I film in sala per cui potrebbe valere la pena di spendere quei pochi soldi di cui, ormai, disponiamo, a seguito degli improrogabili sacrifici economici promossi dal governo Monti (alias Berluscao il meravigliao – versione de noiantri di Lorenzo il magnifico nonché il più geniale venditore di caca-o meravigliao di tutta la Storia ...che se fosse nato nell'antca grecia l'avrebbero ostracizzato; ai tempi dell'antica Roma altro che madunina; durante la Rivoluzione Francese l'avrebbero ghigliottinato; o, per lo meno, come Napoleone l'avrebbero esiliato e poi avvelenato ma siamo solo italioti. Allegria!!!) e approvati dall'attuale Parlamento italiano (...semicriminoso). E' l'Europa che ce lo chiede! Si spera che prima di acquistare qualcosa ci si informi preventivamente e adeguatamente, per non alimentare la condotta di un consumo automatico, patologico, compulsivo in quanto fine a se stesso, autoreferenziale : acquistare per l'illusorio piacere di acquistare, oltretutto, beni immateriali, volatili, puramente nominali – cancro dell'economia contemporanea. Naturalmente si tratta di una rigorosa selezione di titoli in commercio, scelti, soprattutto, per il loro supposto valore artistico, previa visione del materiale pubblicitario sottoposto alla lente delle mie conoscenze cinematografiche; prediligendo l'impegno estetico intrapreso sulla concezione di un puro divertimento dopo-lavoro, per un target composto in prevalenza da soggetti alienati e anteponendo l'impegno di lealtà verso il pubblico al puro fine seduttivo statisticamente elaborato. Il cinema ha smesso di stimolare la mia curiosità, il mio desidero di crescita spirituale, razionale, estetica, morale, intellettuale. Per cui, ci vado sempre più di rado e non solo per ragioni economiche. Ho la sensazione netta di aver visto già tutto quello che c'era da vedere e che, oggi, ci troviamo in presenza di un'arte che si è incartata attorno a due o tre idee strutturali, o moduli narrativi, ripetute ossessivamente. Gli unici progressi sono diordine tecnicistico: virtuosismi tecnici privi di rigore razionale, di anima, di umanità. La consequenzialità logica viene, troppo spesso, sacrificata allo scopo di suggestionare lo spettatore. In realtà ciò che si rappresenta è il caos, ma involontariamente, ossia, senza che sia un consapevole contenuto figurativo. Ai film non chiedo solo! di persuadermi che la vita è bella, di compensare un vuoto di emozioni; di distrarmi dalle miserie quotidiane come vuole chi, al vertice della piramide sociale, proprietario dei media, ha tutto l'interesse che le cose restino sempre immobili, uguali a se stesse, sempre in uno stato di democrazia egalitaria under-construction. Parafrasando il titolo di un famoso film del passato, l'intenzione di chi abita nell'iperuraio finanziario, è quella di convincerci, o, meglio, illuderci, attraverso le luminarie che "Lassù, qualcuno ci ama". Per certi, versi penso che, per quanto mi riguardi, sia giusto così; come la tappa di uno sviluppo naturale delle capacità cognitive di un essere umano psicologicamente attivo. Comunque sia, a questo calo di interesse ho assegnato anche una data simbolica che è quella della morte di Kubrick. Nonostante ciò non ho smesso di mantenermi aggiornato in caso spuntasse all'orizzonte qualcosa di meritevole della mia attenzione.
Sicuramente si tratta di una commedia cattiva, dissacrante, caricaturale, anti-italica e dunque verosimile. E, comunque, dal punto di vista estetico, Ciprì è al di sopra dello standard italiano.
Dicono che sia ben fatto. Dal trailer sembrerebbe così. Niente di sbalorditivo considerando il soggetto ma potrebbe riservare delle piacevoli sorprese riguardo alla resa cinematografica.
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