Quante volte un film (e le persone coinvolte nella realizzazione) è stato coinvolto o citato in un caso giudiziario? Sicuramente molte più volte delle 7 che vi vengo a proporre! (quindi segnalate ciò che sapete e ricordate che siete sotto giuramento in un aula di tribunale...eh eh!)
Con Béatrice Dalle, Daniel Ezralow, Corinne Touzet, Omero Antonutti
In streaming su Amazon Prime Video
Inquetante horror di Marco Bellocchio al centro di una polemica proseguita per un pò. L'attrice, ballerina e coreografa Raffaella Rossellini (figlia del regista Roberto) nella celebre scena (lunga 25 minuti!) del sabba orgiastico accusò Bellocchio di violenza sul set perchè l'attore e ballerino Daniel Ezralow (che interpreta il protagonista Davide, innamorato della strega Bèatrice Dalle) le aveva fatto male sul serio e il regista non aveva dato lo stop, nonostante lei si lamentasse. L'inchiesta fu sollevata da una mega intervista della rivista "Panorama" (che dedicò alla cosa addirittura la copertina!). Nonostante tutto Raffaella continuò a recitare anche nei giorni successivi. Il produttore Achille Manzotti minacciò di accorciare la sequenza (visivamente suggestiva) del sabba. Marco Bellocchio vinse tutte le cause e il film arrivò a noi come lo volle lui. E' bellissimo...ma forse siamo ad un passo dallo snuff?
Con Ferdinand Marian, Kristina Söderbaum, Werner Krauss, Heinrich George
Alla fine del secondo conflitto mondiale insieme ai criminali di guerra nazisti (medici, militari, etc...) furono processati anche alcunie sponenti del mondo del cinema. Veit Harlan (regista di SUSS L'EBREO) fu una sorta di capro espiatorio (il suo film non era più infame di altra roba come IO ACCUSO, L'EREDITA', L'EBREO ETERNO, THERENSTADT: HITLER REGALA UNA CITTA' AGLI EBREI, etc... e lui diresse SUSS L'EBREO senza troppa convinzione). Altri suoi colleghi più nazisti ed infami (primo fra tutti Wolfgang Liebenainer) non subirono processi. Harlan alla fine fu assolto ma per una decina di anni fu allontanato dal cinema. Una curiosità: divenne poi lo zio acquisito di Stanley Kubrick che ne sposò la nipote.
All’epoca un articolo de L’Espresso (rivista tra l’altro fondata da Gualtiero Jacopetti, uno dei registi del film!) denunciava che il regista Jacopetti e l’operatore Antonio Climati organizzassero esecuzioni per riprenderle nel film. Dopo una denuncia seguirono processi dove gli autori del film vennero assolti. Qualcuno però credette ancora per anni (e pure attualmente) alla versione portata dal giornale. In realtà, come disse in alcune interviste Jacopetti stesso, si trattò di un errore di scrittura del giornalista che scrisse l’articolo (Carlo Gregoretti, scoperto ed assunto dallo stesso Jacopetti nel giornale Cronache, che accorpato con un'altra rivista diventerà L’Espresso, col quale rimase in rapporti di amicizia per anni). Il regista aveva detto scherzando all’amico “I mercenari fanno tutto quello che dico” (si riferiva semplicemente ai permessi di andare con loro a filmare le incursioni, etc…). I suoi scritti avevano travisato la cosa così partì una inchiesta che si concluse con l'assoluzione degli imputati (il giudice, fidandosi sulla parola, lasciò in libertà semivigilata Jacopetti che potè recarsi in Africa, con il supervisore Stanislao Nievo, a cercare prove, che trovò, testimoni compresi, sulla sua innocenza). Purtroppo adesso, dopo più di 40 anni, qualcuno è ancora convinto della colpevolezza degli autori (nonostante le prove e la sentenza di giusta assoluzione che chiarì lo stupido equivoco!!!).
Titolo originale Nosferatu, eine Symphonie des Grauens
Regia di Friedrich W. Murnau
Con Max Schreck, Gustav von Vangenheim, Greta Schroeder
La genesi di NOSFERATU, IL VAMPIRO è fin troppo nota. Il film è ispirato al romanzo "Dracula" di Bram Stoker. Al'epoca il regista Murnau non pagò i diritti d'autore alla vedova di Stoker, che citò l'autore del film in giudizio ottenendo la soppressione (tramite rogo) della pellicola. Grazie a qualche pirata una (o più) copia si salvò e il film arrivò a noi. Viva la pirateria! (E' una battuta! Speriamo che la Guardia di Finanza non legga Film Tv.it eh eh...)
Con Marlon Brando, Maria Schneider, Maria Michi, Jean-Pierre Léaud
Gli anni '70 furono caratterizzati da una marea di pellicole sequestrate (praticamente un giorno sì e l'altro pure!). In mezzo a tutti questi film (di fattura varia) ricordiamo il caso di uno dei più famosi: ULTIMO TANGO A PARIGI (1972) di Bernardo Bertolucci. Dopo una presentazione (integrale e non ancora passato in commissione di censura) in una prima a New York nel 1972, il film fu bocciato dai censori italiani che ne ordinarono al giudice il rogo. Dopo una seconda sentenza una parte del film venne salvata e rimontato con gli scampoli. Uscì in sala solo nel 1986 e in televisione arrivò nel 1988 alle 21.30 su Canale 5, censurato in qualche piccola scena. Una (cine)leggenda metropolitana parla di sequenze di sesso esplicito nella parte distrutta. Bisognerebbe chiedere lumi a chi ha assistito alla "1° Internazionale di New York" nel 1972. Ne parlo anche nel post: http://cinerepublic.film.tv.it/dizionario-della-cine-leggenda-metropolitana/12972/
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