Kramer contro Kramer
- Drammatico
- USA
- durata 102'
Titolo originale Kramer vs. Kramer
Regia di Robert Benton
Con Dustin Hoffman, Meryl Streep, Justin Henry, Jane Alexander, Howard Duff, George Coe
In occasione dell’ennesima nomination all’Oscar per Meryl Streep, ne approfitto per comporre una play a lei dedicata, non facendo mistero sul fatto che si tratta di una delle mie attrici preferite. Ho deciso di fare un rapido excursus sulla sua carriera soffermandomi proprio sulle diciassette pellicole che le hanno procurato la nomination, che racchiudono in effetti quasi tutto quello che l’attrice ha dato di meglio allo schermo (fra le interpretazioni escluse una delle migliori mi sembra quella in The hours, che procurò la statuetta alla sua collega Nicole Kidman). E mi auguro che la nomination per The Iron Lady si trasformi in una vittoria, perchè sono circa trent’anni che la Streep non vince più e finora ha vinto relativamente poco (due statuette, di cui solo una come migliore attrice protagonista).
1978 Il cacciatore di Michael Cimino. Nomination come miglior attrice non protagonista- battuta da Maggie Smith in California Suite.
La Streep interpreta Linda, la fidanzata di Christopher Walken che poi si mette con Robert De Niro quando quest’ultimo torna dal Vietnam. Il suo è il ruolo femminile più importante del film : una interpretazione sensibile e misurata in uno dei pochi titoli della sua carriera che viene considerato un capolavoro dalla maggior parte della critica ; l’attrice risalta soprattutto nella lunga scena del matrimonio nella prima parte e poi in alcune scene intimiste successive. Nel film recita anche John Cazale, all’epoca suo compagno nella vita, che però sarebbe morto poco dopo la fine delle riprese.
1979 Kramer contro Kramer di Robert Benton- Oscar come miglior attrice non protagonista.
Qui la Streep interpreta Joanna, moglie di Ted Kramer (Dustin Hoffman), che ad un certo punto decide di lasciare il marito per « cercare se stessa » e dopo un pò di tempo torna per avere la custodia del figlio, che le viene rifiutata. La Streep regge ottimamente il confronto con Hoffman e in alcuni momenti riesce a rubargli la scena, soprattutto nelle sequenze ambientate in tribunale, dove caratterizza con notevole acume la fragilità di questa donna, la sua ribellione e la resa finale. Oscar meritato.
1981 La donna del tenente francese di Karel Reisz. Nomination come migliore attrice- battuta da Katherine Hepburn in Sul lago dorato.
Doppio ruolo per Meryl, che interpreta una donna di dubbia moralità nell’Inghilterra vittoriana e l’attrice che la interpreta durante le riprese di un film. Tratto da un romanzo di John Fowles, anche questo film è stato molto apprezzato dai critici : la Streep trova una buona alchimia col suo partner Jeremy Irons, si intende bene col regista Karel Reisz e dà già prova di perfezionismo, alternando l’accento British della regione del Dorset del personaggio di finzione con quello americano dell’attrice dei nostri giorni.
1982- La scelta di Sophie di Alan J. Pakula- Oscar come migliore attrice protagonista.
Forse la sua interpretazione-capolavoro. Ruolo difficile quello di Sophie Zawistowski, una ebrea polacca che si ritrova nell’America del dopoguerra segnata dalle ferite del conflitto appena trascorso, durante il quale era stata costretta da un capitano nazista a scegliere quale salvare fra i suoi due figli. Grande intensità espressiva nei bellissimi primi piani dell’attrice, perfetta immedesimazione nel dolore del personaggio, ancora una volta tracce di perfezionismo che spingono l’attrice ad imparare il polacco per le scene ambientate in Polonia durante la guerra.
1983 Silkwood di Mike Nichols- Nomination come migliore attrice- battuta da Shirley Mac Laine in Voglia di tenerezza.
Qui Meryl interpreta Karen Silkwood, una giovane operaia in un impianto nucleare dell'Oklaoma che era rimasta contaminata dalle radiazioni e aveva scelto la militanza sindacale, e che morì in un incidente d’auto rimasto per molti versi misterioso. Secondo Giovanni Grazzini il film è « recitato da una Meryl Streep davanti alla quale converrà d'ora in poi stare a capo scoperto per non fare la fatica di togliersi ogni volta tanto di cappello. (…) Meryl Streep offre nuovi argomenti a chi da tempo ne ammira la duttilità. Sia nella prima parte, dove interpreta Karen con nervosa freschezza, tutta giovani scatti, sia dove allo stupore e al terrore s'intreccia l'empito della sindacalista neofita, ma anche laddove si raccoglie nella malinconia e nella dolcezza, Meryl Streep è maestra di recitazione. La vera Karen Silkwood, se lassù si va al cinema, applaude per prima ».
