Bright Star
- Biografico
- Gran Bretagna, Australia, Francia, USA
- durata 120'
Titolo originale Bright Star
Regia di Jane Campion
Con Ben Whishaw, Thomas Sangster, Abbie Cornish, Paul Schneider, Samuel Barnett, Kerry Fox

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vedi tuttiBiografia del poeta John Keats negli ultimi anni della sua vita, incentrata sul rapporto amoroso con la vicina di casa Fanny Brawne, prima che una grave malattia lo facesse morire a soli 26 anni. Non è la solita biografia convenzionale di un genio della Letteratura, come se ne sono viste tante: l'approccio della Campion è più creativo, l'ottica attraverso cui ci viene narrata la storia è femminile, poichè la vera protagonista è Fanny Brawne, giovane ragazza benestante innamorata del geniale ma povero poeta John Keats. L'accento è posto sulla quotidianità del vissuto dei due personaggi, sui rituali familiari che a poco a poco vengono scardinati da una passione divorante, per quanto mai consumata interamente: il film stesso, dopo una prima parte un pò troppo didattica ed espositiva, prende il volo a partire dalla scena nel bosco in cui Fanny e John riescono finalmente a baciarsi, e in seguito si fa decisamente più vibrante ed appassionato (molto bella la scena della corrispondenza epistolare fra i due, accompagnata da un suggestivo volo di farfalle in camera di Fanny). La regia della Campion in questo film è più precisa rispetto alle ultime prove, che in genere erano state ritenute deludenti: c'è un indubbio rigore nella composizione dell'inquadratura, nel montaggio e nei movimenti di macchina, con una suggestione visiva che non risulta quasi mai oleografica e che risulta appropriata all'argomento scelto, quello della passione di stampo Romantico. Le scene d'amore sono caste e intense, e il momento in cui Fanny viene a sapere della morte di Keats e scoppia in un pianto disperatissimo è davvero toccante: merito soprattutto degli interpreti, in primis l'inedita attrice australiana Abbie Cornish, che illumina il film con la sua bellezza, ma anche con un talento considerevole. Ben Whishaw è ugualmente convincente come Keats, per quanto leggermente meno espressivo (ma forse si tratta di una precisa scelta di regia), e altrettanto bravo Paul Schneider nei panni dell'"antipatico" amico di Keats, Charles Armitage Brown, che sembra essere attratto sia dal poeta che da Fanny, e che invece finirà per mettere incinta la cameriera. L'inserimento di alcuni brani di poesie dell'autore (sui titoli di coda ci viene recitata l'Ode to a nightingale) è stato fatto con intelligenza, anche se resto del parere che le poesie, per essere apprezzate, è meglio leggerle in un libro.
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Ciao Stefano, arrivo anche qui molto tardi ma l'importante è comunque constatare, e una play sulla poesia è sempre gran benvenuta. Devo dire che la notizia di Martone e Leopardi mi spaventa un po', dopo aver visto cos'ha fatto dell'Odore del sangue di Parise, ma chissà, magari stavolta... lui è sempre eccellente in altre cose, speriamo. Poesia che mi guardi richiamato da Jonas è uno sperduto gioiellino che consiglio a chiunque, e Urlo, beh, qui andiamo sull'indicibile, non gran film ma basta anche un solo verso di Ginsberg per risollevare le sorti di qualsiasi cosa.
Ti ringrazio Paola, per Martone e Leopardi speriamo bene, ma chissà, io ho fiducia... su L'odore del sangue sono d'accordo con te, anche se lo vidi una sola volta e credo che sia un film che prima di essere stroncato meriti una seconda possibilità, anche se l'impressione a caldo fu negativa
Vedi Stefano, Calvino ne "Gli amori difficili dei romanzi coi film" nel '54 spiegava perchè ritenesse che cinema e letteratura fossero inconciliabili e la letteratura potesse essere solo un punto di partenza per il cinema, alla volta, poi, di altre idee e situazioni. Dunque nel romanzo di Parise e nel film di Martone si narra con strategie diverse, e fin qui mi sta bene. Quello che non mi va è che Martone da un lato non ha imboccato una strada tutta sua, dall'altro ha fatto scempio di quella di Parise. Quanto a biopic su artisti, mah, di solito, tranne rarissime e felici eccezioni, vengon fuori ciofeke pazzesche, la fiducia va bene, ma non fidarsi è meglio, io non sono buona come te :)
"Il viaggio di Mario Martone nell’800 italiano e nella sua antiretorica avrà come prossima tappa un film su Giacomo Leopardi. Un approdo naturale che segue il pluripremiato affresco risorgimentale di Noi credevamo e l’adattamento teatrale delle Operette morali con cui Martone ha proposto di Leopardi uno sguardo ironico, vitale, straordinariamente contemporaneo. Ad annunciare il progetto oggi nel corso di una conferenza stampa – alla presenza tra gli altri dell’Assessore alla Cultura della Regione Marche Pietro Marcolini, del dirigente regionale Raimondo Orsetti, del Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e del direttore dell’AMAT Gilberto Santini, è stato lo stesso regista. Il film di Martone su Giacomo Leopardi, prodotto dalla Palomar di Carlo Degli Esposti, presente anche lui all’incontro di questa mattina, è attualmente in fase di sviluppo insieme a Rai Cinema. Palomar prevede l’inizio delle riprese nella seconda metà del 2013.
L’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, nel ringraziare Mario Martone per il suo impegno artistico verso la figura e l’opera di Leopardi, ha posto l’accento sull’elemento di continuità nel nome del grande poeta recanatese che lega questo progetto alle Marche. “Un filo conduttore unico – ha detto Marcolini – che parte dalla campagna promozionale regionale, dove i versi dell’Infinito fanno da sottofondo alle immagini del nostro territorio, passa per l’esperienza del progetto Leopardi Tolstoj, si snoda attraverso le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e del bicentenario dell’apertura al pubblico della Biblioteca di Monaldo e sfocia in questo film su Leopardi oggi annunciato. È il cammino di un’avventura, che si arricchisce del contributo di un maestro del cinema nazionale e internazionale, che ci rende onore, e alla quale vogliamo continuare a partecipare”.
Tratto dal sito Cronache maceratesi.it http://www.cronachemaceratesi.it/2012/04/27/un-film-su-giacomo-leopardi-firmato-mario-martone/187255/
Beh, tanti auguri. se si sono scomodati tutti questi nomi illustri il bravo Giacomino non può che gioire e aspettare fiducioso
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