Per esaminare i motivi che hanno portato a rigirare questo film (e forse lo rigireranno di nuovo dopo i tumulti che sta preparando il nuovo capo di stato Nord Coreano) bisogna fare un bel pò di passi indietro nel tempo...
Nel 2004 la nuova economia cinese del Post-Comunismo invade il Globo con successi di mercato sempre più alti (vedere per credere gli articoli che alcune riviste di attualità e politica all'epoca dedicavano alla cosa. La più folkloristica la copertina della tedesca "Der Spiegel" che mostrava un Dragone Cinese intorno al Globo Terrestre e la didascalia "China vs Usa". Subito dopo l'Usa la più colpita l'Italia. Le aziende della Moda NordItaliana in crisi. Dopo la chiusura per fallimanto di alcuni lanifici biellesi, la città ha dovuto iniziare a fare affari con la terra d'Oriente e gemellarsi con una città vertice della moda cinese. Stesso discorso aziende come Benetton o Luxottica, che adesso hanno vari azionisti cinesi).
Non stupisce quindi che per il remake di ALBA ROSSA (programmato per il 2008) fu scelta la Cina. L'unico ad avere dei dubbi John Milius (regista del film originale degli anni '80, perplesso per la scelta (come vedremo spiegato meglio più avanti).
Adesso un copia-incolla di un mio post del 20 Novembre 2010 (titolo: IL CINEMA TORNA ALLA GUERRA FREDDA):
LA CINA E’ VICINA diceva una volta Marco Bellocchio. Adesso gli americani rispondono: “Anche troppo!!!”.
Un articolo del Los Angeles Times di questa estate riportava che la casa di distribuzione del film ALBA ROSSA, ovvero la morente MGM, aveva deciso di sospendere la distribuzione, annullando l'uscita prevista per il 24 novembre negli Stati Uniti. "Nessuno sa quando uscirà il film," spiega l'articolo, "nonostante il film sia praticamente finito, la MGM non è assolutamente in grado di distribuire qualcosa nella sua attuale situazione". Adesso le ultime notizie invece ci dicono che il film è terminato. E’ passato in commissione di censura in Usa (beccandosi un divieto PG-13 per le scene di violenza!) e l’uscita è comunque rimandata probabilmente ai primi mesi del 2011 (data esatta non precisa).
La notizia dell’imminente uscita del film ALBA ROSSA, datato 1984, uno dei più noti film di propaganda anticomunista realizzato durante la Guerra Fredda, sta suscitando una serie di piccoli (ma pur sempre gravi) incidenti diplomatici. Il film originale, diretto John Milius era ambientato durante una improbabile invasione degli Usa condotta dagli eserciti di URSS, Cuba e Nicaragua. Un gruppo di ragazzi diventava da un giorno all’altro un movimento partigiano per combattere il nemico invasore sulle montagne del Colorado.
Il progetto per questo remake prevede che l’invasione sia orchestrata da Cina e Russia insieme, un unico grande nemico rosso. La notizia è stata diffusa su giornali e mass media cinesi sollevando un vespaio di polemiche. Gli Stati Uniti vogliono ritornare su un film della Guerra Fredda per demonizzare la Cina, si legge sul Global Times di Pechino, e gli Americani voglio comunicare ostilità alla Cina anche attraverso i loro film.
La Cina dal canto suo non ha certo la fama di essere una nazione liberale, dove ancora la censura impone i suoi diktat su quello che si può o si deve dire, scrivere, far vedere. La nuova ALBA ROSSA ovviamente rischia di non passare la censura cinese e di non essere proiettata nelle sale della grande nazione, ma questa non è l’unica preoccupazione. Nonostante gli accordi politici mondiali siano sempre più focalizzati sull’asse tra Usa e Cina, il popolo cinese rischia così di perdere fiducia e aumentare il grado di paura in quelli che ancora non sono percepiti come veri alleati, così si legge tra i commentatori della notizia.
Comunque c’è dell’altro…
Quando il presidente Bush domandò al suo esperto di armi nucleari chi avesse i migliori servizi segreti del mondo, questi non ebbe un attimo di dubbio: «I cinesi». Ma gli americani detengono ancora molti primati, in campo tecnologico e soprattutto nella capacità di creare o manipolare notizie e disseminarle a proprio vantaggio.
Da uno scontro tra questi due campi di eccellenza potrebbe essere nata la notizia che sta facendo il giro del mondo. Nell’aprile scorso, in soli 18 minuti, l’azienda telefonica di Stato Cinese ha dirottato sui propri server il 15% del traffico Internet mondiale, avendo così modo di ascoltare telefonate, leggere SMS e e-mail, alterare dati sensibili mentre in transito. E parte di questa massa, inevitabilmente, includeva informazioni riservate. A denunciare per primo il dirottamento è stato Dmitri Alperovitch, vicepresidente di McAfee, il gigante mondiale degli antivirus.
Questa coincidenza potrebbe far pensare a un allarmismo interessato; qualcuno, poi, a pochi giorni da un G20 in Corea in cui i cinesi l’hanno avuta vinta su molti fronti, potrebbe leggere nell’annuncio, contenuto in una relazione pubblicata l’altro ieri da una Commissione del Congresso americano, un tentativo di demonizzare il nuovo avversario. Quindi un remake di ALBA ROSSA dove il nemico degli Stati Uniti è la Cina potrebbe trovare motivo di fondamento (non ideologico ,certo, ma di motivazione per la scelta dell’avversario proposto!).
