Con Robert Redford, Faye Dunaway, Cliff Robertson, Max Von Sydow, Addison Powell
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Capolavoro assoluto di Pollack dove convivono in perfetto equilibrio i meccanismi del thriller e una travolgente storia d’amore incastonata adeguatamente nel racconto. La fredda New York prenatalizia è il teatro perfetto dove uno strafico Redford in jeans e trench di cotone blu scuro interpreta alla perfezione il Condor, una spia da scrivania che si trova suo malgrado a dover impugnare la pistola ed entrare in azione per scoprire chi sono i colpevoli e quali sono i motivi che hanno portato allo sterminio dei membri del suo dipartimento. Pollack ha sempre tenuto a precisare che il centro del film è la storia d’amore bellissima che nasce e si esaurisce in poco più di quarantotto ore fra Redford e la Dunaway rapita a caso nella metropoli, una donna dall’indole solitaria che impressiona fotografie di Central Park in bianco e nero, bellissime ma piene di panchine vuote ed alberi spogli che rispecchiano la sua personalità malinconica, il thriller che c’è intorno a questo nucleo romantico è efficacissimo anche grazie al contributo di due titani come Cliff Robertson e Max Von Sydow e la musica originale di Dave Gusin è perfetta con le sonorità jazz e fusion caldissime. Alcune sequenze cult: la fuga del Condor a Central park, la scena d’amore inframezzata con le istantanee in bianco e nero, l’abbraccio appassionato fra Redford e la Dunaway alla stazione centrale, l’arringa finale del Condor davanti all’ingresso del Times.
Alcuni luoghi storici della Grande mela ripresi: World Trade Center, Manhattan, Brooklyn Bridge, Brooklyn Heights, Central Park, Cranberry Street, Times Square.
Con Jane Fonda, Donald Sutherland, Charles Cioffi, Roy Scheider
Pakula nel suo miglior periodo artistico ci racconta questa complicata storia d’amore fra la problematica squillo Bree Daniel che ha le forme e il viso di una clamorosamente brava Jane Fonda, premiata con un contestatissimo Oscar, e il riflessivo e affettuoso ispettore Klute modellato alla perfezione da Donald Sutherland. Una New York romantica e allo stesso tempo malata e perversa è il teatro perfetto dove i due protagonisti vengono a contatto durante la complicata indagine dell’ispettore che viene da fuori città per rintracciare un importante personaggio politico scomparso suo grande amico apparentemente coinvolto nel giro della prostituzione neyorkese di cui Bree fa parte ormai da anni ma cerca costantemente una via di uscita grazie alla sua bellezza. Pakula è bravissimo ad alternare con equilibrio la mano vivace per il thriller e quella morbida per il romance risolvendo concretamente il primo e lasciando aperto il secondo poiché la storia fra Bree e Klute nasce con l’intrigo ma forse non muore con esso. Colonna sonora caldissima di Michael Small.
Alcune sequenze cult: l’amplesso fra Bree e un cliente mentre lei finge l’orgasmo e controlla l’ora senza farsi accorgere, la scena molto romantica senza neanche una battuta nel mercato ortofrutticolo per le vie di Manahattan dove Jane e Donald danno prova di cosa vuol dire saper recitare in tandem, l’incontro finale di Bree con il colpevole dove ancora una volta Jane stupisce con un pianto spontaneo scaturito dalle emozioni e non dal copione
Alcuni luoghi storici della Grande mela ripresi: 246 East 127th Street, East Harlem, Manhattan, National Museum of New York.
Schlesinger fuoriclasse assoluto, con “Il Maratoneta” aggiunge l’ennesima perla alla sua stratosferica filmografia raccontando la drammatica vicenda dello studente ebreo Babe Levin podista per passione coinvolto suo malgrado nel traffico di diamanti del dentista nazista aguzzino ad Auschwitz Max Szell incarnato magistralmente da Lawrence Olivier. New York è ripresa dal maestro stupendamente con la luce naturale scintillante immagazzinata nell’arco di tutte le tonalità delle ventiquattro ore. Il thriller e la suspance sono martellanti in questo film concedendo pochissimo spazio alla storia d’amore fra Dustin Hoffman e Marthe Keller che è però tanto bella e sofferta quanto determinante per il meccanismo della trama, l’alchimia fra il piccolo grande Dustin e la divina Marthe è un piacere per gli occhi degli amanti del grande cinema d’autore che Schlesinger firma da grande pittore dei sentimenti quale era e che forse mai nessuno eguaglierà. Alcune sequenze cult: gli allenamenti di Babe a Central Park, l’incontro tra Hoffman e la Keller alla Columbia University, la tortura di Szell, l’assassinio dell’ebreo scampato all’olocausto che viene trafitto da Szell sulla quarantasettesima strada, la lezione di lingua fra le statue del Central Park. Alcuni luoghi storici della Grande mela ripresi: 47th Street, Broadway & 51st Street, Manhattan, Brooklyn Bridge, Carnegie Hill Mansion, 2 East 91st Street, Central Park, Columbia University, Broadway & 116th Street.
Tre titoli imprescindibili dei '70. Il secondo purtroppo lo conosco solo di fama ma non l'ho visto, però dev'esser pure un "intoccabile" di Tiziano Sclavi perchè (vado a memoria) in un mitico racconto di Dylan Dog la prostituta protagonista (di cui il nostro s'innamorerà e che ritornerà in altri episodi e lo chiama sempre erroneamente Dailan) si chiama Bree Daniels. Dopo aver visto Il Maratoneta nessuno si siederà mai più sulla sedia d'un dentista con tranquillità (posto che prima lo facesse...) Ciao ;-)
Ciao Roger un abbraccione, beh come non ricordare il mitico N° 19 Memorie dall'invisibile, un numero strepitoso di Dylan Dog: Ti consiglio vivamente di vedere Klute perchè è un mistery - romance da antologia con Jane Fonda strepitosa nel suo ruolo di puttana riluttante psicoanalizzata.
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Tre titoli imprescindibili dei '70. Il secondo purtroppo lo conosco solo di fama ma non l'ho visto, però dev'esser pure un "intoccabile" di Tiziano Sclavi perchè (vado a memoria) in un mitico racconto di Dylan Dog la prostituta protagonista (di cui il nostro s'innamorerà e che ritornerà in altri episodi e lo chiama sempre erroneamente Dailan) si chiama Bree Daniels. Dopo aver visto Il Maratoneta nessuno si siederà mai più sulla sedia d'un dentista con tranquillità (posto che prima lo facesse...) Ciao ;-)
Ciao Roger un abbraccione, beh come non ricordare il mitico N° 19 Memorie dall'invisibile, un numero strepitoso di Dylan Dog: Ti consiglio vivamente di vedere Klute perchè è un mistery - romance da antologia con Jane Fonda strepitosa nel suo ruolo di puttana riluttante psicoanalizzata.
Ciao Masone,ieri hai fatto (bianco)nero il Lampurone :))
Ciao Gene come stai vecchio mio? Beh si Lampur non sarà felicissimo alla fine di questa stagione calcistica, quali nuove porti quaglio'?
sì è bellissimo "Memorie dall'invisibile", ciao...
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