1985- La mia Africa di Sidney Pollack- Nomination come migliore attrice- battuta da Geraldine Page per In viaggio verso Bountiful.
La Streep interpreta la scrittrice Karen Blixen che si reca in Africa per sposarsi con un barone che non ama, mentre si innamora dell’avventuriero Dennis Finch-Hutton che morirà in un incidente aereo. Il film segna l’incontro dell’attrice con un altro grande regista, Sidney Pollack, è un kolossal romantico che però appare un pò troppo prolisso e non altrettanto interessante rispetto ai veri capolavori di Pollack. Comunque, la coppia romantica Streep-Redford funziona e le musiche sono molto belle. La Streep perse, ma l’Academy ricompensò il film con ben sette statuette fra cui miglior film e miglior regia.
1987- Ironweed di Hector Babenco- Nomination come migliore attrice- battuta da Cher in Stregata dalla luna
Il film di Hector Babenco è forse uno dei meno interessanti nella carriera della Streep, qui di nuovo in coppia con Jack Nicholson dopo « Heartburn- Affari di cuore », tanto che la nomination ricevuta per il ruolo di una cantante fallita nell’America degli anni Trenta non sembra del tutto meritata.
1988- Un grido nella notte di Fred Schepisi- Nomination come migliore attrice- battuta da Jodie Foster per Sotto accusa.
Il film rievoca l’odissea di una donna australiana la cui figlioletta morì in un tragico incidente e che fu ritenuta responsabile della morte della bambina e condannata all’ergastolo, prima di poter provare la sua innocenza. Anche questo è uno dei titoli minori della filmografia dell’attrice, che non ha un particolare interesse se si esclude la rievocazione di un triste caso di cronaca ; la Streep, ingrassata e con accento australiano, ha comunque ottenuto la nomination e la Palma come miglior attrice al festival di Cannes (unica volta in cui otterrà questo ambito premio).
1990 Cartoline dall’inferno di Mike Nichols- Nomination come migliore attrice- battuta da Kathy Bates in Misery non deve morire.
Ennesima collaborazione dell’attrice col regista Mike Nichols (ma il risultato era stato migliore nel precedente Silkwood), qui alle prese col personaggio di un’attrice drogata che ha rischiato la morte per overdose e deve vedersela con una madre possessiva e ingombrante. Ispirato al libro omonimo di Carrie Fisher che parlava del suo rapporto con la madre Debbie Reynolds, è un ritratto agrodolce del mondo hollywoodiano che però, come sostiene il commento di Film tv, non graffia a dovere ; nella gara di bravura fra le due protagoniste, difficile dire chi vinca (ma Meryl fu l’unica a ottenere la nomination).
1995- I ponti di Madison County di Clint Eastwood- Nomination come migliore attrice- battuta da Susan Sarandon per Dead man walking.
Questa unica collaborazione con Clint Eastwood, qui regista e co-protagonista, è da annoverare fra le prove più mature dell’attrice. La Streep interpreta Francesca, una donna di origine italiana che si è costruita una famiglia in America e che si ritrova momentaneamente sola, innamorandosi perdutamente di un fotografo con cui la passione sarà intensa ma molto breve. E’ un melodramma raffinato a cui la Streep porta il dono di una recitazione sobria e interiorizzata ; l’addio sotto la pioggia è una scena da antologia, e sarei curioso di vedere il film in originale per poter valutare l’accento italiano sfoggiato dall’attrice (questo dovrebbe essere l’unico film in cui recita con accento italiano).
1998- La voce dell’amore di Carl Franklin- Nomination come migliore attrice- battuta da Gwyneth Paltrow per Shakespeare in love.
La Streep interpreta una malata terminale di cancro a cui si riavvicina la figlia, dopo una separazione di alcuni anni. Ennesimo film in cui la recitazione dei protagonisti è toccante e coinvolgente (bravi anche Renee Zellwegger e William Hurt), la trama melodrammatica, ma la regia un pò anonima non riesce a conferire un rilievo eccezionale ai fatti narrati, dunque non fra i migliori dell’attrice.
1999 La musica del cuore di Wes Craven- Nomination come migliore attrice- battuta da Hillary Swank per Boys don’t cry.
Il maestro dell’horror Wes Craven dirige l’attrice narrando la storia vera di Roberta Guaspari-Tzavaras, insegnante di violino ad Harlem che riesce ad appassionare alle gioie della musica i giovani allievi di una scuola multietnica. Presentato con un certo successo alla mostra di Venezia, tuttavia anche questo film non è da annoverare fra le migliori riuscite dell’attrice, nè del regista : lo stile sembra piuttosto televisivo, a tratti si pensa quasi ad una soap-opera fin troppo edificante, l’emozione è fin troppo intermittente.
