Cari baccelli andati a male di ALIEN parassita, rieccomi a voi per offrirvi una nuova trashlist, come ho promesso ad alcuni utenti, parlando di Slang Comunication.
Dal momento, che LIBERTADIPAROLA è appunto libertà di comunicazione, dobbiamo allargare la nostra visuale del Mondo e non fare gli schizzinosi neanche fossimo yogurt andati a male. Per l’occasione propongo di spingere i nostri occhi più in là, naturalmente strappandoceli e scagliandoli il più lontano possibile.
Un po’ come feci io quella volta che le mie avventure mi spinsero in mezzo a una tribù antropofaga.
Fui l’unico superstite della spedizione, perché la bella figlia del capotribù, invaghitasi di me, aveva convinto il padre a risparmiarmi la vita. Nei giorni che seguirono tra me e la ragazza nacque del tenero, intanto che insegnavo al padre un po’ della lingua europea e i nostri usi.
Evidentemente non ero stato un buon maestro. Ricordo ancora quando decisi di sposarla:
“Grande Capo, sono venuto a chiedere la mano di tua figlia!”
“Ho gabido! Asbedda gua, buana Davide!”
E lo vidi prendere il machete delle grandi occasioni e recarsi nella stanza della fanciulla.
Seguì un grido spaventoso.
“Uuuuaaaarrrrrrrrggggggghhhhhhhhh!!!!!!!!!!!”
E lui di ritorno con la mano sanguinante della figlia!
Ehhh! Spero stavolta di comunicare meglio. In quest’occasione ho scelto (come avrete capito, almeno che la vostra testa non sia già in putrefazione, piena di vermetti che divorano cervella!) di parlare della Storia della Comunicazione Ironico Macabra nell’Editoria Pulp.
Nel nostro viaggio ci accompagneranno alcuni amici. Adesso ve li presento.
Ecco qua il nobile Vlad, talmente fiero e altezzoso che quando arrivava in un posto, faceva rimanere tutti impalati!
Robespierre, gran donnaiolo, faceva perdere la testa alle donne!
Bokor, col quale litigo spesso. Ogni volta che apre bocca, mi fa uscire l’anima!
Diavolo, lui almeno l’anima me la pagherebbe. Sto studiando da anni come fregarlo. Qualcuno di voi, per caso, ne sa una più del Diavolo?
Capitan Uncino, tutti dicono che è cattivo solo perché ci pensa due volte prima di darti una mano (in effetti, gliene è rimasta solo una!).
La mummia, tenerissima, dieci rotoli di morbidezza!
Sfinge, con la quale avevo una relazione, poi finita per incomunicabilità. Capire quella ragazza è un vero enigma!
Medusa, talmente piacente che rimanevano tutti impietriti a guardarla!
E adesso cominciamo il viaggio.
Correva l’anno (aveva paura, che lo inseguissero?) 1945 e comparve sugli schermi la pellicola INCUBI NOTTURNI, partorita da un collettivo di menti bacate, aperte e very original!
Film importante perché come struttura, tematiche e altalenarsi tra paura e ironia anticipa la tendenza di linguaggio ironico dei successivi anni a venire.
Infatti, giusto nel 1946, compare nelle edicole americane la rivista pulp Eerie, preludio alle successive Weird Tales, firmate E.C. Comics.
Arriviamo agli anni ’50, dove nelle Weird Tales americane compaiono personaggi putridi come Il Guardiano della Cripta, Il Custode della Tomba e La Vecchia Strega.
E vediamo adesso un po(co) di linguaggio usato nelle celebri riviste.
“Heeh…heeh…heeeh…E brave le mie lamie. Avete avuto il coraggio di comprare anche questa rivista…Se siete in cerca di brividi e di orrori, avete speso bene i vostri soldi…Permettete che mi presenti: sono il Guardiano della Cripta e sono qui per guidarvi nell’oscuro e terrificante universo E.C…Quindi, mettetevi comodi ma, soprattutto, tenetevi forte…Io e miei amici, la Vecchia Strega e il Custode della Tomba, abbiamo intenzione di far sì che non abbiate più il coraggio di spegnere la luce prima di addormentarvi…Perciò, come disse il boia con l’ascia al condannato, diamoci un taglio e iniziamo lo spettacolo!...”.
