Questa play è una riflessione su quanto siano importanti (almeno per me) le colonne sonore originali, ovvero quelle pensate e realizzate esclusivamente per il film. In passato questa era la norma, la colonna sonora era originale, solo pochi temi musicali già esistenti potevano essere utilizzati nello svolgimento del film, magari per sottolineare uno stato d'animo dei protagonisti, un momento preciso storico da narrare.
Da qualche anno a questa parte invece, è frequente assistere a colonne sonore composte esclusivamente da canzoni già esistenti, molto spesso famosissime e quindi già cariche di un peso emotivo, legato a ricordi personali e collettivi.
Scorsese con “Quei bravi ragazzi” o “Casinò” ne è un ottimo esempio, piuttosto che il caro Tarantino con tutti i suoi film. In Italia mi viene in mente Nanni Moretti, che cominciò inserendo canzoni accattivanti nei momenti cruciali delle sue storie: “Ritornerai” di Bruno Lauzi in “La messa è finita” o magari “Arrivederci amore ciao” di Caterina Caselli in “La stanza del figlio”. Per non parlare di Paolo Sorrentino che ha dato al suo ultimo film il titolo di una canzone famosa dei Talking Heads “This must be the place”. Sicuramente con questo sistema i momenti sottolineati dalla canzone diventano ancora più coinvolgenti, perché le canzoni di per sé hanno tutta una loro storia che diventa così partecipe del film e sicuramente lo aiuta ad essere più “leggibile” nel significato emotivo della scena.
Io però amo di più le colonne sonore originali, che hanno creato loro stesse un'anima al film, rendendolo in qualche modo più unico, dandogli più personalità. Preciso che non mi intendo assolutamente di musica, i miei gusti spaziano da un genere all'altro, seguo solamente il mio gusto, l'emozione che quella musica può darmi legata al quel determinato film. Ci sono colonne musicali diventate famosissime: “Il Padrino”, “La Stangata”, “L'esorcista”, “Profondo rosso”, musiche nate per un film, che sono entrate a far parte di una memoria collettiva più ampia, hanno “scavallato” (tanto per usare un termine improprio, ma che rende meglio l'idea... forse).
In questa personalissima play, elencherò film con le loro colonne sonore, che non sono magari conosciutissime o famose, ma che per me sono molto importanti e coinvolgenti... che quando le sento mi legano sempre più a quel preciso film, che acquista così un sapore più intenso.
POPOL WUH, un gruppo musicale tedesco. Herzog si avvale del lavoro di questo gruppo anche per “Nosferatu, il principe delle tenebre”, per “Fitzgarraldo”, per “L'enigma di Kaspar Hauser”. Musica elettronica e molto mistica, particolarissima, coinvolgente e di effetto. La scena iniziale di Aguirre, quando la spedizione scende dalla montagna, con la nebbia che divide la scena in due non avrebbe lo stesso impatto emotivo senza la musica dei Popol Wuh.
Con Brian Dennehy, Chloe Webb, Lambert Wilson, Sergio Fantoni, Stefania Casini
Wim Mertens. Una delle più belle colonne sonore mai realizzate. Roma vista da Greenaway con il sostegno musicale di Mertenz sono un connubio riuscitissimo. Vidi questo film da ragazzina, con un amico, al cinema a Firenze, durante una “forca” ben riuscita... uscì dal cinema con la sensazione di sazietà. Per me Roma ha la musica di quel film tra le mura dei suoi palazzi, non posso più immaginarla senza le note di Mertenz
Neil Young. La chitarra elettrica del cantautore americano accompagna il viaggio allucinato di William Blake, e diventa come il vento tra gli alberi che non possiamo sentire, l'acqua che non possiamo toccare, gli odori forti del bosco e del sudore, il dolore delle ferite... La musica di Young sopperisce a tutto quello che le immagini non possono arrivare, la musica di Young diventano odore e tatto.
Nicola Piovani. Sono legata a questo film per moltissimi motivi, tutti personali, il film è ambientato vicino alle mie parti, in Toscana, il modo di parlare, di affrontare le situazioni mi appartengono molto. La musica di Piovani è una marcetta, è quasi ipnotizzante, sottolinea gli orrori visti da una bambina rendendoli più terribili. Una scena su tutte quella dell'uccisione del fascista trafitto dalle decine di lance: immagine e musica sono legate come quel corpo e quelle lance.
Con Gong Li, Ma Jingwu, He Saifei, Cao Cuifen, Zhao Qi, Kong Lin, Jin Shuyuan, Ding Weimin
Zhao Jiping. La musica di questo film è fondamentale. E' l'urlo di disperazione delle donne relegate nella casa “del marito-padrone”, infatti morirà proprio la concubina cantante, rea di essere stata l'unica a trovare l'adulterio come unica via di fuga da quella prigione dorata. Un film fondato su i colori accesi, sulla potenza dei sapori dei cibi che appesi fuori dalla cucina candiscono le stagioni che inesorabilmente passano aspettando le lanterne rosse fuori dalla porta di una delle 4 concubine. La musica forte e cinese del film è l'unico grido che si ode tra le mura labirinto della casa feudale.
Ennio Morricone. Qui si parla del grande maestro, autore di colonne sonore storiche, uniche... ma io ho un debole per questo film e per il suo tema musicale, che a volte diventa quasi più protagonista dello stesso protagonista. Il coro di bambini che accompagna le ossessioni o gli omicidi dell'assassino è da brividi, diventa quasi il braccio armato dell'omicida. Morricone è stato un grande autore anche per moltissimi film minori, contribuendo così a farli diventare di un livello superiore, soprattutto nei gialli italiani degli anni '70, dove ha prestato la sua opera spesso. Argento infatti lo utilizza per il suo primo film: “L'uccello con le piume di cristallo”.
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