'L'uomo più saggio che abbia mai conosciuto,un giorno mi aveva spiegato che nella vita non c'è nulla di paragonabile all'emozione che si prova quando si spoglia una donna per la prima volta.
Non mi aveva mentito,ma mi aveva taciuto parte della verità. Non mi aveva detto dello strano tremore che trasmorma ogni bottone,ogni cerniera in un'impresa da titani. Non mi aveva detto della malia di un corpo palpitante,dell'incantesimo di un bacio nè di quel miraggio che sembrava ardere in ogni poro della pelle.
Mi aveva omesso parte della verità perchè sapeva che il miracolo avviene una sola volta nella vita ed è fatto di trame segrete che,una volta svelate,svaniscono per sempre.
Mille volte ho tentato di rivivere l'emozione di quel pomeriggio con Bea nella grande casa dell'avenida del Tibidabo,quando lo scrosciare della pioggia cancellò il mondo.
Mille volte ho desiderato naufragare in quel ricordo,di cui mi resta un'immagine rubata al calore delle fiamme: Bea,nuda e scintillante di pioggia,distesa accanta al fuoco,mi fissa con uno sguardo sincero che non avrei mai dimenticato.
Mi chinai su di lei e le accarezzai il ventre con la punta delle dita.
Bea chiuse gli occhi e mi sorrise,sicura e forte.
"Fammi quello che vuoi" sussurrò.
Avevo diciassette anni e la vita sulle labbra."


Chi mi conosce bene sa che ho uno strano concetto dell'amore...
Non so cos'è,ma son sicuro che sia qualcosa che si avvicina fortemente alle righe appena citate.
Andando sul personale,dico che non ci credo particolarmente all'amore,dico spesso che non lo cerco,che non ne ho bisogno,che in fondo sto bene come sto.
A volte ho provato delle sensazioni che mi hanno illuso,che mi hanno fatto credere che il momento era propizio,il frutto maturo,la pasta al dente.
Poi ho capito che la distanza da questo sentimento così sfuggente era ancora siderale:l'ho capito grazie a quei due ottantenni che camminano per le strade del mio paese tenendosi per mano,ai due uccelli che cinguettano in coro sul balcone di fronte casa mia,a mia nonna che ancora sorprendo a piangere per la perdita del nonno,agli adolescenti che si danno appuntamento in quei pomeriggi dove fa buio alle cinque,a mia mamma che pur 'sterminata' dalla routine e dall'imperfezione della vita dice di aver amato un solo uomo,ed anche (e forse soprattutto) grazie a quel pescatore che l'altra notte mi ha venduto due orate dicendomi che quando le aveva prese (cito testuale) "stavano facendo l'amore."

Che possa dormire beato,allora,chi ci crede e lo prova,l'amore,lo sperimenta,con coraggio se lo rigira tra le mani come assi,non se lo lascia scappare ed anzi se lo cuce sul petto,come lo scudetto dell'87.
Io ci sono nato nell'87,oggi non ho più diciassette anni ma 'per avere la vita sulle labbra' credo che non ci sia scadenza o data da rispettare.
Tutto accade in fretta a volte,ed altre volte si dilata in tempi lunghissimi,lasciandoti con il dubbio che non accadrà più,che a te non è concesso.

...E magari era anche meglio,perchè cosa fare quando una donna ti dice 'fammi quello che vuoi', proprio non lo so. (o credevo di non saperlo)