Stavolta ci occuperemo di quei film che gli autori hanno avuto problemi durante la realizzazione per motivi di censura (spesso legata al regime di alcuni paesi di appartenenza).
Posto d'onore per Panahi, regista al quale il regime del paese di appartenenza ha proibito di girare ancora film. In questo documentario (pure lui dalla difficilissima lavorazione) si parla dei suoi problemi nel lavorare ancora su pellicole politiche.
Mondo movies, presentato al Festival Cinemambiente di Torino, girato con mezzi vari (pure videofonini!) e segretamente, in Birmania durante la dittatura. I documentaristi coinvolti spedivano clandestinamente il materiale all'estero per farlo montare. Oltre che la galera hanno rischiato la vita!
Tre anni di lavorazione durante i quali gli autori hanno ricevuto varie minacce per filmare determinate cose (e sono stati pure arrestati!). Di questo film se ne parla spesso (nel bene e nel male) e non bastano due righe per descrivere tutte le cose che di solito si dicono...
Ancora la Birmania (come BURMA VJ) ma, stavolta, si parla della biografia dell'eroina democratica condannata S. S. K., condannata per anni all'isolamento. Anche Luc Besson ha ricevuto problemi e minacce (stando a quanto racconta in varie interviste) durante la lavorazione.
Con Lillian Gish, Constance Talmadge, Elmer Clifton, Alfred Paget, Mae Marsh, Robert Harron
In streaming su Plex
La cosa che fa più ridere di INTOLERANCE è la grottesca accoglienza rispetto al precedente NASCITA DI UNA NAZIONE. Stranamente l'elogio al KKK non aveva avuto nessun problema di realizzazione, nonostante sia becera opera apertamente razzista. Al contrario INTOLERANCE, che è un film pacifista, ebbe problemi a non finire, comprese proteste contro la sua lavorazione perchè anti-americano (come dire: "Siamo razzisti e guerrafondai e c'è ne vantiamo!". Questi sono gli stati del sud!).
Film dichiaratamente anticomunista di Wajne e Kellog. Proteste durante la lavorazione e picchetti (soprattutto in Italia!) dei Centri Sociali di Sinistra che pestavano a sangue (secondo quanto riportato da alcuni testimoni uno dei quali, Gianfranco Fini, disse di aver scelto la militanza nei missini dopo le botte ricevute dai giovani di sinistra. Lui era di sinistra, sempre secondo quanto afferma lui. Purtroppo io, che ben conosco i modi di fare dei Black Block, gli credo, anche se niente è sicuro!). Non che io stimi il film (anzi!) però rivolgo a voi una domanda: è democratico impedire la libera visione di qualcosa (anche solo per curiosità) con la violenza? Discorso simile è capitato al Festival di Berlino nel 1979 per il film IL CACCIATORE.
Ecco un altro film che non bastano due righe per descrivere i problemi che ha avuto durante la lavorazione. Parla di una invasione del suolo americano da parte di potenze estere. La prima volta l'invasore era la Cina, ma questa (nella realtà) ha minacciato gli Usa (e tutte le nazioni che lo avessero distribuito di embargo). Comunque per un pò quella versione è circolata in rete per poi venir ritirata (quotazioni di rarità alle stelle!). Poi è stato rigirato cambiando il nemico con la Corea del Nord. Stavolta il film uscirà a breve ma solo in Usa (a novembre) e Germania (a dicembre). In tutto questo tempo c'è anche stato un tracollo del produttore (la Mgm), etc... Vi rimando al materiale scritto fino adesso su Film Tv e Cinerepublic (forse il maggiore, come quantità, di tutta la rete!). Sulla rivista cartacea non se ne parla mai. Fosse per Aldo Fittante in molti non saprebbero neanche che sia mai esistito, mentre dei soliti film (del quale si conosce a memoria ogni battuta!) si parla sempre. E vabbè...(anch'io sono cattivo! Eh eh...).
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