In seguito alle recenti uscite (dagli esiti non proprio assimilabili) di “On the road” e “Un sapore di ruggine e ossa”, ho pensato a quali film, fra i miei preferiti, sono tratti da romanzi, racconti o fumetti. Data l'ampiezza della materia, ciascuno di noi avrà i suoi. Lo scopo però non è di fare un confronto dettagliato con l’opera scritta, dal momento che non di tutte le pellicole della presente playlist ho letto la versione cartacea. E poi perché, per evitare delusioni (tecnica personale e di certo non sempre infallibile), solitamente prima vedo il film (che ha la necessità di operare tagli o modifiche rispetto alla storia originale) ed in seguito leggo il libro, come sto facendo con alcuni dei seguenti titoli.
Con Oskar Werner, Julie Christie, Cyril Cusack, Anton Driffing
In streaming su Prime Video
...dal romanzo “Fahrenheit 451” (aka “Gli anni della fenice”) di Ray Bradbury (1953; ITA 1956).
I libri sono i protagonisti di un futuro da incubo. O meglio, per qualcuno non dovrebbero più esserlo. Si possono pure bruciare, ma i libri continuano a vivere dentro di noi. Un inno molto efficace sull’importanza imprescindibile della Cultura.
...dal romanzo “Espiazione” di Ian McEwan (2001; ITA 2003).
All’apparenza il film è un mix di romantico, costume e guerra. Certo, ma soprattutto racconta di immaginazione, rimorso e senso di colpa, e del peso delle scelte sul destino. Determinante il ruolo giocato da una lettera scritta dal protagonista. E poi uno dei finali più belli visti sul grande schermo.
Con Gino Cervi, Fernandel, Leda Gloria, Franco Interlenghi, Vera Talchi, Sylvie
In streaming su Infinity Selection Amazon Channel
...dalla raccolta di racconti “Mondo piccolo. Don Camillo” di Giovanni Guareschi (ITA 1948).
Un universo, quello della Bassa Padana, in realtà molto italiano. L’ironico campo-controcampo tra due visioni agli antipodi, ma forse complementari, come quelle incarnate da sindaco e parroco può ancora oggi rappresentare uno specchio del nostro paese.
...dalla graphic novel “V per Vendetta” di Alan Moore (1982-1985; ITA 1991).
Fantascienza distopica si potrebbe dire, eppure la potenza delle immagini, la climax della narrazione e le riflessioni su dittatura, intolleranza, giustizia e libertà sono tutti molto reali (negli '80 Thatcheriani a cui pensava Moore come nel XXI secolo). Anche l’uomo sotto la maschera è molto… “letterario”.
...dal romanzo breve “Colazione da Tiffany” di Truman Capote (1958).
Come per Bradbury (e gli altri) non tutto è fedele al testo di partenza. Pur depurata di qualche “trasgressione”, la favola di questa prostituta, anche rivista pochi mesi fa su grande schermo, è ancora intatta. Una commedia di eleganza immortale, un mito.
...dal romanzo “La morte non dimentica” di Dennis Lehane (2001).
Non a caso la sceneggiatura (di Helgeland) è perfetta. Uno scavo profondo nella psicologia umana. Cupo e senza via di scampo, come le strade di Boston. Struggente noir portato magistralmente al cinema da Clint Eastwood.
...dalla raccolta epistolare “84, Charing Cross Road” di Helene Hanff (1970).
La letteratura ancora protagonista. E dall’amore per quella classica inglese nasce una grande e profonda amicizia... per corrispondenza. Una storia emozionante, Bancroft e Hopkins da antologia.
