La madre . Anzi, la Madre. La vera creatrice . Colei che custodisce e protegge, fin dal principio. Non è detto che debba per forza essere una madre biologica. Affatto: si è madri nell'Amore , non semplicemente nel sangue. Madri che sperano, piangono, lottano....qualche volta uccidono.
Con Lillian Gish, Constance Talmadge, Elmer Clifton, Alfred Paget, Mae Marsh, Robert Harron
In streaming su Plex
Una donna giovane, o meglio, senza età.Davanti a lei c'è una culla con un bambino. Lei lo veglia, senza stancarsi mai. E' questa immagine che separa e al tempo stesso unisce i quattro episodi del primo vero kolossal hollywoodiano. L'innocenza come unica luce nelle tenebre dell'odio , nella lunga notte dell'intolleranza . Walt Whitman fu l'ispiratore. Lillian Gish fu il volto. Amato, per sempre, dal suo mentore, D.W. Griffith.
Anche se la regia è di Visconti, quasi nessuno se ne accorge. Qui il conte di Modrone è letteralmente divorato dal talento e dalla presenza della Magnani. Suo è il film, dal primo all'ultimo fotogramma. Una madre che sembra, un po', una Madame Bovary di borgata, che sogna per la figlioletta un avvenire diverso dal suo. Croce e delizia di ogni "genitrice" che si rispetti. Ci si commuove vedendo Anna che abbraccia la bambina, di notte, su una panca, prima di scoppiare in lacrime e sussurrare:" Aiuto!"Il suo volto rompe lo schermo.
Con Lana Turner, John Gavin, Juanita Moore, Sandra Dee, Robert Alda, Susan Kohner
Hollywood comincia a fustigare l'America benpensante e razzista. Merito anche di un regista tedesco, Douglas Sirk, il re del melò. Due donne, diverse in tutto-anche nel colore della pelle- ma simili nell'amore che nutrono per le loro due figliolette, incrociano i loro destini. Una diventerà attrice; l'altra sarà la sua fedele governante. Lana Turner e Juanita Moore. Una storia di solidarietà femminile. Il pugno allo stomaco lo si riceve nel finale: Lana che scoppia in lacrime davanti a Juanita morente , e il funerale di quest'ultima in chiesa, celebrata come un'eroina, con Mahalia Jackson che canta" Trouble of the world". E i cavalli bianchi, che la portano dritta verso il Paradiso, non più tanto lontano, finalmente.
La glorificazione di un'attrice. La regia di de Sica guida con tenerezza e sensibilità la Loren nell'inferno della guerra . Oscar meritatissimo. Sono di parte. Il film fu quasi tutto girato nel paese natale dei miei genitori. Resta , comunque, una fotografia dell'Italia che fu, ritratta nel corso di un cambiamento epocale. Un " come eravamo" triste e amaro , come l'inquadratura finale che si chiude su mamma e figlia, nel casolare, dopo la violenza, strette l'una nell'abbraccio dell'altra, libere di piangere , e di ricominciare.
Con Shelley Winters, Max von Sydow, Renato Pozzetto, Alberto Lionello, Laura Antonelli
In streaming su CineAutore Amazon Channel
La storia è presa dalla cronaca. La famosa "saponificatrice". Una Madre nera, ma per questo non meno madre delle altre. Leonarda/Shelley Winters uccide per proteggere l'unico figlio che le è rimasto. La morte le ha portato via tutti gli altri. E lei si aggrappa all'unico vero bene che ancora possiede, con la forza lucida della disperazione. Sotto i suoi colpi cadono anche Lionello , Pozzetto e Von Sydow travestiti da mignotte. Bolognini evita il grottesco e si affida all'attrice, corpo immenso attorniato da uno stuolo di ottime comprimarie: Asti, Bosisio, Tushingham. La Madre che tutto crea e tutto può distruggere.
Con William Holden, Marthe Keller, José Ferrer, Hildegarde Knef, Frances Sternhagen
Una madre che è anche un'attrice. Ma la prima viene annullata dalla seconda. Billy Wilder "resuscita" Norma Desmond , le cambia nome e le regala una figlia, somigliantissima nell'aspetto, ma troppo diversa nel cuore. Marthe Keller è convincente nei panni sia dell'una che dell'altra. Ma Hildegard Knef stupisce tutti. Imbruttita dal trucco, è lei a svelare a noi la verità che William Holden insegue da anni. Con voce roca e inconfondibile, con una languida malinconia impressa nello sguardo , ci sussurra: " I was Fedora."
Lillian Gish è ancora una madre. Ma questa volta è una madre universale. La vediamo apparire all'inizio del film, in un cielo pieno di stelle.Charles Laughton dedica ai bambini la sua unica, memorabile prova da regista. Una favola nera, vista proprio con gli occhi dei più piccoli. E Lillian è la fata buona , che affronta e sconfigge lo stregone Robert Mitchum . Il Bene che vince sul Male. Capolavoro di sensibilità ed intelligenza.
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