Questa era la frase di apertura di una delle riviste. Come potete vedere il linguaggio cercava l’ironia in mezzo all’inquietudine. Il risultato, combinato con l’effetto sorpresa delle storie, conferiva al tutto un alone grottesco.
I ‘50s erano ancora innocenti, anche se la rivista cercava sempre di spingersi più in là (come violenza).
Il Top lo raggiunse la macabra ironia della storia “Four Play”, che si conclude con una partita di Baseball giocata con parti anatomiche umane. Gli ingredienti del racconto sono: ironia+ vendetta+ splatter.
Questo lavoro contribuì a cessare le pubblicazioni dei fumetti horror della E.C. Comics.
Intanto erano nati nuovi personaggi (anche in case editrici concorrenti), come il celebre Creepy.
Il personaggio arrivò in Italia, col nome di Zio Tibia e contribuì a portare nel nostro paese un certo Horror Style (premesso, comunque, che le pubblicazioni horror a fumetti da noi c’erano già. Ricordate ad esempio “Il Dottor Faust”, firmato Rino Albertarelli?).
Nel 1965, compare in Italia la rivista “Linus”. Questa pubblicazione pulp, prende il nome dal celebre amico di Charlie Brown, e propone storie (anche per adulti) di vario genere e un linguaggio slang.
Nel Dicembre del 1969, compare nelle edicole la rivista “Horror”, nata sulla falsariga di “Linus”, ne propone il lato macabro. E, come la stessa “Linus”, strizza l’occhio all’attualità (ricordo la brevissima storia “Africa Addio”, sul Colonialismo e col titolo di jacopettiana ispirazione!).
Nella rivista “Horror”, è significativa l’evidente mano del geniale Pier Carpi. Le sue storie a fumetti, spesso sono strip comiche che criticano il Mondo attuale e le scempiaggini della Storia (soprattutto la Chiesa cattolica!). Porterà poi questa capacità al Cinema (il film POVERO CRISTO, con Mino Reitano).
Mario Bava annuncia il suo progetto di fare un film a episodi, ispirato alla rivista “Horror” (e HORROR doveva essere, appunto, il titolo del film). Il progetto naufraga!
Nel Giugno 1974, compare nelle edicole italiane, la rivista “Il Corriere della Paura”, che propone storie americane del terrore.
E’ significativo il linguaggio slang usato, soprattutto nella divertentissima rubrica “L’Astranero di Sargatanas”.
Questa rubrica, è un oroscopo trash, della quale, mi sembra doveroso, vi offro qualche perla (visto anche che è da un po’ che parlavo troppo normale e pensavo vi annoiaste e il cervello vi scoppiasse. A meno che, stavate affilando la scure per spaccarmi la calotta cranica, eh eh):
Pesci (20 febbraio- 20 marzo)
Una persona sconosciuta vi darà appuntamento galante in un luogo solitario. Andateci senz’altro: momenti indimenticabili col bruto del quartiere. Non allarmatevi per i suoi modi un tantino bruschi, fa così solo per vincere la timidezza. Salute: beh, rassegnatevi, quella ormai non vi serve più.
Toro (21 aprile- 20 maggio)
Qualcuno sta cercando di mettervi i piedi in testa nel lavoro: dovete usare le maniere forti. Gettatelo in una vasca di acido solforico e tutto si sistemerà in un batter d’occhio. Attenti alla linea, state ingrassando: la miglior dieta consisterà nel murarvi vivi in cantina. Amen.
“Cancro (21 giugno- 22 luglio)
Apprenderete con soddisfazione che lo jettatore al piano di sotto vi pensa ancora intensamente: fate le corna. Se avete debiti potete fare a meno di pagarli, godetevi gli ultimi spiccioli finchè siete in tempo. Ottimo periodo per fare testamento.
Vergine (24 agosto- 23 settembre)
Ottimo periodo per le delusioni amorose e per i tracolli finanziari. Sarete costretti a fare debiti e a firmare montagne di cambiali. Vostra moglie fuggirà con un bersagliere a Rovigo. Un colpo di pistola alla tempia sarà il modo migliore per sistemare in un attimo ogni cosa.
