Aznavour cantava Venezia, io ultimamente canto poco ma le canto spesso a quelli che danno il Leone d'oro alla mostra del cinema, ma a carnevale non vuoi parlare di questa città così bella e zozza allo stesso tempo, loco di azione di tanti film infami e famosi che Dio li benedica....addio gabbiani in volo...che un giorno salutaste due punti neri al suolo addio anche da lei
E come incominciare se non con il classico "Don't look now" del mio adorato Nick - genio - Roeg che trasporta Sutherland e Julie Christie (....e giù li madonni) fra i canali e le calli di una lugubre Venezia a caccia del fantasma della loro piccina e inseguiti da premonizioni e oscuri presagi. Sua maestà Roeg non solo rende la città sull'acqua spettrale, ma riprene anche una scena d'amore fra due leggende del cinema mondiale con uno stile innovativo per il tempo, con le sue interpunzioni fra un bacio e una carezza, una divaricazione e un seno nudo. La regia in questo film è da passare nelle scuole di cinema e il film è ancora oggi un esempio perfetto di arte e suspance old style con un finale che però a molte fa storcere la bocca ma non a me. Adoro Roeg, ammiro Sutherland ed amo la Christie, come posso non amare alla follia questo classico musicato da Donaggio. E' un mio intoccabile non ancora certificato.
Debitore o precursore del film sopra citato, questo giallo dal sapore argentiano sfrutta al meglio l'inquietudine prodotta dalla bella Veneziae vede nel cast oltre ad un giovane Alessandro Haber e un defilato Adolfo Celi uno dei miei miti di sempre, once OO7 George Lazenby in piena fase hippie, dimagrito e non pagato per questa sua interpretazione ma sempre mitico per sempre semprissimo. A bè c'è la lentigginosa Elmi bambina icona degli horror di quegli anni.
E andiamo con questa buffonata spaziale che vede sopracciglio incurvato Moore nei panni di OO7 all'inseguimento di uno scagnozzo di Hugo Drax fra i canali di Venezia alla guida di una gondola a motore che si trasforma anche in autogondola dando spettacolo in Piazza San Marco. A parte Lois Chiles che era troppo carina nei panni del dottor Goodnight e la scena del simulatore in cui Bond rischia la cotenna non salvo niente, ma incassò comunque un pozzo di soldi.
Con Massimo Boldi, Isabelle Pasco, Gianni Cavina, Irene Grazioli
Grande Avati nello sfruttare al meglio Boldi in un ruolo drammatico e raccontare i retroscena amari della mostra del cinema. Non so voi ma a me questo film è piaciuto molto.
Non lo vedo da anni ma mi impressionò tantissimo la Venezia notturna di Tinto Brass e la Sandrelli è una attrice da salvaguardare a mio avviso una delle migliori di sempre del panorama italiano.
Visconti decadente e Bogarde torvo più che mai ci trasportano nella Venezia malata non solo dalla pestilenza. Anche questo non lo vedo da una vita ma l'atmosfera di morte la ho ancora addosso.
Ancora Bond ma questa volta c'è il romantico e vulnerabile ma comunque tostissimo Daniel Craig nel bellissimo adattamento del primo romanzo di Ian Flaming diretto alla grandissima da Cambell. La scena in cui muore quella bonazza stratosferica gonfissima della Green è molto interessante perchè è proprio così che vengono demoliti i palazzi a Venezia. Film stupendo altro che Moonraker.
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