In questa audace rivisitazione dell'opera di Christopher Marlowe,tra intrighi di potere e intolleranza sessuale,Tilda Swinton,algida e sofisticata bellezza,è una splendida Regina,divisa tra l'umiliazione del rifiuto e la feroce crudeltà della vendetta.
"Lo spessore di una lama basta a separare la malinconia dalla felicità"
( "Orlando")
Icona di femminilità androgina e intellettuale,attrice coraggiosa e di straordinario talento,sempre alla ricerca di nuove sfide anticonvenzionali,appassionata sostenitrice dell'arte di avanguardia,Katherine Matilda Swinton nasce a Londra il 5 novembre 1960 da una famiglia scozzese di antica tradizione militare.Dopo essersi laureata in scienze politiche e sociali all'Università di Cambridge,ribelle e insofferente all'ambiente conservatore dove è cresciuta e ha studiato,aderisce al Partito Comunista Britannico.
Nel 1984 recita con la Royal Shakespeare Company al Barbican,in quattro ruoli minori e successivamente al Traverse Theatre di Edimburgo dove è la protagonista di "Mann ist Mann" di Manfred Karge.
Il suo debutto cinematografico risale al 1987 con "Egomania - Insel Ohne Offnung" diretta da Christoph Schlingensief , enfant terrible del teatro e del cinema tedesco,che la guida nella ricerca di nuove forme espressive.
Musa del regista,scenografo e pittore Derek Jarman,Tilda Swinton collabora con lui dal 1985 al 1994,anno della sua premtura scomparsa.E' la prostituta Lena nell'audace e dissacrante biografia "Caravaggio" (1986),tra scenari di incantevole bellezza,la regina Isabella di Francia nello splendido "Edoardo II" (1991) e Lady Ottoline Morrell nell'affascinante "Wittgenstein" (2003), ispirato al pensiero e alla vita del filosofo tedesco.Con "Edoardo II" si aggiudica la Coppa Volpi al Festival di Venezia per la migliore interpretazione femminile.
Ma il successo del grande pubblico arriva nel 1992 con "Orlando" di Sally Potter,tratto dall'omonimo romanzo di Virginia Woolf,dedicato all'amica Vita Sackville-West.Un viaggio di quattro secoli del nobile Orlando,una straordinaria Tilda Swinton,attraverso la Storia e le molteplicità dell'essere,impreziosito da una scenografia sontuosa e ammaliante.
Interprete eclettica,audace,anticonformista,Tilda Swinton dal 1987 al 2005 lavora in diciassette film,diretta da quattordici registi,tra i quali Mike Mills,Scott McGehee,Jim Jarmusch,John Maybury,Susan Streitfeld,Tim Roth,esplorando generi diversi,da quello drammatico,alla commedia,al thriller,al fantasy,allo sperimentale.
E' la procuratrice in carriera Eve Stephens,con una sorella cleptomane e problematica,divisa tra l'amante John e una relazione con una psichiatra in "Perversioni femminili" (1996) di Susan Streitfeld,un film realizzato interamente da donne.
"La Swinton,con il suo volto enigmatico e la sua recitazione implosiva,è semplicemente strepitosa" (Mereghetti)
E' Muriel Belcher in "Love is the Devil" (1996) di John Maybury,che rievoca il morboso e crudele rapporto che legò Francis Bacon al modello e amante George Dyer.
In "Zona di guerra" (1999),folgorante esordio alla regia di Tim Roth,è una madre e moglie devota che,poco dopo la nascita della terza bambina,scopre il turpe segreto che lega il marito alla figlia sedicenne.Un cupo e amaro dramma familiare sullo sfondo della tetra e solitaria campagna del Devon.
Ancora il ruolo di una madre,Margaret,in "I segreti del lago" (2001) ,regia di Scott McGehee e David Siegel,che,per proteggere il giovane figlio omosessuale,occulta il cadavere del suo amante,annegato nel lago di fronte a casa,ma viene ricattata da qualcuno che conosce la verità.Superba interpretazione della Swinton,centro gravitazionale di questo thriller dalle atmosfere ambigue e avvincenti.
Sempre interessata ad esplorare l'universo femminile,l'attrice così si è espressa in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera nel maggio del 1989: " Le donne non hanno più timore nè dei loro desideri,nè dei loro sogni proibiti.Sono molto più sicure,evidenziano in modi diversi la loro complessa natura.Dalla politica alla vita di tutti i giorni,passando per la cultura,la forte femminilizzazione della società sta modificando molte convinzioni e convenzioni."
Nel 2008 per "Michael Clayton" di Tony Gilroy le viene assegnato l'Oscar come migliore attrice non protagonista.
Dopo la straordinaria prova in "...E ora parliamo di Kevin" (2011) di Lynn Ramsay,nella parte di una madre lacerata da una dicotomia insanabile,non essere riuscita a superare il rifiuto per il figlio che non ha mai amato e che ha commesso una strage,Tilda Swinton è pronta per nuove sfide,con l'audacia,l'intelligenza e l'anticonformismo che hanno connotato il suo luminoso percorso di grande interprete.
Playlist film
"Lo sviluppo dello spirito di un'artista è un'esperienza molto delicata e vissuta profondamente,Orlando è un'artista che ha lottato tutta la vita per svelare il proprio spirito.Il cambiamento,il concetto che il cambiamento è inevitabile,che bisogna coglierne il lato luminoso,che bisogna goderne,che non bisogna opporre resistenza,questa è la vera libertà."
(Tilda Swinton)
In questo noir rarefatto e dilatato,di ipnotica e dolente bellezza,Tilda Swinton disegna un ritratto femminile segnato da una struggente e prosciugata desolazione.
" Karen Crowder è una persona piuttosto insignificante,che potrebbe commettere efferati delitti ogni giorno,finchè un giorno lo fa davvero.Una criminale aziendale di un tipo molto diffuso,essere umani che prendono decisioni disumane" (Tilda Swinton)
Nell'elegante e composta mise-en-scéne della potente famiglia Recchi,una magnifica Tilda Swinton porta la scintilla vitale,la forza dirompente e liberatoria della sua carica trasgressiva.
"Ogni gesto di Tilda Swinton umilia interi manuali di psicologia"
( dalla scheda di FilmTv)
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