Gli anni ’70 sono anche caratterizzati dalle storie tascabili horror e fantasy, fuso con l’erotismo più sfrenato e inauguratore dello splatter a fumetti: dettagli di sesso e componenti anatomici.
Qualche titolo? “Terror”, in edicola da fine anni ’60, “Oltretomba”, “Storie blu”, etc….
Questo stile ispirerà il cinema (soprattutto di Joe D’Amato). Ne parleremo meglio prossimamente.
Intanto, sulla falsariga di “Linus” ma con linguaggio e situazioni ancora più esplicite arriva la celebre “Frigidarie”, molto contestata a livello di violenza e sesso. Ma assolutamente mitica!!!
E siamo arrivati agli anni ’80, che vedono l’invasione di riviste horror a go gò (neanche fossero blatte pronte a divorarvi!).
Significativa è l’uscita, nel Dicembre 1984 (in seguito al grande successo del film CREEPSHOW di George Romero, ispirato (ma non era il primo!) ai lavori della E.C. Comics), della rivista “Creepy”.
Ma, ancor di più, lo è quella, nel settembre 1986, dell’albo a fumetti, “Dylan Dog”.
Questa nuova pubblicazione riprende la divertente posta dal linguaggio slang, lo splatter dei tascabili sopracitati, etc…
E allora perché significativo, direte voi?
“Vuoi già cheti vivisezioniamo, Davide? Hai la mente inquinata dalle radiazioni nucleari?”.
Calma, amici miei, prima che perda la pazienza e vi sciolga nell’acido muriatico!
La novità è che “Dylan Dog” diventa un fenomeno di tendenza, tale da ispirare convention, feste, gadgets, e udite udite (se il Lupo Mannaro non vi ha ancora strappato le orecchie a morsi!): un Festival Cinematografico!!! (il “Dylan Dog Horror Fest”, svoltosi quasi sempre a Milano, e in una edizione all’Hiroshima Mon Amour di Torino).
E’ il boom del genere!
Le edicole sono invase da riviste e pubblicazioni varie.
Le più celebri sono quelle delle Edizioni Acme, di proprietà di Guido Silvestri (nome d’arte Silver, l’inventore di “Lupo Alberto”) del suo socio Francesco Coniglio, e dirette da Paolo Di Orazio, che inaugurano con l’uscita del luglio 1989 della rivista “Splatter”, seguita nel marzo 1990 da “Mostri”, e nello stesso periodo da “Torpedo”, quest’ultima dedicata all’hard boiled, “Splatter poster” (enorme poster dedicato a serie di film fantasy, non necessariamente horror, ricordo ad esempio TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES o ROBOCOP, piegato in modo da essere conservato in formato rivista), “Nosferatu”, che proponeva solo servizi su film fantasy e nessun fumetto, etc…
Queste pubblicazioni avranno edizioni speciali in libro (“Splatter Book”), dove sono raccolti alcuni episodi di serie celebri delle riviste (“Primi delitti”, “Fiabe scannate”, “Madre mostro”, etc…).
Saranno subito imitate da molta concorrenza : “Gore Scanners” “Bloob: Ai confini della realtà” (edizioni Ediperiodici), “Horror” (edizioni Comic Art”), “Fumetti Horror” (edizioni Squalo), “Fangoria”, “Gore Zone”, “Starlog”, “Hellraiser” (edizioni italiane di celebri riviste americane, però con dossier differenti da quelli delle case d’oltreoceano perché gestiti da italiani che avevano carta bianca indipendente, per la filiale europea della Play Press), “Demon Story” (rivista sì di storie horror, ma proposta in edicola in formato bonelliano!), Bhang” e molte altre che non sto ad elencarvi (mi sta scoppiando la testa! Mi sa che a breve dovrò raccogliere un po’ di materia cerebrale per terra!).
