BELLA ADDORMENTATA, il nuovo film di Marco Bellocchio, riapre il dibattito sul Testamento Biologico. Ma com'è stato visto il tema nel corso degli anni dal cinema? Proporrò alcune pellicole e il loro punto di vista (favorevole, contrario o astenuto di parte, cioè quest'ultimo sono i film che affrontano l'argomento astenendosi dal prendere posizioni ma limitandosi a raccontare com'è affrontato il dibattito sulla "dolce morte" dai protagonisti). Da parte mia asterrò (o quasi) opinioni personali sulla cosa. Il dibattito, spero comunque educato e costruttivo, preferisco lasciarlo a voi, amici miei. E, oltre questo, spero, come al solito, nel suggerimento di qualche nuovo titolo. Vi ringrazio in anticipo.
Lo vedremo presto a Venezia. Qualcuno sul sito ha già espresso la sua opinione senza neanche averlo visto. Ed è (non poteva essere altrimenti!) la recensione più commentata. Comunque, per chi ancora non conoscesse il film, parla del caso di Eluana Englaro.
Con Heidemarie Hatheyer, Paul Hartmann, Mathias Weiman, Margarete Haagen
Film Nazista altamente favorevole all'Eutanasia (era stato fatto per propagandare il trattato T4). Di solito ne parlo malissimo. Stavolta non è che ne parlo meglio ma, come vi ho promesso, mi astengo dal dare un giudizio morale personale (limitandomi però a farvi capire, attraverso alcuni punti di trama, perchè questo mio odio per la pellicola). Trama: Un medico, dopo aver appreso che la moglie è quasi allo stadio terminale di sclerosi multipla, tenta il tutto per tutto per trovare una cura. Fallito ogni tentativo, la uccide per risparmiarle un'atroce agonia. Processato, ha praticamente tutti contro. Il suo migliore amico (anch'esso medico) fugge inorridito. Parallelamente il film mostra un bambino handicappato e la sua famiglia che prova ribrezzo per esso e lo abbandona in un ospedale dove una infermiera si prende cura di lui. A questo punto torniamo alla fuga dell'amico medico. Il ragazzo, girando un pò di ospedali, s'imbatte nel piccolo mostro ed esclama "Ma quell'infermiera non ha uno stomaco!" e comprende che alcuni esseri viventi sono solo un peso per la società (inutili bocche da sfamare e pure di orribile aspetto) e, a questo punto, decide di intervenire in aula per difendere l'amico. Adesso che ha scoperto le sue ragioni! Come promesso: No comment!
Una donna, malata terminale, chiede al marito di poter morire per risparmiarle lo stadio finale. Il marito è combattuto dalla cosa e il film si sofferma sul suo tormento interiore. IO ACCUSO quarant'anni dopo ripulito dal razzismo verso gli handicappati e in una posizione di "astenuto dal prendere posizioni". Se posso permettermi un commento personale, l'ho considero il film più onesto e ben fatto sull'argomento.
Al Pacino interpreta un medico che applicava l'Eutanasia tanto da venir soprannominato "Dottor Morte". Il film affronta la vicenda e il caso giudiziario che ne seguì.
Tra i vari argomenti trattati dal celebre reportage vi è anche quello che affronta il problema delle madri che hanno figli con vari handicap. La pellicola mostra la vita (normale...la cinepresa la segue anche allo stadio...) di una donna che è stata appena processata e assolta per aver ucciso la figlioletta nata con una malformazione agli arti. Poi mostra altre madri con lo stesso problema (cioè figli con malformazioni simili) che hanno scelto di occuparsi con amore delle proprie creature accettando il dramma e convivendo con esso (hanno scelto la vita). In entrambi i casi, gli autori si astengono da commenti personali limitandosi a mostrare due modi di affrontare il problema e lasciando la parola alle immagini e il giudizio allo spettatore. Il film si chiude sulle immagini suggestive della Madonna di Lourdes, dove ogni anno si recano le mamme di molti bambini handicappati pregando per un miracolo.
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