Come la Pop Art di Warholiana memoria insegna il Trash, diffusosi all'ombra del Museo D'Arte Moderna di New York, è una forma d'arte che, a volte, denuncia alcune aberrazioni nella società dei consumi attraverso l'uso insistito di immagini grottesche, mentre, in altre occasioni, usa un linguaggio popolare e/o elementare (da qua l'etichetta di Pop Art) per parlare delle/alle classi meno abbienti. Spesso, alcuni canoni trashofili (coprofagia, cannibalismo, etc...) sono stati adottati anche da certo cinema d'autore (e non) di elevato costo produttivo, come metafora estrema di denuncia. Esamineremo ora alcuni capolavori dal linguaggio visivo esasperato in immagini crude e/o grottesche.
Con Billy Warlock, Connie Danese, Ben Slack, Evan Rickards
In streaming su Pluto TV
La vita del giovane Billy è sconvolta dagli incubi e dalla recente morte per incidente di un amico. Il ragazzo ad un certo punto si chiede chi siano in realtà i suoi parenti. Quale perversione si nasconde dietro la facciata della ricca borghesia di Beverly Hills? L'altra faccia dell'America! Fantascienza? Magari! Metafora? Può darsi! Memorabile l'orgia pornografica finale con battute trash come "Avevi ragione Billy! Sono proprio una faccia da culo!" (vedere la situazione nella quale viene pronunciata!). Tabellino pallini di Film TV: humour:2 ritmo:1 impegno:4 tensione:2 erotismo:3 Capolavoro assoluto!!!
Uno dei migliori film di Pasolini! Questa volta il maestro racconta 2 storie parallele:una ambientata forse in Messico nel 1400 (così ho letto da qualche parte ma non si capisce bene, comunque l'episodio è girato sull'Etna) un'altra nella Germania attuale dei contestatori. Nel segmento in costume un giovane che si nutre d'insetti scopre che la carne umana è più buona e fa proseliti al culto dell'antropofagia, nel moderno il figlio di un industriale che lo vorrebbe a capo della sua azienda rifiuta sia le convenzioni borghesi di famiglia che la ribellione ai sistemi reazionari come i suoi coetanei ma preferisce la compagnia dei maiali, dalla quale è attratto sessualmente. Naturalmente non (posso) voglio rivelare i(l) finali/e ma più o meno chiare sono queste metafore: i figli si ribellano ai padri e vanno puniti (non secondo Pasolini ma secondo la società!), bisogna stare in guardia dalla società dei consumi che se da una parte è utile all'avanzamento del progresso dall'altra potrebbe danneggiare sistematicamente le coscienze dell'uomo che ha perso la sua innocenza (dipende dai mezzi usati!). Grande ruolo per Tognazzi industriale con un passato di medico nazista che ricorda con ironia e per nulla pentito gli orrori commessi nei lager. Gli tiene corda il buon Lionello: "Ho capito bene? Ispettori...bolscevichi...ebrei? Ah ah ah...che accostamento di parole!!!"...Ma che cazz...c'è da ridere!!! Il "Mondo porco" del buon Pier Paolo c'è l'ha con tutti! Destra...sinistra...le bassezze del genere umano...
