È stato il figlio
- Drammatico
- Italia
- durata 90'
Regia di Daniele Ciprì
Con Toni Servillo, Giselda Volodi, Alfredo Castro, Aurora Quattrocchi
Il 2012 è stato sul piano qualitativo un anno eccezionale per il cinema italiano (poco premiato purtroppo al botteghino)con alcuni tra i titoli migliori dell’ultimo decennio. “E’ stato il figlio” : parabola grottesca e nerissima sull’Italia di oggi (anche se il film è ambientato negli anni ’70…), sul consumismo cieco,sulle illusioni che non diventeranno mai realtà, su uno Stato assente o distratto. Splendida regia di Ciprì, in equilibrio miracoloso sui generi e sugli umori, sarcastica ma compassionevole. Non lontano da “Reality” di Matteo Garrone che parla di sogni malriposti e pilotati (dalla Tv o dalla politica),di omologazione e di inadeguatezza rispetto alla propria “realtà” quotidiana .Acuto e doloroso, piu’ di quanto appaia in superficie.”Bella addormentata “ : Il caso di Eluana Englaro come emblema del nostro(inquietante) presente .Teso e rigorosissimo, non ha una sola scena, un personaggio o un dialogo che non abbia una precisa funzione narrativa o simbolica. Almeno due sequenze di grandissimo cinema : il monologo di Roberto Herlitzka e lo sfogo insostenibile di Maya Sansa nel finale.”Cesare deve morire “ : grande ritorno dei fratelli Taviani con un film molto bello che unisce all’inventiva e alla forza creativa del B-movie (che al cinema può essere un’arma potentissima)un profondo e sentito impegno civile. Tragedia classica (il film narra la messa in scena del “Giulio Cesare “ di Shakespeare da parte di un gruppo di veri detenuti)e tragedia contemporanea si riflettono e si fondono e innescano un “cortocircuito” sensoriale che esalta l’umanità dei personaggi Shakespeariani e rende quasi epico il dramma dei detenuti di Rebibbia.Momento clou : il campo totale sul carcere a pochi minuti dalla fine, insostenibile. Meritava una chance agli Oscar. Andati invece ad “ Argo ” : cinema Hollywoodiano classico e impegnato come si faceva negli anni ’70 e come piace a George Clooney e Steven Soderbergh, mentori e autori di riferimento del regista e interprete principale Ben Affleck.Un film sul cinema , sull’immaginazione e sulla fantasia come linguaggio universale. La scena chiave infatti è quella in cui le guardie militari ,durante la perquisizione in aereoporto,rimangono affascinati dagli storyboards del finto science fiction “Argo” e si lasciano sfuggire i ricercati. Il pezzo di bravura invece è l’incipit , per la capacità di sintesi del quadro politico e sociale dell’epoca e per la tensione e l’angoscia crescenti .Quintessenza del cinema classico Americano e’ anche l’ultimo(prima di “Lincoln”)sottovalutato film di Spielberg “War Horse “.Ancora una volta una storia narrata dal punto di vista di un“diverso” : il cavallo Spirit che attraversa indomito la prima guerra mondiale e la vita di diversi personaggi. Magnifici : l’incanto dell’ultima mezz’ora (spielberghiana) e il tramonto in controluce dell’inquadratura finale (fordiana). ”Skyfall “ : Sam Mandes torna ai livelli di “American Beauty” e firma uno dei Bond più belli di sempre. Visionario,contaminato da diversi generi e ancora più emancipato. Edipico e Shakespeariano ,con una bond girl magnifica : Judi Dench. D’antologia la sequenza nel grattacielo e soprattutto il finale in Scozia ispirato alle atmosfere gotiche del ciclo Corman/Poe.Tra i film da non perdere : Hugo Cabret,rutilante, vertiginoso omaggio a Méliès e alla magia del cinema messo in scena da Scorsese con un vigore stilistico impressionante che oggi non ha eguali. “Cosmopolis”: Cronenberg nella terra di nessuno (la stessa di “Il pasto nudo “ e “ Spider” )con un’ opera astratta e metaforica , un oggetto alieno .In realtà un riflesso lucidissimo e inquietante della (nostra) società nell’era del collasso economico. Un film più da” sentire” che da seguire, fatto di sensazioni riconoscibili ma un passo aldilà della percezione quotidiana. “Miracolo a le Havre “ , “ Simple life” e “17 Ragazze” : elegia della solidarietà umana. Di un lustrascarpe e sua moglie per un bambino immigrato clandestino , di un uomo per la sua badante e di un gruppo di ragazze adolescenti che non si piegano alla quieta rassegnazione degli adulti e sfidano il mondo. Kaurismäki dirige con grazia keatoniana e firma uno dei suoi capolavori , Ann Hui compie un miracolo e riesce a far riflettere , commuovere e divertire mettendo in scena il quotidiano,Delphine Coulin coglie la rabbia repressa e il bisogno di ribellione delle sue protagoniste (su tutte Louise Grinberg , una rivelazione)con stile coppoliano (Francis Ford ma anche Sophia).Un film nel complesso sottovalutato, per chi scrive la sorpresa dell’anno.
Regia di Daniele Ciprì
Con Toni Servillo, Giselda Volodi, Alfredo Castro, Aurora Quattrocchi
Titolo originale Skyfall
Regia di Sam Mendes
Con Daniel Craig, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Bérénice Marlohe
Titolo originale 17 filles
Regia di Delphine Coulin, Muriel Coulin
Con Roxane Duran, Louise Grinberg, Esther Garrel, Solène Rigot, Juliette Darche
Titolo originale Le Havre
Regia di Aki Kaurismäki
Con Jean-Pierre Léaud, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, André Wilms, Elina Salo
Titolo originale Hugo Cabret
Regia di Martin Scorsese
Con Asa Butterfield, Chloe Moretz, Sacha Baron Cohen, Jude Law, Emily Mortimer, Ben Kingsley
Regia di Matteo Garrone
Con Aniello Arena, Claudia Gerini, Loredana Simioli, Nunzia Schiano, Ciro Petrone
Titolo originale Tao Jie
Regia di Ann Hui
Con Andy Lau, Deanie Yip, Anthony Wong, Tsui Hark
Cosmopolis,Bella addormentata,Cesare deve morire, War Horse, Argo
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