In questa giornata dedicata alla Libertà di Stampa parlo del giornalismo legato al cinema e alle difficoltà del quale ogni giorno i reporter vanno incontro per dare voce alla verità.
Il film inizia con una didascalia che avverte il pubblico che le immagini che verranno mostrate sono reali e i reporter che le hanno girate le hanno fatte arrivare all'estero di nascosto (è mostrato anche come la cosa è stata fatta!). Poi parte il film che alterna momenti ripresi dallo schermo di un computer (cioè la macchina da presa filma il monitor che le trasmette!) con altre di vari formati. Viene ripresa anche una manifestazione dove un giornalista è abbattuto dalla scarica di un fucile. Uno dei reporter ad un certo punto faticosamente scappa all'estero (ma ritorna in Birmania un pò di tempo dopo). Poi ci sono i Monaci che scendono in piazza per protestare contro la dittatura e il popolo coraggiosamente li segue. Questa volta i militari per fortuna non intervengono forse perchè vedono il popolo troppo "in forze". Interessante, coraggiosa e bellissima operazione sperimentale di mondo movies utile (speriamo!) a far comprendere a tutto il Mondo cosa è accaduto in Birmania per decenni. Arriva nelle sale al momento giusto (dopo l'ennesimo arresto di San Su Kye e dopo l'ultimo RAMBO che tratta lo stesso argomento -i primi minuti del film di Sly sono girati con la stessa toccante tecnica documentaristica-).
Biografia degli ultimi anni di vita del coraggioso Peppino Impastato, che, con la sua radio libera, ebbe il coraggio di denunciare le attività mafiose del suo paese. La cosa lo portò a essere assassinato dai vigliacchi mafiosi. I CENTO PASSI del titolo sono quelli che dividono casa sua da quella del boss della zona.
Con Giovanna Mezzogiorno, Rade Serbedzija, Erika Blanc, Angelo Infanti
Altro personaggio, altra storia vera! Stavolta è Ilaria Alpi, coraggiosa giornalista del Tg3, uccisa perchè probabilmente aveva scoperto attività illecite legate allo smaltimento dei rifiuti tossici (e, forse, anche un traffico di armi nella Guerra di Somalia).
Con Mel Gibson, Sigourney Weaver, Linda Hunt, Michael Murphy, Bill Kerr, Noel Ferrier
Il grande Peter Weir racconta la storia di un giornalista australiano (Mel Gibson) inviato a Giakarta (Indonesia) nei giorni caldissimi della rivoluzione. Premio Oscar all'attrice Linda Hunt nel ruolo (maschile) di un fotografo nano.
Con Kirk Douglas, Jan Sterling, Robert Arthur, Porter Hall, Frank Cady, Richard Benedict
In mezzo a queste figure di coraggiosi uomini penso che sia onesto parlare del giornalismo a 360° gradi. Colgo quindi l'occasione per ricordare anche l'altra faccia della medaglia, cioè il giornalismo cinico e crudele che si serve delle disgrazie altrui per alimentare il proprio audience (e che adesso con trasmissioni come QUARTO GRADO, CHI L'HA VISTO?, etc... va sempre più di moda!). Ne L'ASSO NELLA MANICA un giornalista si serve della notizia di un minatore rimasto intrappolato per documentare in diretta tutto il suo dramma. Il film è girato agli albori degli anni '50, cioè qualche anno prima delle polemiche sorte attorno alle celebri e contestate opere del giornalista toscano Gualtiero Jacopetti. In realtà gli anni '50 videro un autentico sciacallaggio documentaristico assai peggiore di quello (in realtà mai accertato!) del toscano (in realtà contestato più per motivi politici, essendo un Liberal Democratico!). Ad esempio nei lavori Disney dell'americano James Algar ci sono sequenze snuff come il suicidio indotto dei Lemmings (da ARTICO SELVAGGIO) o crudeltà agli insetti (da IL DESERTO CHE VIVE). Il top però lo raggiunge il film italiano MAGIA VERDE di Gian Gaspare Napolitano, dove, per cercare al miglior ripresa su un servizio dedicato ai piranhas, una mandria è condotta al genocidio o la prevista (e iniziata, prima che qualcuno mosso da scrupoli sparasse all'animale e riconsegnasse l'uomo alla famiglia) scena di un vecchio indio malato divorato da un boa, dietro compenso ai familiari. E' doveroso quindi citare il celebre CANNIBAL HOLOCAUST (1979/80) di Ruggero Deodato che parla appunto di un gruppo di reporter che crea notizie shock ad hoc!!!
Dopo aver parlato del giornalismo di denuncia e del giornalismo cinico e crudele, mi pare giusto esaminare un'opera deve convivono entrambe le cose. Inanzitutto è difficile parlare di AFRICA ADDIO in due righe (come fanno il 90% delle opinioni negative nel sito che si limitano a esaminarlo scrivendo solo "ignobile" senza fornire approfondimenti alla cosa (nessuno dice che debbano per forza avere torto, solo che quando si accusa qualcuno di qualcosa bisogna spiegare sempre i motivi. In italia le cose vanno a rotoli perchè pure i politici pensano che tutto sia sottinteso!!!). Preferisco quindi lasciare la parola alla rete globale (wikipedia compreso) consigliando di leggere i pro e i contro e lasciare stare i ridicoli "sottinteso" che nulla spiegano. Per il resto ricordo (cosa accertata da tutti) che il film contiene le uniche immagini filmate esistenti al Mondo del massacro degli arabi a Zanzibar. Musiche patetiche e bellissime che enfatizzano tutte le immagini rendendo romantica pure la violenza. Un film che deve essere visto almeno una volta nella propria vita! Da amare o da odiare, vero e proprio luna park del giornalismo.
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