Con Tomas Arana, Barbara Cupisti, Asia Argento, Micaela Pignatelli, Hugh Quarshie
Un gruppo di Cavalieri Teutonici di ritorno dalle Crociate si ferma in un villaggio di appestati e, su consiglio di alcuni monaci scomunicati, credendoli adoratori del demonio massacra tutta la popolazione del villaggio (neonati compresi) erigendo poi sulle sue rovine una cattedrale. Passano parecchi secoli finchè strani incidenti portano alla riapertura del caso...Film giocato su ottime atmosfere inquietanti e sugli intriganti enigmi ipotizzati da Fulcanelli (come ad esempio l'esistenza di un "Punto segreto di autodistruzione" che farebbe crollare la struttura di alcune cattedrali gotiche inserito nel progetto delle costruzioni). Soavi è molto bravo ma il suo impianto narrativo difetta quando il racconto esplode nel delirio di una sola notte. Originali i contenuti: impegno politico e sociale contro il potere, simbolismi sessuali, ambiguità (il volto del migliore amico...), ironia (i Templari che giocano a Polo con una testa umana, il cavaliere che cadendo vivo nella fossa viene sepolto con le sue vittime, la simpatica vecchietta che suona una "particolare" -sic!- campana!, etc...), splatter anni '80-'90 (il martello pneumatico in pancia, cuori che palpitano dopo essere stati strappati, etc...), citazioni filmiche intellettuali (la chiesa di Indiana Jones! -che tra l'altro INDIANA JONES E L'ULTIMA CROCIATA sugli schermi italiani sarebbe uscito solo a Ottobre, LA CHIESA era già uscito a Marzo!!!). Horror? No! Puro surrealismo alla Bunuel! Secondo Quentin Tarantino Michele Soavi sarebbe il miglior regista "vivente" italiano. Sarà vero? Boh! Comunque il ragazzo deve ancora migliorarsi nella costruzione narrativa delle vicende raccontate (nonostante comunque abbia molta fantasia!!!). Chissà se riuscirà prima o poi a realizzare il capolavoro perfetto che accontenti i suoi fans!!! Qualche anno dopo a questo film si ispirerà Lars Von Trier per l'idea di partenza (un luogo maledetto dove edificare un enorme edificio) del meno riuscito THE KINGDOM-IL REGNO. LA CHIESA doveva inizialmente chiamarsi DEMONI 3 ed essere un nuovo episodio del celebre serial. Tabellino pallini di Film TV: humour:2 ritmo:2 impegno:5 tensione:2 erotismo:1
"La carità è un sopruso! Chi ha il cibo, comanda su chi ha fame!"
Marco Ferreri è sempre stato attratto da tematiche metaforiche sul rapporto che l'uomo ha col nutrimento. Stavolta nel suo calderone ci sono un gruppo di persone che ha deciso di compiere l'estremo gesto (il suicidio) ingozzandosi di cibo. In altre sue opere assisteremo al gesto d'amore assoluto del cannibalismo.
Lo spunto narrativo di un liquore andato a male che chimicamente rovina i corpi dei malcapitati che lo ingurgitano è il pretesto per un HELZAPOPPIN del disgusto dove lo splatter-trash è al servizio dei rifiuti umani di una società (quella americana!) che prima li ha rovinati (tra i membri del simpatico gruppetto anche un reduce del Vietnam impazzito che ormai vede Vietcong ovunque!) poi li ha isolati ed emarginati. Più o meno l'idea impegnata del primo RAMBO, con la sola differenza che lì era evidente mentre in questo caso è fortemente da interpretare. L'autore dice di essersi ispirato al DODES'KA-DEN di Akira Kurosawa. Noi ci vediamo anche la sporcizia sociale di certi porno-thriller violenti(ssimi) sugli emarginati americani (per la maggiore reduci) negli anni '70.
Con Jane Avril, Martial Boschero, Paola Montenero, Giovanni De Angelis
Tra i titoli più celebri del surrealista Alberto Cavallone che deve molto nello stile a certo Pasolini (soprattutto TEOREMA) e Andy Warhol ma che vive di vita propria tra metafore e deliri. Comunque un'interessantissima denuncia alla società dei consumi e in particolar modo di un certo modo di fare pubblicità riducendo tutto (anche l'essere umano) a merce da vendere o comprare. Forse il regista ispirandosi al suo periodo ha provato a fare della fantapolitica. I tempi odierni gli hanno dato (purtroppo!) ragione!
Sorta di spettacolo teatrale filmato contro il "Potere a tutti i costi!" di certi ambienti clericali, l'opera è il trionfo del grottesco con sequenze che rasentano l'horror (come quando il bambino si mette a parlare con voce d'adulto e ordina l'uccisione di un amante della sorella o il macabro finale). Tutto è malsano e provocatorio in questo grande film. Scenografie dai colori (giallastri) ispirati alla pittura sacrale seicentesca (ed in particolare a un quadro con "la Madonna e il putto biondo -Gesù biondo? In quel quadro sì!-) e ad alcune fotografie (denuncia della mercificazione dell'infanzia nei media?) che il grande artista Oliviero Toscani (forse il più celebre regista pubblicitario vivente!) ha realizzato per la Benetton. D'altronde il celebre marchio veneto ha sempre avuto un'attinenza alle provocazioni religiose. Ricordiamoci anche la pubblicità dove il prete e la suora si baciano o la figura del Cristo con un cuore in mano uscita nell'anno del Giubileo su di uno skateboard della Killer Loop (all'epoca gruppo Benetton). Proprio nell'autunno di quell'anno Luciano Benetton venderà il marchio al suo amico Leonardo Del Vecchio e la Killer Loop entrerà allora in una (Lux)ottica nuova!!!
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