In memoria di Michele Giuseppe Scaramuzzo, nato a Lavello (PZ) il 26 Luglio 1945, scomparso a Lavello il 3 Settembre 2012. All'inizio non sapevo se "dirlo" o meno qui sul sito, perchè in genere cerco di non far trapelare molto della mia vita privata, tuttavia oggi ho scritto che mio padre era morto pochi giorni fa... e devo dire che sono commosso dall'elevato numero di messaggi di solidarietà e condoglianze ricevuti dagli altri utenti. Ringrazio tutta la community, nel suo complesso, per la vicinanza dimostratami: è bello sentire di essere in una "famiglia" anche qui, seppur virtuale (ma con alcuni di voi ci siamo conosciuti, e spero di poterne conoscere altri, magari a Firenze), è bello pensare di essersi conquistati, con opinioni, playlist e commenti, uno spazio nella cultura cinefila di tanti altri appassionati della Settima Arte come me. Mi ritengo una persona abbastanza schiva di carattere, ma questo ricordo, papà, te lo dovevo. Te ne sei andato così all'improvviso con questo maledetto infarto fulminante, non mi hai lasciato il tempo di salutarti. Nei giorni precedenti alla scomparsa, non ci eravamo detti niente di significativo. Mi sento in colpa, adesso. Mi sento un pò come Sarah Jane quando arriva al funerale della madre, troppo tardi, nell'ultima scena dello "Specchio della vita" di Douglas Sirk (e tu amavi tanto i film strappalacrime). Nei tuoi confronti, non ho saputo essere il figlio che meritavi. Oppresso da anni da una situazione di instabilità personale che non mi ha consentito di avere una vita simile alla maggior parte dei miei coetanei, sfogavo il mio malessere con continue lamentele, mi mostravo di malumore la maggior parte delle volte, rinfacciavo tante cose, e per te ogni volta era una pugnalata al cuore. Mi rendo conto solo adesso della cattiveria insita in questo genere di comportamenti, che per te dovevano essere una tortura quotidiana da quando sono tornato a vivere con voi a Termoli dopo gli anni universitari. A mia discolpa, posso solo dire che la sofferenza spesso rende cattivi, che non tutti hanno la vocazione al martirio come certi santi della tradizione cattolica-agiografica. Spero che, se adesso ti trovi a contatto con un Ente Supremo, Lui possa darti qualche spiegazione di tante cose che io non sono proprio riuscito a capire, e che mi hanno impedito di apprezzare la vita allo stesso modo in cui la amavi tu, e mi hanno fatto perdere la fede da anni. Però credimi, mi sento proprio come Sarah Jane, le mie lacrime sono sincere, e adesso mi dispiace tanto, anche se non faccio più in tempo a dirti che ti volevo bene, anche se adesso è troppo tardi... Adesso voglio ricordarti attraverso alcuni dei tuoi film preferiti
Mio padre amava molto i film a carattere spettacolare, soprattutto i kolossal di una volta come questo film di De Mille, oppure il Ben-Hur di Wyler, sempre con Charlton Heston. Per lui la grandiosità delle scenografie, delle scene di massa, oppure degli effetti speciali come la scena dell'apertura del Mar rosso che fa passare gli Ebrei ed inghiotte gli Egiziani, erano sinonimo del massimo che il cinema potesse offrire, almeno così disse molte volte. Se gli si faceva notare che il film di De Mille era poco attendibile storicamente, a tratti piuttosto pacchiano, lui diceva che questi difetti non li vedeva, e credo che fosse davvero uno dei suoi film preferiti.
Uno dei suoi film italiani preferiti: amava molto il taglio melodrammatico e operistico del capolavoro di Visconti, ma amava il film anche perchè lo sentiva vicino alle sue origini, poichè sia lui che mia madre sono di origine lucana, nati a Lavello, un paese di circa tredicimila abitanti in provincia di Potenza. E inoltre, anche lui aveva sperimentato sulla sua pelle la difficoltà dell'inserimento lavorativo per un meridionale in una grande città del Nord (fu a Torino dal '68 al '74, assunto in FIAT prima come operaio e poi come impiegato, prima di essere trasferito a Termoli (CB), dove siamo nati sia io che mio fratello). Dei personaggi del film, quello in cui più si identificava era Ciro (Max Cartier), non a caso assunto anche lui in una grande fabbrica automobilistica.
Con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Gianni Agus, Giusi Raspani Dandolo
In streaming su Cine Comico Amazon Channel
Amava molto il cinema popolare. A tal proposito, voglio raccontare un aneddoto che mi è rimasto impresso. Una volta gli feci vedere Sussurri e grida di Bergman, che era e rimane uno dei miei film preferiti, da quando mi sono appassionato al cinema d'autore. La reazione di mio padre fu insolita. Ricordo che mi disse, più o meno:"Artisticamente è un film superlativo. Le immagini sono bellissime, le attrici sono bravissime, il dramma è molto crudo. Ma è un film che mi mette addosso solo angoscia e tristezza, sicuramente non lo rivedrei. Preferisco senz'altro un film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia".
Da un pò di anni abbiamo messo Sky a casa, mio padre era ormai in pensione, si dilettava con (molto) sport e (abbastanza) cinema. Mi disse di aver visto 5 o 6 volte questo Prince of Persia, ispirato ad un video-game, e che si era divertito tantissimo. Io non l'ho preso neppure in considerazione, un pò snobisticamente, ma forse aveva ragione lui.
Il film-evento di James Cameron gli piacque subito tantissimo al cinema, e mi "ordinò" di andarlo a vedere al più presto. In quel caso, il suo entusiasmo mi contagiò sia al cinema, che quando poi lo rivedemmo a casa in home-video, con una videocassetta pagata parecchi soldi per l'epoca. Ricordo invece che una mia folgorazione di quegli anni, "Magnolia" di P.T. Anderson, lo lasciò più freddo: disse che era un film intenso, ma la narrazione corale lo aveva distratto, il continuo turpiloquio lo aveva infastidito, e il film era troppo lungo, e forse qualche minuto aveva pure un pò dormito...
Con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leopoldo Trieste, Marco Leonardi
In streaming su Rai Play
Per lui un capolavoro assoluto, gli ricordava la sua infanzia, lo trovava incredibilmente vero, fin nei minimi dettagli... Io dicevo che certe scene mi sembravano forzate, come la maestra che tirava per le orecchie certi bambini per motivi assai futili, lui replicava che il mondo di una volta era proprio così, e credo che provasse una forte nostalgia per quella civiltà contadina, poi sparita, in cui si era formato. Anch'io, come lui, mi sono sempre commosso nel finale coi baci fatti tagliare dal prete...
Con Shahrukh Khan, Kajol, Christopher B. Duncan, Steffany Huckaby, Carl Marino
Credo che sia l'ultimo film che ha visto, il venerdì sera insieme a mia madre (il lunedì gli è venuto l'infarto). Io quella sera non me la sono sentita di vederlo, perchè era troppo lungo, ne ho visto solo qualche scena: mi sembra che la trama parla di un ragazzo indiano autistico che vive con la famiglia in America, la cui vita cambia radicalmente dopo gli attentati dell'11 Settembre. Papà si era spesso commosso... se mi ricapita su Sky, cercherò di vederlo
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta