Paolo e Vittorio Taviani, età media 82 anni.... lavorano e sperimentano con l'entusiasmo di due ragazzini, occupandosi e preoccupandosi, oltre che della regia e della sceneggiatura, dopo aver preso spunto magari da un libro, di tante fasi della lavorazione dei loro film, dalla produzione alla distribuzione...strade tutte in salita se rifiuti di piegarti alle regole commerciali. Iniziano la loro carriera con il teatro e se lo portano dietro nei loro film. Amanti della storia, delle rivoluzioni con l' utopia di voler cambiare il mondo, dopo qualche documentario di rodaggio, già con i loro primi lungometraggi sono invitati ai festival più importanti, dove spesso ricevono premi per l'impegno politico e sociale, per i forti messaggi ideologici espressi con stile intenso, rigoroso e con tecniche innovative. Non tutti i loro lavori, dai titoli sempre molto belli, hanno un risultato positivo e non sempre per colpa loro, comunque la critica italiana non è mai tenera. Tra i film dai risultati controversi metterei "sotto il segno dello scorpione", "i sovversivi", i film ad episodi "kaos" e "tu ridi" tratti dalle novelle di Pirandello ed il penultimo "la masseria delle allodole" sul genocidio degli Armeni da parte dei Turchi. Tra quelli meno riusciti per vari motivi, non ultimo quello economico, c'è "il prato" dal cui set scappò un giovane Nanni Moretti che adesso proietta nel cinema che gestisce il loro ultimo film, e poi il travagliato "good morning Babilonia", "il sole anche di notte" e "fiorile". Tra i loro film più riusciti:
Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Valentino Orsini
Con Gian Maria Volonté, Didi Perego, Spiros Focas, Turi Ferro
Film d'esordio, girato a sei mani (le altre due sono di valentino Orsini), ma già premio della critica a Venezia. Il protagonista, interpretato da Volontè, prova a lottare contro la mafia siciliana...come finirà...?
Con Giulio Brogi, Daniele Dublino, Virginia Ciuffini, Renato Cestié, Renato Scarpa
Realizzato per la tv nel '71, uscì al cinema nel '75. Da un racconto di Tolstoj, parabola fallimentare dell'anarchico Giulio Brogi che, condannato a dieci anni di carcere, fantastica sulla "sua rivoluzione".
Un giovane pastore sardo si scontra con il padre (Omero Antonutti) che preferisce mandarlo a pascolare le pecore piuttosto che farlo andare a scuola, durante il servizio militare riuscirà a studiare e poi diventerà professore! Storia vera di Gavino Ledda. Palma d'oro a Cannes.
"notte" del '44, elegiaco racconto storico di contadini toscani che scappano dai tedeschi e dai fascisti del posto. Premio speciale della giuria a Cannes e discreto successo commerciale.
Con Fabrizio Bentivoglio, Isabelle Huppert, Jean-Hugues Anglade, Marie Gillain
La nota storia narrata nel romanzo di Goethe viene un pò stravolta e il film risulta ostico, ma sicuramente personale, e i bravi attori contribuiscono molto all'esito positivo.
Sembrerebbe girato da due ragazzi, dato il carattere sperimentale. I nostri registi vegliari, colpiti dalla necessaria ispirazione, hanno combattuto le solite lotte per la realizzazione e distribuizione, girando anche in digitale per risparmiare. Dentro il carcere di rebibbia i detenuti recitano il Giulio Cesare di Shakespeare rielaborato sulla loro pelle, mettendoci dentro tutto il loro vissuto."Due mondi che in qualche modo si rispecchiano" dicono i registi. Inaspettato orso d'oro a Berlino.
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