8 giorni intensi, 50 film visionati tutti d'un fiato, belle emozioni e qualche brivido da capolavoro, una piacevole manciata di amici simpatici e stimolanti che, quest'anno piu' che in precedenza, hanno condiviso con me almeno parte di questa irresistibile indigestione. Saluto e menziono in rigoroso "ordine di apparizione" gli amici Supadany, Travis+fidanzata, Roger Tornhill, Gianni66, Kurtisonic + collega, Kotrab, AtTheActionPark con cui ho avuto modo di affrontare parte delle pellicole in programma, ma anche tutti gli altri "colleghi" che mi hanno seguito a distanza. Ecco una sintetica scaletta delle mie personali preferenze nell'ambito di tutto ciò che ho visto:
Opera complessa e vera sorpresa (annunciata) del festival, un film che non si vergogna di citare in piu' occasioni un maestro degli albori della cinematografia come Murnau. Un film che parte dalla fine, mesta e venata di tristezza e solitudine, per travolgerci con una seconda parte quasi avventurosa e molto ironica, che ci piacerebbe potesse anche nella realtà mantenere questa cronologia. Emozione intensa con un bianco e nero che agevola l'incontro con la poesia.
Dopo il pluripremiato The Artist pareva impossibile non ricalcare un modello rischiando di creare furbe tendenze anche commerciali. Invece Pablo Berger, sfruttando la favola piu' nota, la reiventa in territorio e costume spagnolo, rendendo l'originale quasi spoglio al confronto di questo melodramma denso e coinvolgente e a tratti divertente e molto ironico. E The artist dal confronto inevitabile ne esce con le ossa rotte.
Il ritorno migliore che potessimo immaginare (ed augurare) ad un autore geniale che amo da sempre, anche quando mi delude con Pola X. Holy Motors contiene scene che non si dimenticano (Eva Mendes rapita al Pere Lachaise da Monsieur Merde che le lecca le ascelle e la conduce nelle fogne parigine, Kylie Minogue diva triste e senza futuro, Edit Scob di "Occhi senza volto" nei panni dell'autista/coscienza del protagonista dai mille ruoli) ed esercitano sullo spettatore un irresistibile attrazione magnetica. Irresistibile.
Con Chloe Pirrie, Michael Smiley, Joseph Mawle, Iain De Caestecker, Paul Hickey
Il trionfatore a furor di popolo (se pure io ci ho azzeccato!!!). Una variazione piu' realistica de "gli anni luce" di Tanner, dove la protagonista non costruisce macchine per volare ma ha i piedi saldamente posati a terra e desidera due cose inconciliabili: scappare dalla solitudine e non perdere l'affetto paterno che e' la sola cosa al mondo che conta. Intenso e toccante.
Con Demian Sabini, Alain Hernández, Carolina Cabrerizo, Alex Molero, Pablo Molinero
"Qualcosa da qualche parte...non è andata come doveva"....lo sappiamo da tempo ma non abbiamo il coraggio di ammetterlo. Forse meglio e piu' dignitoso fermarsi e riflettere su una terrazza occupata abusivamente. Piu' serio e drammatico di quanto non voglia sembrare. No global e picconatore piu' di quanto non voglia far credere.
Con Jack Plotnick, Eric Judor, Alexis Dziena, Steve Little, William Fichtner, Arden Myrin
In streaming su VVVVID
Dalla Francia con cinismo e cattiveria, il noir piu' cupamente divertente e folle degli ultimi anni. Il trionfo dell'assurdo, accettato senza problemi da una umanità che non si scompone piu' di nulla ma soffre sempre piu' di solitudine. Risate in continuazione ma anche una sottile fitta d'angoscia. Scene cult come l'ufficio afflitto da una costante pioggia anche quando fuori c'e' il sole, l'indagine sulla sparizione del cane a partire dalle feci di quest'ultimo....da non credere...eheh
Con William Gaunt, Niall Buggy, Freyja Faraday, Tom Kane, Harry Kershaw, Martha Myers Lowe
In soli trenta minuti Appignanesi ci incanta con immagini paradisiache di felicità negata da un perbenismo e da una ignoranza che il tempo punirà inesorabilmente. Bello in immagini e contenuti, conciso ma schietto e visivamente molto accattivante, il bel mediometraggio ha l'anima di un Terence Davies e la forma di un Sokurov....un mix davvero unico, profondo, accattivante. Anche piccolo, ma pur sempre un gioiello prezioso.
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