la rapina è appannaggio estremo di bande malavitose,che sia in una gioielleria o nella banca,il tutto viene studiato con metodo scientifico,un assalto a un portavalori,o ad una gioielleria,richiede metodo e "scientificita'",magari con connivenze e complicita' racchiuse tra chi esercita sul posto. In Italia le rapine hanno avuto un eco rilevante sulla stampa e sulla massa,seppur criminali macchiati di delitti ,i nomi di rapinatori come Vallanzasca,Lutring,Casaroli hanno riempito le cronache,sfondando gli aspetti giudiziari ed etici,sconfinando nella malsana idolatria. Il bandito come "eroe romantico",contrapposto alle leggi,che rischia il piombo nel ventre o la borsa piena. L'immagine del rapinatore assume allora aspetti iconoclasti,al di fuori della razionalita' morale e perbenistica,trasformandosi in (purtroppo) eroe immaginifico,magari nutrendo "solletici" erotici tra il pubblico femminile. Banditi per scelta,"vocazione" o disperazione,come avviene nei casi di recessione,disocuppazione o crisi,con disagiati che s'improvvisano "eroi" del grilletto. E' innegabile che dinanzi al fascino sinistro esercitato dal cosidetto "colpo",il cinema non si sia lasciato sfuggire la trasposizione di storie e criminali dal respiro iconico e romantico. IL cinema americano sopratutto dopo l' "agiografia",con John Huston e il capolavoro "Giungla d'asfalto" segna il via dei "rapina movie." Colpi meticolosi,studiati su mappe,come geologi da sottobosco alle prese con l'obbiettivo danaroso. Metri di innumerevoli pellicole hanno raccontato le gesta di criminali molte volte perdenti,uomini alla deriva nella societa',ai conti con loro stessi. Il colpo o la rapina diviene allo un viatico "giustificato" per cancellare pezzi di vita errata,ritrovandosi cospicui dollari per ricostruire un esistenza. Il cinema ci ha donato il piu' delle volte vicende magmatiche e beffarde dove il destino gioca le sue carte,perdente come i suoi eroi,beffati da dispetti fatalistici,come una legge da contrappasso che torna indietro. Jean Pierre Melville è forse stato il piu' grande a narrare i misfatti "romantici" di balordi "etici",con congetture morali stampate nell'animo.Uomini che non esitano ad ammazzare per tornaconti da sopravvivenze ed economiche,ma destinati all'antieroismo ed una solitudine perpetua.Melville era un feticista della cultura statunitense, attingeva pero' le storie dei film dalla letteratura di Josè Giovanni,profeta della scrittura "hard Boiled" come Dashiel Hammett,William McGivern e Raymond Chandler. Precursori dichiarati d'un genere "Noir" dalle pagine ampie di toni "Pulp", di vite segnate dal crimine dove la rapina assume i connotati etimologici di ricchezza o sopravvivenza. Personaggi e luoghi "bastardi",da antropologia sordida,magari reduci di guerre o dal "sapere innato" intriso di violenza. Le strade polverose dei sobborghi new-yorkesi hanno dipinto la violenza rapinatoria dai toni romanzeschi guidata da grandi registi come John Huston,Kubrick,Siegel,Peckinpah e piu' recentemente Tarantino e Mann. Avidi cultori di letteratura "sporca" e "Strade violente" hanno inscenato capolavori indimenticabili,con Tarantino egregio venerabile dei testi di George Higgins coi suoi personaggi derelitti,ispiratori di film leggenda come "Le iene" o "Pulp fiction". Il cinema americano ne è stato "L'ante litteram",il cinema europeo coi "polar" francesi di Melville ha continuato una strada maestra di pellicole autorevoli,dal passo disillusorio e disincantato di fantasmi del grilletto, alle prese col "colpo" della vita. Una menzione a parte merita il nostro cinema,cantore dell l'ironia d'una commedia italiana da dopoguerra,con buffoneschi cialtroni alle prese con "colpi" ignoti,affamati e imbranati,membri di scalcagnate bande,da annoverare nei registri indimenticabili della risata.Basta ricordare un titolo come "I soliti Ignoti" ,film seminale d'un paese uscito dalla guerra, delle sue marionette che col "colpaccio" sperano d'arrichirsi".Poi vi sara' il ritratto edulcorato di Dino Risi in "Operazione San Gennaro",molto simile strutturalmente al capolavoro di Monicelli,dove Risi inscena un simpatico affresco di "guappi" partenopei ed italoamericani alle prese d'un furto "blasfemo". L'Italia da cinema tralasciando il quadro commediografo,è stata un po "avara" di cinema "rapinatorio",anche se il cinema "bis" o di "genere" dei Di Leo o Lenzi ha offerto quadri periferici sporchi,d'una reticenza malsana e omertosa,post "boom economico" ed in piena "strategia della tensione" E' da considerare come film seminale del futuro "poliziottesco", "Banditi a Milano" di Carlo Lizzani,ispirato alle vicende della banda Cavallero,offre un quadro stupendo e meticoloso della Milano (e Italia) di quegli anni. Un paese che vive sotto l'ombra del terrorismo politico,funestato di violenza urbana e rapine,dove i banditi sono spietati e controcorrente. Film dove non esiste piu' il romanticismo e l'etica dei banditi e "sbirri" di Huston o Melville,ma figure accidiose e tumultuose nell'azione.Tuttavia anche il nostro cinema "di rapina" relegato al margine "bis",sara' rivalutato in anni recenti da autori come Tarantino o Refn. Ho voluto compilare questa play per la mia grande passione nei confronti d'un genere duro e cattivo, rarefatto nelle pulsioni,ma innegabilmente avvincente e pregno di adrenalina. Gli ambienti e i personaggi di tali film mantengono nel tempo un aura romanzesca e poetica,donandoci pezzi di cinema enorme da non dimenticare facilmente....... Ho amaramente tralasciato titoli come "Banditi a Milano",il recente "Vallanzasca di Placido" e il fantastico "Chi uccidera' Charley Varrick" di Don Siegel,tutto per l'immancabile problema di "spazio".....invito anche voi a citare altri film,dato la lungaggine della lista di genere........ Ecco i "miei" COLPI........
