E' l'una di un sabato di inizio dicembre e tra poche ore la giuria del Festival di Torino renderà noto il suo verdetto. I film del concorso sono stati tutti visionati, ed e' tempo di scelte, di premi. prima ancora che di bilanci. Considerato il discreto accanimento con cui ho approcciato anche quest'anno una manifestazione a cui non so proprio resistere, mi piaceva - così poco avvezzo alle playlist come sono (ma che leggo - quelle degli altri - sempre con molto interesse) fare un'eccezione e provare ad esprimere, e per cosi' dire anticipare, un mio personale verdetto sui titoli in gara. Un giudizio sindacabile e che sara' certamente smentito da quello ufficiale; ma poco importerà, dato che è sempre bello e costruttivo confrontare idee e gusti differenti con altra gente che ama e difende questo importante modo di fare arte. A questa "play" ne seguirà una piu' ragionata, forse domani, forse piu' avanti, in cui terro' conto di tutti i film di ogni categoria; anche quest'anno vedrete che le sorprese principali sono altrove, come e' naturale, trattandosi di un concorso di opere giovani e talvolta "naturalmente" immature. Mancano ancora almeno sei film interessanti da vedere in questo sabato nascente nelle varie categorie, per cui, per il momento, mi limito alla sezione "Torino 30". Preciso che il premio come miglior film lo assegnerei in alternativa al primo o al secondo dei film che qui sotto indicherò:
Con Chloe Pirrie, Michael Smiley, Joseph Mawle, Iain De Caestecker, Paul Hickey
Un film sulla solitudine e sulla difficoltà di intraprendere una scelta cruciale, sullo sfondo di un paesaggio che non si puo' dimenticare. Un film speculare per certi versi al vincitore islandese dello scorso anno, peraltro da me a suo tempo pronosticato in momenti non sospetti.
Con Demian Sabini, Alain Hernández, Carolina Cabrerizo, Alex Molero, Pablo Molinero
"Qualcosa, da qualche parte...non è andata come doveva"...è cio' che campeggia sulla shirt di uno dei disoccupati protagonisti di questa bellissima piccola opera prima, che ragiona e riflette sulla necessità di fermarsi un attimo per ripartire a creare, a produrrre cose vere, smettendola di vendere fumo e ingannando i soliti indifesi. Sta nascendo un Ken Loach spagnolo?
Una commovente sorpresa dall'India, quando la classe privilegiata si accorge finalmente di cio' che sta sotto, del formicaio senza nome e senza identità che nasce, cresce e muore nell'assoluta assenza di dignità. E' tempo del riscatto.
Due amici cinquantenni, due malattie tremende, un unico idolo assoluto che sembra non invecchiare ne' perdere un colpo, almeno sulla carta, o meglio sulla celluloide. Quando il cinema ha una funzione terapeutica ed esorcizza il mostro che tenta (invano) di distruggerci. Generosità, simpatia, intelligenza e sincerita' per un documentario che spiazza, diverte e commuove.
Un noir divertente e appassionante in cui ritroviamo due leoni del cinema britannico come Tim Roth e Peter Mullan, in forma piu' che mai, uno, il primo, sottotono preciso ed esilarante, l'altro istrionico piu' che mai; accanto a loro la rivelazione Jack O'Connell, anche in Tower Block e certamente presto altrove.
Con Gianni Pacinotti (Gipi), Federico Penco, Michele Penco, Meri Davini, Loretta Garzella
Gipi e il mondo fuori. Quando lo smettere di fumare è una scusa per rimettere ordine nella propria testa e nei propri incubi piu' ricorrenti ed inconfessabili. Altro documentario personale e sincero, speculare al "James Bond" di cui sopra.
Con Pernilla August, Sofia Karemyr, Simon J. Berger, Sven Nordin, David Dencik
In streaming su Timvision
ragazze squillo minorenni per party selvaggi e bunga bunga. Vi ricorda qualcosa? Che maliziosi....e' impossibile, qui siamo nella Svezia di fine anni '70. Quando la storia, le tragedie, il marcio che si portano dietro, si ripetono come se da nulla si potesse trarre un insegnamento. Grande perizia, ricostruzione storica, impegno produttivo per una "Talpa" nordica impeccabile e un po' fredda che sembra tutto fuorche' un opera prima. Freddo si, ma non quando entra in scena la straordinaria, debordante, volgare ed irriducibile Pernilla August.
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