2002- Il ladro di orchidee di Spike Jonze- Nomination come migliore attrice non protagonista- battuta da Catherine Zeta-Jones in Chicago.
Meryl interpreta la scrittrice e giornalista del « New Yorker » Susan Orlean, sul cui libro « Il ladro di orchidee » è basata la sceneggiatura del film, che è un’opera sul processo di adattamento cinematografico visto attraverso gli occhi di due sceneggiatori in crisi. Una « mise en abyme » che ha incontrato il favore della critica americana, tanto che alcuni critici USA sono arrivati a considerarlo fra i migliori film del decennio appena trascorso. La Streep sta al gioco col suo solito professionismo, affiancata da Nicholas Cage e Chris Cooper.
2006- Il diavolo veste Prada di David Frankel- Nomination come migliore attrice- battuta da Helen Mirren in The Queen
Uno dei più grandi successi recenti della Streep, dove l’attrice ha il merito di interpretare un personaggio che poteva facilmente scadere nella caricatura più banale come la terribile giornalista di moda Miranda Priestly, rendendola, al contrario, divertente e piacevolmente sopra le righe. Inoltre, lascia il giusto spazio anche alla co-protagonista Anne Hathaway senza farla scomparire dallo schermo, e i loro duetti sono abbastanza gustosi.
2008- Il dubbio di John Patrick Shanley- Nomination come migliore attrice- battuta da Kate Winslet in The reader
La Streep interpreta una suora che conduce un’indagine per scoprire se ci fu un caso di pedofilia in una scuola cattolica americana. L’origine teatrale si sente e in parte limita i risultati del film, ma il confronto fra la Streep e il prelato Philip Seymour Hoffman è carico di tensione autentica e l’attrice interpreta con notevole appropriatezza psicologica un personaggio più antipatico della media di quelli interpretati in altri film.
2009- Julie and Julia di Nora Ephron- Nomination come migliore attrice- battuta da Sandra Bullock in The blind Side
Stavolta l’attrice è Julia Child, moglie di un addetto all’ambasciata statunitense che scopre i sapori della cucina francese e decide di scriverne un libro per divulgarla presso gli americani. Il libro sarà ripreso molti anni dopo da un’altra scrittrice che aprirà un blog per diffondere le ricette di Julie. Tutti sono d’accordo che la parte imperniata sulla Streep sia la più interessante, con un’ottima rievocazione ambientale, mentre sulla performance dell’attrice i pareri si sono un pò divisi: molti l’hanno elogiata, qualcuno (compreso il giudizio di Film tv) l’ha trovata un pò eccessiva e tendente alla maniera.
2011. The Iron Lady di Phyllida Lloyd- Nomination come migliore attrice
Ultima creazione della Streep, la Lady di Ferro Britannica Margaret Thatcher. Il film è appena uscito nelle nostre sale e personalmente non l’ho visto: la critica americana sembra non essere rimasta troppo entusiasta della pellicola diretta da Phyllida Lloyd (con cui l’attrice aveva già lavorato in « Mamma mia »), così come i parenti della Thatcher pare che si siano risentiti, però la performance dell’attrice ha avuto molti elogi e potrebbe finalmente fruttarle la terza statuetta.
Titolo originale Kramer vs. Kramer
Regia di Robert Benton
Con Dustin Hoffman, Meryl Streep, Justin Henry, Jane Alexander, Howard Duff, George Coe
Titolo originale Sophie's Choice
Regia di Alan J. Pakula
Con Peter MacNicol, Meryl Streep, Kevin Kline, Rita Karin, Stephen D. Newman
Titolo originale The French Lieutenant's Woman
Regia di Karel Reisz
Con Meryl Streep, Jeremy Irons, Emily Morgan, Patience Collier, Hilton McRae
Titolo originale Out of Africa
Regia di Sydney Pollack
Con Meryl Streep, Robert Redford, Klaus Maria Brandauer, Michael Kitchen, Malick Bowens
Titolo originale The Bridges of Madison County
Regia di Clint Eastwood
Con Meryl Streep, Clint Eastwood, Annie Corley, Victor Slezak
Titolo originale Doubt
Regia di John Patrick Shanley
Con Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis, Lloyd Clay Brown
Titolo originale The Iron Lady
Regia di Phyllida Lloyd
Con Meryl Streep, Jim Broadbent, Anthony Head, Richard E. Grant, Roger Allam, Olivia Colman
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