Vi siete mai accorti quanto sono fondamentali, se non addirittura centrali in una narrazione, gli elementi naturali? Tra questi anche la scelta del paesaggio, la sua morfologia, la sua natura e il suo clima sono elementi caratteriali della storia, dei suoi personaggi e infine dell'intenzione ultima dell'autore e del film. Come in un romanzo, sia verista che di segno totalmente opposto, il carattere elementale esterno all'universo emotivo ed intimo dei protagonisti della vicenda non solo può rispecchiare il loro animo interno, oppure tradurre dal di fuori i loro movimenti interni, ma addirittura può esserne catalizzatore, deus ex machina, oggetto del conflitto narrativo o primo motore della narrazione. Inutile dire come l'ostilità dell'ambiente sia una delle caratteristiche maggiori della narrativa di ogni paese e di ogni epoca, di conseguenza i climi rigidi, del Grande Nord, nevi perenni, freddo e animali famelici, come i loro opposti climi aridi, caldi, desertici, abbagliati dal sole, sono gli scenari più usati per i wilderness-drama come per qualsiasi altro film che non usa l'ambiente naturale come semplice orpello o come fondale sterile della scena, bensì come co-protagonista assoluto, motore narrativo e grande agente indiscusso del fato. Con questa playlist voglio solo menzionare a titolo rappresentativo quei film in cui la neve, questa maledetta neve!, è stata agente di disordine, piuttosto che di privazione, isolamento o dispositivo per deflagrare passioni, paure o istintualità ataviche.
Breve e compatto. La sua unità di tempo, azione e soprattutto luogo conferiscono alla vicenda la tragicità che le serve per raccontare al meglio e senza lungaggini la discesa infernale di tre ragazzi alla mercè dell'indomabile Grande Freddo.
Il buio, la neve perenne, il paesaggio artico minimalista, il freddo, la fame e tutto quello che ne consegue fanno di questo film una rara occasione in cui horror e dramma si amalgano autorialmente dando vita ad una pellicola perfetta.
Lupi famelici, una natura inospitale e tantissimo freddo. Lo sentiamo pure noi al caldo della sala cinematografica. Grande film che sa giocare autorialmente con i topoi del genere.
Un giallo tranquillo, alla Agatha Christie, fatto di cambelle e donne poliziotto con il pancione. Tra commedia e noir il film dei Cohen utilizza la neve e il freddo per congelare l'azione e ovattare l'impossibile, rendendolo sordo.
Con Robert Redford, Gene Hackman, Camilla Sparv, Joe Jay Jalbert
Gene Hackman e Robert Redford sulla neve. Questione di gare, inettitudine, sogni infranti, virilità in discussione. L'ambiente montano fa da grande convitato di pietra sull'ombra lunga del sogno americano.
A rappresentanza di tutti i western ambientati nelle fredde terre del Nord, il film di Corbucci ne è la quinta essenza, a ricordarci che l'ostilità dell'ambiente, fondamentale nei western come in tutti i wilderness-drama, è il principale dispositivo della commedia/tragedia umana.
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