Dopo la consolante (ma non troppo) uscita di Dracula 3D, ho finalmente deciso di fare una retrospettiva sulla carriera del re del thriller italiano, seguendo ovviamente i miei gusti. Enjoy, e ricordate di chiudere la porta col chiavistello.
Il simbolo del thriller italiano. Supportato da una musica divenuta leggendaria, questo film mantiene lo spettatore in uno stato di paralisi mentale dovuta alla suspence gestita in modo perfetto. Nonostante una trama illogica ed un finale leggermente stupido, Profondo Rosso si colloca, prevedibilmente, al primo posto.
Debutto davvero stupefacente. Il film si muove sulle stesse coordinate di Profondo Rosso, con cui ha in comune un ambientazione a dir poco tenebrosa e un senso di claustrofobia che rende lapoltrona dello spettatore estremamente scomoda. Curiosamente sottovalutato, gli spetta di diritto il secondo posto.
Elegante fiaba nera che di contraddistingue per una meravigliosa fotografia e una buona prova degli attori. Da applausi la distirbante musica dei Goblin.
Con Ida Lupino, Louis Hayward, Isobel Elsom, Edith Barrett, Elsa Lanchester
Rotorno del regista all'thriller dopo la parentesi horror con Suspiria ed Inferno. Si tratta del classico thriller Argentiano, con ettolitri di sangue, manie sessuofobiche, serial killer con impermeabile e polizziptti totalmente inutili. La trama fila, anche se la morte del killer è comunque da dimenticare. Il finale è un vero cazzotto nei testicoli.
Al quinto posto c'è uno degli ultimi grandi film di Dario Argento. Dopo le favole nere Suspiria ed Inferno, Argento torna all'horror e fonde con maestria thriller, horror e fantasy in un vortice visivo che, nonostante l'innalzamento del tasso di violenza esibita, mantiene intatta l'innocenza che contraddistigue le novelle dei fratelli Grimm.
Secondo film del regista che tenta di proseguire sulla strada del primo film. Il risiltato è apprezzabile anche sela sceneggiatura presenta alcuni punti morti. Contiene però scene, come quella iniziale, che funzionano davvero alla grande.
Un altra fiaba nera che, a differenza del precedente Suspiria, non può contare su di un cast affiatato. Resta una musica irresistibile, firmata da Sua Eminenza Keith Emerson.
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