La particolarità per la quale saranno ricordate è aver spinto ancor di più sul linguaggio slang, sia da parte dei collaboratori delle pubblicazioni (frasi come “Se il gestore del vostro videoshop vi consiglia questa video, versatele acido muriatico in faccia come minimo”, “budella e frattaglie per la gioia dei vostri occhi, gore afecionados”, etc…) che dei lettori, nell’angolo della posta (“…più sangue c’è sullo schermo…”, etc…).
E’ lo stesso tipo di linguaggio usato per i tascabili (e i bonelliani, nome col quale sono definite le pubblicazioni che hanno lo stesso formato, inaugurato decenni prima della Bonelli Editore) su avventure orrorifiche a fumetti di vari personaggi (spesso ispirati al più celebre “Dylan Dog”). Qualche nome? “Sphero”, “Black Jack”, “Donna Blu”, Jolly”, “Angel dark”, “Gordon Link”, “Elton Cop”, “Demon Hunter”, etc…
Le varie pubblicazioni propongono convention, festival, etc…
Purtroppo, questo nuovo fenomeno di massa non passa inosservato ai censori parlamentari (ma nessuno si decide a scioglierli nell’acido muriatico?), che scatenano una vera e propria caccia alle streghe.
Sui quotidiani del 17 Ottobre del 1990 si leggono frasi come: “Lo scandalo finisce in Parlamento. Libro sadico per bambini. Come uccidere la nonna…” (in prima pagina su “La Notte”), “Uccidete così papà e mamma”, “Se la pornografia raggiunge l’Acme”, etc…
Sono i primi sintomi di crisi che porteranno la Acme alla chiusura delle pubblicazioni nel 1991 e al cambiamento di molte altre testate (“Dylan Dog” limita di gran lunga lo splatter fino a perderlo del tutto, dopo il 2002 e per buona parte degli anni ’00 e a riacquistarlo parzialmente negli ultimi anni!).
Nascono e spariscono così all’inizio degli anni ’90 varie pubblicazioni.
La metà del decennio è caratterizzata da nostalgici che studiano il cinema e l’editoria del passato (le interessanti ma di breve vita “Amarcord”, “Sentieri Selvaggi”, che però diventerà uno dei più celebri siti internet di cinema, e “Cine Attacks”, e la più famosa “Nocturno”, ancora in edicola e di grandissimo successo) e omaggi al tempo che fu (anche oltreoceano, vedasi il film cult SCREAM di Wes Craven, parodia-omaggio a tutto un genere!).
Intanto nascono nuove serie di formato bonelliano (“Lazarus Led”, “Brendon”, “Jonathan Steele”, “Dampyr”, “Magico Vento”, etc…, alcune delle quali ancora in edicola).
Un discorso a parte meritano “Nick Turbine”, censurato perché istigatore alla vendetta e costruito di frasi razziste (“Sporco negro”) e, spesso, chiaramente favorevole alla pena di morte, e “Dick Drago”, che passerà alla Storia come “il più brutto fumetto horror che sia mai stato fatto”, secondo parecchi siti internet, perché pieno di errori di ortografia, taglio infantile nei disegni, storie banalissime, etc…
Sciolta la collaborazione tra Silver e Coniglio, la Acme si trasforma in Coniglio Editore e, nel 2002, propone un libro antologico con la biografia della rivista “Splatter” e alcune delle migliori storie a fumetti.
Di tanto in tanto compaiono riviste che propongono ristampe (non si sa se autorizzate o meno) delle storie di “Splatter” o “Mostri”. Tra queste segnalo “L’esorcista”.
Intanto Paolo Di Orazio si trasferisce per un po’ a lavorare in Usa (dove scrive alcune storie per la rivista “Heavy Metal”).
Il corso degli anni 2000 è caratterizzato da un ritorno (soprattutto nella seconda metà) alle edicole piene di pubblicazioni horror, fantasy, etc… (molte delle quali nate e poi subito dopo cessate di pubblicazione).
Tra i fumetti di bonelliano formato e con protagonisti fissi, ricordiamo Nemrod e Cornelio- Delitti d’autore, quest’ultimo con un personaggio ispirato al giornalista Carlo Lucarelli, entrambi della Star Comics.
