Damsels in distress, Take shelter, Cercasi amore per la fine del mondo, La fuga di Marta… E chi li ha visti? Io no di certo. Dopo un’estate cinematografica come quella appena passata, la peggiore che ricordi da molti anni a questa parte, è arrivato il momento di un j’accuse verso alcuni dei principali corresponsabili di questo vuoto pneumatico dell’offerta: i distributori. Naturalmente anche questi ultimi, come qualsiasi altro soggetto chiamato in causa, immagino darebbero immediatamente la colpa ad altri, oppure agli Europei di calcio, allo spread, al Sistema, all’uragano Katrina o non so ancora a chi. E comprendo benissimo, soprattutto per gli indipendenti, le mille difficoltà che si incontrano, le scarse risorse ecc. Ma con la consolidata tattica dello “scaricabarile” alla fine la colpa non è di nessuno. La realtà è, al contrario, che è di tanti, dunque inclusi i distributori. A questo proposito sono diventate quasi grottesche le interviste che vengono rilasciate in occasioni quali le Giornate di cinema (che siano a Sorrento o Riccione), che sembrano sempre più dichiarazioni da campagna elettorale: promesse su promesse. Stanno diventando davvero troppi i film che, programmati per la stagione successiva, poi spariscono dalla circolazione o quelli che “escono” in una manciata di sale o ancora direttamente in home video. Per non parlare dei tanti che non vengono proprio acquistati. Come ho notato anche nell’ultima edizione, nell’elenco dei listini ciascun distributore si auto incensa citando ovviamente anche le pellicole più commerciali ma, soprattutto, sottolineando quelle più ricercate, le possibili sorprese su cui puntare, le chicche scippate alla concorrenza. Peccato che poi escano solo le prime. Quindi, come minimo, si tratta di presa in giro degli spettatori. Per non parlare, nelle “migliori” delle ipotesi, dei continui spostamenti di data, anche all’ultimo momento. In definitiva è lo stesso comportamento delle reti tv. In altre parole, zero considerazione per il fruitore della sala, specie ormai in via di estinzione. Nella play, di sicuro incompleta, ho inserito sette case distributrici con alcuni dei film “fantasma” degli ultimi 12 mesi (non solo estate quindi), categoria nella quale considero anche quelli tecnicamente usciti ma in pochissime copie (riportate fra parentesi, in base ai dati di Cinecittà Box Office e/o Box Office Mojo; in molti casi Bologna e provincia sono state escluse, oso solo immaginare i piccoli centri) o quelli dirottati direttamente in home video. L’unico apparente intruso è “The 5 year engagement”, uscito sì su 87 schermi, ma con poche (a volte una sola) proiezioni, non nella mia città (e dintorni), e ormai quasi del tutto sparito. Non affronto certo un argomento nuovo, ma spero che più voci abbiano maggior probabilità di essere sentite.
Movies Inspired Take shelter (1, poi “salite” a 4)
E inoltre... The way back (14), Babycall (19), L’estate di Giacomo (4), Taojie (20), The good, the bad, the weird (6), Ristabbanna (1), I giorni della vendemmia (3), I colori della passione (11), Scossa (5), Monsters (13), La-bas (12), Cavalli (10), Sister (17), Le nevi del Kilimangiaro (21), Quijote (1), Il mundial dimenticato (2), Roman Polanski: a film memoir (6)… WANTED... Cercasi amore per la fine del mondo? Blue Valentine? [...]
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