Attore di pietra. Bronsoniano, muso duro, occhi scuri e liquidi. Hartnett è attore fisico per sottrazione, corpo e segno attorici dove prevale la presenza scenica invece che la teatralità del gesto. Calibrato e misurato, Hartnett è attore dolente e tenebroso tanto quanto sa essere bizzarro all'occasione. La voce monocorde gli conferisce la cifra di un classico, di un attore archetipale lontano dai cliché e dalle facilità dell'istrionismo.
Dopo Eastwood, Hackman, io metto Hartnett.
Ecco 7 film che rappresentano la sua freschezza e la sua bravura.
Rimando ad ogni singolo film per qualsiasi approfondimento sull'attore. In particolare Slevin.
Titolo originale Lucky Number Slevin
Regia di Paul McGuigan
Con Josh Hartnett, Bruce Willis, Lucy Liu, Morgan Freeman, Ben Kingsley
Trionfa con un film culto. Miglior attore al Milano Film Festival.
Titolo originale I Come with the Rain
Regia di Anh Hung Tran
Con Josh Hartnett, Elias Koteas, Byung-hun Lee, Takuya Kimura, Shawn Yue, Simón Andreu
Il suo ruolo più estremo e folle, reso con assoluta bravura.
Titolo originale The Faculty
Regia di Robert Rodriguez
Con Jordana Brewster, Clea DuVall, Famke Janssen, Piper Laurie
Il mio cult personale. Il suo Zeke è immediato nella restituzione della freschezza attorica. Anticonformista, ribelle, sfacciato e antisistema. Un mito.
Titolo originale Wicker Park
Regia di Paul McGuigan
Con Josh Hartnett, Rose Byrne, Matthew Lillard, Diane Kruger, Christopher Cousins
Personaggio complesso e ossessionato, a suo agio in un mondo di specchi e di doppi. Cult.
Titolo originale August
Regia di Austin Chick
Con Josh Hartnett, Naomie Harris, Adam Scott, Robin Tunney, Andre Royo, Emmanuelle Chriqui
Ruolo maturo. Di compostezza e misura della performance come solo un vero professionista poteva permettersi.
Titolo originale O
Regia di Tim Blake Nelson
Con Mekhi Phifer, Josh Hartnett, Julia Stiles, Martin Sheen, Rain Phoenix
Perfetto villain scespiriano.
Titolo originale 40 Days and 40 Nights
Regia di Michael Lehmann
Con Josh Hartnett, Vinessa Shaw, Shannyn Sossamon, Adam Trese
Anche nella commedia riesce ad essere superiore ai cliché e al suo ruolo di sex-symbol, qui aiutato molto dalla morbosa tematica della masturbazione e da un fin troppo generoso "toy" di plastica come surrogato erettile.
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