L'invito
- Commedia
- Svizzera, Francia
- durata 100'
Titolo originale L'invitation
Regia di Claude Goretta
Con Jean-Luc Bideau, Jean Champion, Michel Robin, François Simon, Cécile Vassort
Sarebbe da farne un post su CR ma ormai la mia produzione di playlist è talmente limitata che preferisco rimanere dove mi sento "di casa" .
C'era una volta un'associazione di belle menti, uomini e donne di elevato lignaggio, che argomentavano tra di loro sulle forme artistiche del mondo, pittura, letteratura , musica ecc.. Essi si scambiavano opinioni con appassionata partecipazione, inviandosi lettere da castello a castello, mediante una schiera di valletti a cavallo che recapitavano per conoscenza tali scritti anche a chi non era il diretto destinatorio, consentendo così di partecipare all'argomento anche a tutti gli altri; con il tempo si creò quindi una vasta rete di affezionati crittori/lettori che tra di loro si conoscevano solamente per soprannomi esotici, quali Gufo, Stambecco , Rugiada, Foresta, Calzare e via così. Nessuno si era mai visto in faccia ma ciò non aveva nesuna importanza in quanto la loro familiarità si basava esclusivamente sullo scambio di opinioni. I valletti, sempre più numerosi, avevano solo cavalli di razza, capaci di galoppare tutto il giorno a gran velocità, ma qualche volta una caduta, un assalto dei briganti e altro impediva che il messagio o le risposte venissero recapitati il che creava non poche baruffe in quanto fonte di "qui pro quo" . Grande Maestro e coordinatore del tutto era un anziano saggio, FINALIS UTENTOR, che si adoperava per dirimere le dispute e riconciliare gli animi. Gli anni passavano così felicemente in quel mondo, finché un giorno ad uno dei castellani venne l'idea di fare incontrare materialmente chi volesse partecipare e l'iniziativa piacque oltremodo. Diverse persone decisero di radunarsi da lui, una data sera, nella sua lussuosa magione; arrivarono stanchi ma felici e non parve loro vero venire ospitati in comode stanze ricche di arazzi ,riscaldate da enormi camini sfavillanti; unico elemento di disturbo fu l'aspetto del loro anfitrione , persona che sulla carta aveva affascinato tutti con i suoi scritti, ma le cui fattezze erano a dir poco ripugnanti : il viso era stravolto da macchie nerastre (sicuramente aveva preso fuoco da piccolo), un occhio mancava della pupilla, il naso era ridotto ai due buchi delle narici. La voce poi era stranamente flebile e in falsetto, affannosa e con continue interruzioni per riprendere fiato. Passaron i primi giorni tra animate discussioni ed esposizioni di teorie ma la perenne presenza di quella persona, la cui conversazione stentata nulla aveva a che vedere con la fluidità e il fascino della prosa a cui erano abituati gli altri, finì per creare un imbarazzo che scoraggiò il desiderio di continuare gli incontri e si decise di tornare a casa. Il castellano si rattristì in quanto, pur cosciente della sua pessima presenza fisica, sperava che l'interesse per gli argomenti che li legavano superasse le caratteristiche fisiche ma ebbe coscienza che l'umanità, al di fuori delle belle parole e dei voli intellettuali, rimane sempre ancorata all'estetica del fisico; perciò si fece ibernare quel tanto da poter rinascere ai giorni nostri in cui la "chirurgia plastica fa miracoli" . E infatti ora è un bellissimo nobile del jet set, super ammirato, ma dentro triste per aver perso quel modo di vivere tra amici anonimi tanto affascinante.
Titolo originale L'invitation
Regia di Claude Goretta
Con Jean-Luc Bideau, Jean Champion, Michel Robin, François Simon, Cécile Vassort
Regia di Herbert Wise (Luciano Ricci)
Con Christopher Lee, Gaia Germani, Philippe Leroy, Donald Sutherland
Titolo originale Le feu follet
Regia di Louis Malle
Con Maurice Ronet, Jeanne Moreau, Lena Skerla, Yvonne Clech
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