Grazie a tutti per essere intervenuti e per aver condiviso le vostre conoscenze, da cui trarrò preziosi consigli. Il tempo non basta mai ma dopo "Orgoglio e pregiudizio" che sto terminando e "Fahrenheit 451", anche sul mio scaffale mi attendono "Espiazione" (ho stra-amato il film, motivo per cui Mck, con l'aiuto di LIBERTA', mi getterà nel M. River... :-); e pure io Valdemar sono piuttosto impaziente per "Anna Karenina", dopo la non eccezionale versione con Sophie Marceau) e "Colazione da Tiffany" (non sapevo della Monroe! Col senno di poi sarà anche più semplice, ma sottoscrivo, Sua Altezza non si tocca!). Anche per me, data la mia modesta esperienza come lettore di romanzi, gli adattamenti in cui la fedeltà al testo di partenza è eccessiva raramente sono memorabili. "IL ritratto di Dorian Gray" non l'ho visto, mentre concordo con le vostre analisi concernenti "On the road". Giusto Dalton, manca del tutto Coppola, colpa pure del fatto che ancora devo recuperare, uno a caso, "Il padrino"... Mi mancano anche "Senso" di Visconti, "La donna del tenente francese" e i due di Jonas, invece Spopola mi hai fatto tornare in mente "Ogni cosa è illuminata", gran film; dovrei avere pure il libro da qualche parte, subito in lista. Ah sì, è vero, ormai ho recuperato quasi tutto del grandissimo Fincher ma non "Fight club", che fra l'altro non sapevo essere tratto da un romanzo. Infine GIANNI, alzo subito bandiera bianca, "Il nome della Rosa" non ce l'ho nemmeno in casa! Invece ho trovato anche io molto buono il film di Annaud, così come quello di Hillcoat. Di "Watchmen" non sei il primo a parlarmene bene, devo segnarmelo.
Dai su non è il caso che ti affogo nel MYSTIC RIVER! Ti perdono perchè ti è piaciuto il film IL NOME DELLA ROSA come al sottoscritto. Mi è venuta in mente un altra pellicola decisamente migliore del romanzo dal quale è tratta (anzi ispirata solo per l'idea!): SOTTO IL VESTITO NIENTE (1985) di Carlo Vanzina. Molti ne parlano male del film, vuol dire che non hanno mai letto il brutto romanzo (il cui unico pregio dello scrittore sta nell'aver trovato un titolo magnifico e nell'essersi inserito lui stesso tra i protagonisti, con pseudonimo usato per firmare l'opera) diversissimo dal lavoro dei Vanzina. Dopo averlo letto sono andato su Wikipedia e ho scoperto che la sceneggiatura era stata scritta di sana pianta dai rampolli di Steno perchè Carlo aveva trovato il libro bruttissimo. In effetti gli do ragione. Per il resto la pellicola ha una musica intonata alle situazioni, inquadrature incredibili (il primo piano di una vagina aperta, dura una frazione di secondo, un volto inquadrato in primo piano in un obiettivo fotografico, il ralenty della scena finale, omicidi eleganti senza troppo sangue, etc...), un utile occhio sull'attualità (che lo rende una sorta di documento indiretto sulla Milano da Bere degli anni '80). Decisamente migliore di certi film di Dario Argento e tra i migliori thriller italiani di sempre. Ciao a tutti!!!
Per Colazione da Tiffany appunterei che Capote diede il beneplacido anzi partecipò alla "riscrittura" del suo testo. E' noto che Holly era ispirata a Marylin, a quell'immagine dove ogni parola ed ogni gesto è sesso. Il testo è in questo senso assolutamente esplicito. Ma un conto è essere espliciti con le parole, un conto con le immagini. In quel periodo poi! Audrey è un'altra cosa. Rende tutto meno strabordante, più romantico.Il finale è giustamente diverso. Sono due cose diverse. Ma il film supera il testo, mi dispiace. Come giustamente appunta Spopola per Boito (mazza che delusione la novella rispetto al film). Tra le trasposizioni più riuscite mi permetto uno dei mie film (e libri) preferiti "Piccolo Mondo Antico" di Soldati. Su "Il nome della rosa" (film) mi sono ricreduta negli anni. E su "Espiazione" ci sarebbe da scrivere un'enciclopedia perchè il peso della parola in McEwan è così forte ed evocativa che ovviamente l'immagine non può rendere. Ma a me il film è piaciuto, malgrado ormai evidente difficoltà a recitare della Knightley. Che però è oggettivamente bellissima. Mica poco!
