Seduto sulla panchina del parco percepisco il vento, e quest'aria carica di acqua, che preannuncia l'arrivo di settembre, e mi sento calato in una atmosfera dai toni surreali. E' la fine dell'estate. L'estate è una stagione davvero particolare, è quella che viene presa a riferimento per scandire gli anni della nostra esistenza. E' la pagina del calendario della nostra vita che sfogliamo con il passare del tempo, se si pensa a un anno inevitabilmente si finisce per pensare a quella “certa estate”. Personalmente ho sempre preferito la primavera, con le sue temperature più morbide e con l'esplosione della natura e del suo verde, e ancora di più l'autunno, carico di quei toni caldi che portano alla riflessione e alla serenità (cosa c'è di meglio che passeggiare in un bosco autunnale?). L'estate la trovo ormai da tempo una stagione chiassosa e pacchiana, dove la gente sembra perdere ogni ritegno per manifestare esplosioni vitali che mi lasciano spesso alquanto perplesso (vedere quarantenni rampanti conciate come quindicenni non è proprio il massimo....). Eppure anche per me rappresenta il metro inevitabile con cui aprire il libro dei ricordi, forse perché nella mia adolescenza era la stagione più attesa, dopo mesi passati a faticare sui libri di scuola. Le estati trascorse nel fiume che scorreva sotto casa dei miei, a pescare con gli amici, le estati in bicicletta e quelle al mare, prima con i genitori poi con gli amici, le estati a sfrecciare sulla vespa e quelle in cui conoscevi una certa ragazza che chissà perché sembrava quella che ti poteva cambiare la vita e chissà poi perché c'era sempre una canzone che ogni volta che passa ti riporta a quell'estate ormai lontana. Le estati dei Mundial, a tifare per la nazionale e due volte a festeggiare, e quelle nel campetto dove si giocava a calcio fino a stramazzare sotto il sole. Le estati in montagna e quella particolare estate in cui mi sono avventurato tra i monti di due vallate e ho camminato da farmi venire male ai piedi, ma che bello con i compagni d'avventura ristorarsi con un panino in riva alle acque trasparenti di un laghetto alpino. L'estate della maturità, la più lunga di tutte, con la musica del Vasco (sai che cosa c'è, brutta storia eeehhh....) e quella del Boss a farmi da colonna sonora (ma anche i Marillion che cantavano la fine dell'infanzia....) E mentre mi lascio cullare da questo vento in bilico tra il caldo fastidioso e il refrigerio che arriverà, penso che ogni estate che passa è un pezzo di vita che va in archivio, penso al cassetto dei ricordi che si apre per accogliere gli ultimi e mi rendo conto, con un po' di amarezza, che i più belli sembrano i più lontani. Forse è per questo che non riesco più ad amarla come una volta.
Tratto da un racconto del miglior Stephen King, che a mio parere non è quello che scrive horror ma è quello che ci racconta gli anni dell'adolescenza (e da questo punto di vista IT è un romanzo favoloso). L'estate di quattro ragazzi che si affacciano alla vita con la curiosità e l'entusiasmo della loro età. Struggente e nostalgico
Non è un capolavoro e cronologicamente fa un bel polpettone (riassumendo in una sola estate tutte quelle degli anni '80), ma lo spirito era proprio quello, così ben rappresentato che mi ha fatto sorvolare sui suoi difetti. Eravamo davvero così noi ragazzi degli eighties, alla vigilia della maturità che sarebbe stato il primo passo per la conquista del mondo (che se ne è bellamente fregato delle nostre aspirazioni e non si è fatto conquistare....ma questa è un'altra storia)
Film tutt'altro che riuscito del Liga, troppe ambizioni non realizzate e troppi echi autoriali (Fellini?) in questa pellicola. Ma la cito perché l'idea di base (il gruppo di amici che si ritrova al mare dopo vent'anni sperando vanamente di vivere un'estate della loro giovinezza) è buona, e perché spesso il Liga con le sue canzoni ha accompagnato le mie estati
Con Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Cederna, Gigio Alberti
“- Erano aaanni che non mi divertivo così - Erano? - Aaaaannni!”
Che pazzia, alla soglia dei quarant'anni mollare tutto e ritrovarsi con gli amici di una volta per levare dai guai uno della vecchia compagnia. Tutto come quell'estate in Grecia, anche se adesso si va verso il Marocco. Adoro questo film!
Le vacanze degli italiani di mezza età, di destra o di sinistra, non importa, tutti alle prese con le loro disillusioni. E nell'ultima sera prima della partenza ognuno pensa a ciò che non è potuto essere. Non il miglior Virzì in questa amara commedia, ma alcuni spunti sono notevoli.
L'ultima estate prima della perdita dell'innocenza per un'intera generazione. Splendida pellicola di George Lucas, poi seppellita dal successo di Star Wars
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