Enorme e maestoso,Michael Mann poeta visivo del "Noir" moderno,inscena un epos magnetico e colossale,d'una Los Angeles livida e scura,dove le luci dei palazzi abbagliano esistenze antieroiche. E di mezzo una rapina serrata,adrenalinica,portentosa dove le pallottolle abbattono muri di sopravvivenza...... Film indimenticabile,un vero "colpo d'autore" per tutte le stagioni....De Niro e Pacino enormi nelle maschere di sbirro e gangster invasi di solitudine...... Malinconico........
Il genio del cinema Kubrick crea un epos cinematografico intenso,pregno di "marci e balordi",d'un piano rapinatorio scientifico, la regia prende le radici del suo autore,cronachistiche e temporali,dove il metodo e il tempo viaggiano a braccetto..... Peccato che esistano vecchie racchie e odiosi cagnolini,se poi ci si mettono valigie sgangherate e bufere da "tsunami"...... Beffardo.........
Con Lino Ventura, Paul Meurisse, Raymond Pellegrin, Marcel Bozzuffi
Il "messia" del "POLAR" Jean Pierre Melville e il grande Lino Ventura in un enorme capolavoro. Un affresco di' enorme spessore, poco conosciuto,la voglia di rifarsi una vita d'un galeotto evaso, passera' dal travaglio d'una rapina ad un portavalori. La regia di Melville sfonda con inquadrature a campo lungo,lavora per sottrazione,consegnando un opera nichilista dove il passaggio della rapina vale una lezione di cinema. Il destino e l'infamita' remano contro ogni antieroe, la dignita' morale restera' pero' integra...... Esistenzialista.......
La societa' corrotta,mediatica e guerrafondaia "fabbrica" mostri e disagi perpetui. Sidney Lumet piu' Al Pacino e John Cazale in una balorda epica "garantista". In pieno post Vietnam due reduci sbandati s'improvvisano rapinatori di banca.Un assolato pomeriggio americano sara' il tracciato d'una societa' sporca e fallita. Sociologico......
Con Steve McQueen, Ali MacGraw, Ben Johnson, Al Lettieri, Sally Struthers, Slim Pickens
Il maestro ed antropologo della societa' violenta alle prese con il "colpo",Steve Mc Queen è un ex galeotto con una rapina e dei dollari alle "spalle",inseguito da mezzo mondo,se la cavera' grazie all'aiuto dell'amata Ali Mc Graw e di un simpatico buzzurro......film teso,avvincente con un "colpo" costruito dal vecchio Sam "ad hoc", con inedito Happy end..... Speranzoso.....
Con Alain Delon, Bourvil, Yves Montand, François Périer, Gian Maria Volonté
In streaming su CineAutore Amazon Channel
Ancora il grande maestro Melville,questa volta con Alain Delon,Gian Maria Volontè,Yves Montand,come titolo originale "Le cercle rouge"........il colpo in una gioielleria come viatico di filosofie zen e buddiste.IL silenzio degli eroi di Melville durante il furto segnera' il passo ad un destino scritto sin dal principio....... Fatalistico........
Il colpo come pezzo d'antologia comica......Monicelli alla regia, Toto',Gassmann,Mastroianni come figure cialtrone d'un Italia affamata,che vuole addentare il denaro d'una cassaforte,ritrovandosi un piatto di "pasta e ceci"! Ant(rop)ologico........
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