Avvertenza: Contiene anticipazioni sul finale!
I fratelli Taviani alle prese con uno dei racconti (lunghi) più difficili da tradurre sullo schermo: "Padre Sergio" di Lev Tolstoj.
La trama viene spostata dalla Russia di fine '800, del testo scritto, al '700 del Regno delle Due Sicilie.
Analizziamo un attimo la traduzione filmica dell'opera.
Trama: Sergio, un bambino, dopo aver assistito alla bonificazione della palude vicino a casa sua, da parte del Re, decide che da grande offrirà i suoi servigi a quest'ultimo (questa scena la vedremo come flashback).
Sono passati alcuni anni e il ragazzo, che è un Baronetto, lavora a corte come militare delle Guardie Nazionali.
E' un opportunista e scavalcatore sociale che ama il lusso, la carriera e le belle donne (è un Film Da Bere in costume?). Strana la vita, ma di una di queste sue amanti si innamora davvero, e rimane sconvolto quando scopre la tresca di questa col Re.
Afflitto, decide di prendere vita monastica e di abbandonare la sua passione per la bella vita.
L'occasione migliore di penitenza gli arriva quando deve sostituire un defunto eremita che si era ritirato in una casa tra i monti.
Passano gli anni, l'uomo ha fraternizzato con i montanari dei paesi più vicini (comunque alcuni chilometri!), e la solitudine non sembra pesargli più di tanto.
Cominciano a girare strane voci sul suo conto, come quella della dote di fare miracoli (che le immagini filmiche non spiegano bene).
Però sono ancora in circolazione le voci sul suo passato da Don Giovanni.
Una ragazza scommette con gli amici che lo avrebbe sedotto e si fa accogliere da lui in una notte di pioggia, dicendo che si era persa.
Tutto quello che avviene tra i due è un gioco di poche parole e molti sguardi.
Quando gli amici la vanno a riprendere credono di aver perso e sono pronti a pagare. Lei, al contrario, ammette di non essere riuscita nell'intento, anzi, prosegue il viaggio a piedi e scalza, come pentimento per aver cercato di traviare un sant'uomo (le immagini sono rese potenti dalla bellissima musica, però tutto l'avvicendarsi tra lei e lui non è raccontato bene dalla sceneggiatura).
Un altra volta un uomo (bandito e crudele) porta il figlio muto a guarire per il tocco di Padre Sergio, che si rifiuta perchè non pensa di essere un vero santo ma predica che è la fede e la speranza l'unica medicina possibile in certi casi.
Comunque il bambino guarisce davvero.
Tempo dopo è la volta di una ragazzina che tutti credono indemoniata.
Lei, che ha sempre in mente il sesso, riuscirà a traviare l'eremita (la cosa si capisce con le immagini che mostrano i due nudi sul letto, uno di fianco all'altro).
A quel punto Sergio, per espiare il fatto di essere caduto nel peccato, deciderà di girare il Mondo da mendicante.
La trama è molto bella e le immagini del film piuttosto suggestive. La colonna sonora efficace e bellissima.
Alcune scene sono cariche di poesia (ad esempio quando una coppia sposata da 40 anni e ancora innamorata, chiede al religioso se è possibile domandare a Dio se possono morire assieme).
Peccato che molti spunti non siano chiari e lasciati all'immaginazione dello spettatore.
Film intellettuale da seguire e da capire, forse sarebbe stato più chiaro se girato in forma di sceneggiato.
Racconta una storia in costume ma che è ancora attuale: la ricerca della verità spirituale e della felicità dell'uomo (contano più i soldi e il potere o il bene che si fa agli altri?).
Ne consiglio sicuramente la visione, ma ne riconosco i limiti nella messa in scena.
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