@LIBERTA. Non sapevo proprio che il film di Vanzina fosse tratto da un romanzo. Dunque ha quasi fatto un miracolo nello scrivere lo script! Da come ne scrivi pare proprio meritare una visione, il primo naturalmente, ma magari hai visto anche il sequel recente. @ Lehava. "Piccolo mondo antico" mi manca in effetti, anche il film. Eh sì, mica è poco... E poi a me che piace anche come recita ancora meglio! Grazie dei vostri interventi e consigli. Ciao!
Ciao Alex! Il primo mi é piaciuto tantissimo, il secondo (di Dario Piana) ha una trama che fa pietà ma la messain scena é suggestiva (il regista arriva dal videoclip), l'ultimo non l'ho visto ma su Film Tv ne parlano discretamente.
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Dai su non è il caso che ti affogo nel MYSTIC RIVER! Ti perdono perchè ti è piaciuto il film IL NOME DELLA ROSA come al sottoscritto. Mi è venuta in mente un altra pellicola decisamente migliore del romanzo dal quale è tratta (anzi ispirata solo per l'idea!): SOTTO IL VESTITO NIENTE (1985) di Carlo Vanzina. Molti ne parlano male del film, vuol dire che non hanno mai letto il brutto romanzo (il cui unico pregio dello scrittore sta nell'aver trovato un titolo magnifico e nell'essersi inserito lui stesso tra i protagonisti, con pseudonimo usato per firmare l'opera) diversissimo dal lavoro dei Vanzina. Dopo averlo letto sono andato su Wikipedia e ho scoperto che la sceneggiatura era stata scritta di sana pianta dai rampolli di Steno perchè Carlo aveva trovato il libro bruttissimo. In effetti gli do ragione. Per il resto la pellicola ha una musica intonata alle situazioni, inquadrature incredibili (il primo piano di una vagina aperta, dura una frazione di secondo, un volto inquadrato in primo piano in un obiettivo fotografico, il ralenty della scena finale, omicidi eleganti senza troppo sangue, etc...), un utile occhio sull'attualità (che lo rende una sorta di documento indiretto sulla Milano da Bere degli anni '80). Decisamente migliore di certi film di Dario Argento e tra i migliori thriller italiani di sempre. Ciao a tutti!!!
Per Colazione da Tiffany appunterei che Capote diede il beneplacido anzi partecipò alla "riscrittura" del suo testo. E' noto che Holly era ispirata a Marylin, a quell'immagine dove ogni parola ed ogni gesto è sesso. Il testo è in questo senso assolutamente esplicito. Ma un conto è essere espliciti con le parole, un conto con le immagini. In quel periodo poi! Audrey è un'altra cosa. Rende tutto meno strabordante, più romantico.Il finale è giustamente diverso. Sono due cose diverse. Ma il film supera il testo, mi dispiace. Come giustamente appunta Spopola per Boito (mazza che delusione la novella rispetto al film). Tra le trasposizioni più riuscite mi permetto uno dei mie film (e libri) preferiti "Piccolo Mondo Antico" di Soldati. Su "Il nome della rosa" (film) mi sono ricreduta negli anni. E su "Espiazione" ci sarebbe da scrivere un'enciclopedia perchè il peso della parola in McEwan è così forte ed evocativa che ovviamente l'immagine non può rendere. Ma a me il film è piaciuto, malgrado ormai evidente difficoltà a recitare della Knightley. Che però è oggettivamente bellissima. Mica poco!
@LIBERTA. Non sapevo proprio che il film di Vanzina fosse tratto da un romanzo. Dunque ha quasi fatto un miracolo nello scrivere lo script! Da come ne scrivi pare proprio meritare una visione, il primo naturalmente, ma magari hai visto anche il sequel recente. @ Lehava. "Piccolo mondo antico" mi manca in effetti, anche il film. Eh sì, mica è poco... E poi a me che piace anche come recita ancora meglio! Grazie dei vostri interventi e consigli. Ciao!
Ciao Alex! Il primo mi é piaciuto tantissimo, il secondo (di Dario Piana) ha una trama che fa pietà ma la messain scena é suggestiva (il regista arriva dal videoclip), l'ultimo non l'ho visto ma su Film Tv ne parlano discretamente.
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