Tra le riviste ricordiamo “Strane storie” (primo numero uscito nel novembre 2003, per la Vittorio Pavesio), “Horror Mania” (Edizioni Master), “Horror Show” (primo numero uscito nel marzo del 2008, per la Blu Press e diretto da Dario Gulli), da ricordare perché il suo spot pubblicitario (girato come un Mondo Movies, e vero e proprio schiaffo ai moralisti che avevano distrutto lo splatter negli anni ’90, perché mostra il paragone tra gli orrori reali del Mondo, come la violenza agli animali, la droga e la guerra, e il pubblico delle pubblicazioni horror, che fa male a nessuno), autentico gioiellino, vincerà nello stesso anno il prestigioso Fds Awards per la pubblicità, “Shinigami” (numero uno, in edicola nell’aprile del 2011, e diretto da Paolo Di Orazio), “SciFiNow”, “SciFiNow Magazine”, “Dark”, “Empire”, “Split”, “Ritual” e “Weird Tales” (questi tutti della FunFactory).
Intanto nel 2007 la storia “Fuori tempo massimo”, uscita nel primo Color Fest di “Dylan Dog”, mette una pietra tombale sullo splatter, che viene dato come genere defunto (almeno secondo i canoni degli anni precedenti: ironia+ colori vivaci+ molto più sangue di quello che di solito fuoriesce dalle ferite nella realtà, etc…).
Val la pena di ricordare la rivista di varie storie a fumetti (alcune nuove, altre riedizioni d’inizio anni ’90) dal titolo “Gotika”, della 7even Age, della quale riporto l’inizio di un lungo messaggio di posta, pubblicato nel numero 3 dell’Ottobre 2011, con il quale si cerca, di nuovo, il linguaggio slang di un tempo:
“Care repellenti creature del Mondo Oscuro, augurandomi che presto o tardi compaia sulla vostra nuova pubblicazione una pagina dedicata alla posta, vi scrivo esultando la felicità avuta nello scorgere sullo scaffale dell’edicola il vostro primo albo dedicato alle storie horror.
Gli occhi mi sono cascati a terra dalla sorpresa, come quella volta che una signora che doveva uscire da un vicolo mi disse: “Ragazzo, buttami un occhio sulla strada” e io la accontentai e glielo cavai volentieri!!!
Sbirciando nelle vostre pagine le ho viste grondare sangue, frattaglie e materia cerebrale. Penso proprio che lascerò il cuore sulla vostra pubblicazione, infatti me lo sono già estirpato e lo tengo qui in mano ancora caldo e pulsante………..(etc.etc.etc.)”
“Gotika” durò solo quattro numeri, ma l’anno dopo uscì “Cagliostro Agency 2012”, che rielaborava le storie del primo numero di “Gotika” in modo da formare una minisaga fantasy-horror, com’è moda adesso nei cinema.
E il futuro, cosa ci riserverà? Chi vivrà vedrà!
Adesso mi sto asciugando le lacrime dall’essermi commosso ripercorrendo tutti questi avventurosi anni all’insegna del trash, sono un ragazzo sensibile come un termometro al mercurio cromo e dolce come un bignè pieno di frattaglie.
Spero che anche voi vi siate commossi e che adesso vi stiate lustrando la faccia con l’acido muriatico.
Dal canto mio mi auguro che qualcosa di me rimanga sempre in voi, infatti ho già fatto testamento lasciando il mio cadavere, dopo l’autopsia, da non ricomporre ma da dividerne i brandelli tra tutti gli utenti di Film Tv, che provvederanno a divorarlo.
Perché ricordate che LIBERTADIPAROLA è, sempre e ovunque, libertà di pensiero, libero dalle censure!!!
Con Tomas Arana, Barbara Cupisti, Asia Argento, Micaela Pignatelli, Hugh Quarshie
Vi presento Samuele e Michele, due bravi ragazzi tutti CASA e CHIESA eh eh... Il linguaggio cinematografico del New Horror (con varie imitazioni spurie!) in Usa e in Italia porta i nomi di questi giovani!!!
Come gli americani non hanno capito una sega di un'icona italiana della comunicazione!!! La sega (moto o circolare) sarebbe da usare per farli a pezzi...
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