Ma sentiamo adesso cosa ne pensa di questo remake il regista dell’originale John Milius in una intervista di qualche tempo fa:
“Penso che sia una cosa stupida girare un remake del mio film! Non è un lavoro così vecchio! E poi …la trama…c'è solo un esempio in 4000 anni di avventurismo territoriale cinese, ed è stato nel 1979, quando hanno invaso il Vietnam, e non gli è andata bene. Perchè la Cina dovrebbe volerci invadere? Ci vendono cose. Siamo mercato. Io avrei usato il Messico.”
D’altronde già all’epoca tutto il cinema della Guerra Fredda era orchestrato su trame spesso improbabili. Nel 1985 uscì, per esempio, INVASION USA di Zoseph Zito (forse il più prolifico tra i registi di quel tipo di pellicole!), simile nella trama al film di Milius ma più becero tecnicamente.
Già dagli anni 50 la Guerra Fredda aveva condizionato molto cinema (soprattutto di fantascienza dove il nemico alieno che si instaura nei corpi spesso rappresentava la minaccia di una invasione) e più avanti aveva fatto la sua parte anche il Muro di Berlino più volte rappresentato nel cinema internazionale (in Italia ricordiamo addirittura il comico TOTO’ E PEPPINO DIVISI A BERLINO) e i regimi comunisti di stampo sovietico sparsi nel mondo erano stati rappresentati più volte dal cinema americano. Più avanti le trame iniziarono a offrire spunti spionistici interessanti dove spesso l’anti-comunismo si trovava lì per caso (ad esempio l’ottimo TELEFON dove assistiamo alla storia di agenti dei servizi segreti sovietici ipnotizzati che hanno una regolare doppia vita negli Stati Uniti e una telefonata li condiziona al risveglio della loro missione).
I reganiani anni 80 rappresentarono un po’ il top del cinema della Guerra Fredda. Peccato che spesso le trame erano troppo simili tra loro (RAMBO 2, i vari MISSING IN ACTION, RED SKORPION, etc.) e qualche assurda ma divertente e ben diretta cine-assurdità: il già citato ALBA ROSSA, NIKITA-SPIE SENZA VOLTO e l’ottimo TOCCATO! (forse uno dei migliori film della Guerra Fredda dove assistiamo alle disavventure di un liceale in vacanza a Parigi che si ritrova invischiato in una storia Oltrecortina da una bella e misteriosa ragazza interpretata da Linda Fiorentino, ormai specializzata in ruoli da femme fatale). Discorso a parte per THE DAY AFTER— IL GIORNO DOPO (opera pacifista sui disastri che provocherebbe una Guerra Nucleare), il fanta-politico WARGAMES— GIOCHI DI GUERRA, CACCIA A OTTOBRE ROSSO (spy-story pare ispirata a fatti realmente accaduti e con il celebre agente creato da Tom Clancy Jack Ryan che lancerà purtroppo una moda di film di spionaggio ambientati in sottomarini troppo simili tra di loro!) e il bellissimo URLA DEL SILENZIO (film di denuncia contro i massacri dei Khmer Rossi in Cambogia). I film (sia americani che sovietici ed asiatici) sulla Guerra Fredda sono veramente tanti per elencarli tutti. Dopo RAMBO 3 non ci furono (forse) più film anti-comunisti (se non almeno parzialmente quelli che mostravano le violenze Maoiste in Tibet come SETTE ANNI IN TIBET), la Guerra Fredda era (per fortuna!) terminata, il Muro di Berlino era (per fortuna!) stato abbattuto e ci rimanevano questi curiosi reperti. E adesso? Cosa ci riserverà il remake di ALBA ROSSA? Forse…tanto rumore per nulla!!!
Adesso proseguirò con i copia-incolla (che parlano anche di un analogo romanzo e videogioco, di John Milius, dal titolo HOMEFRONT), che spiegano la genesi che ha portato il film ad essere rigirato (in parte) cambiando il nemico da cinese a nordcoreano:
Post del 22 Marzo 2011 (titolo:
Home Front, la Corea, la Cina, il Nordafrica e la riflessione del cinema sulle nuove fonti di energia...):
L’uscita italiana del gioco HOMEFRONT (etichetta THQ, disponibile per Pc, Xbox 360 e PS3) ideato da John Milius (quello di ALBA ROSSA) ci riporta al periodo del 2° Dopoguerra dove la Guerra Fredda e la paura americana dell’invasione Comunista influenzarono (in parte) le mode del periodo (dai flipper ai giochi casalinghi, fumetti, romanzi, film, pure l’abbigliamento e l’arredamento di un modernariato futuristico). E se all’epoca nell’aria c’era l’ombra di una minaccia nucleare la cosa è tornata (tristemente) d’attualità (la recente tragedia giapponese e il sondaggio sulla necessità di uno sviluppo dell’atomica in Italia). D’altronde i problemi legati al petrolio (con i vari conflitti in Nord Africa e Medioriente il prezzo della benzina è salito alle stelle!!!) stanno spingendo sempre più l’umanità alla ricerca di nuove fonti energetiche (oltre chè cercare di accaparrarsi i favori di chi l’Oro Nero lo detiene. Vedere per credere i vari interventi “amici” (sic!) e “disinteressati” (sic!) in aiuto agli insorti in Libia mentre poco tempo prima Gheddafi era venuto in Italia su invito del Premier!). E la Corea del Nord ultimamente si è ben adoperata sul discorso atomico. Dopo la chiusura da parte dell’Amministrazione americana di Bush del progetto Kedo (che riguarda una fornitura alla Corea del Nord di 2 reattori nucleari ad acqua leggera –LWR— per la produzione di energia elettrica) i nordcoreani si sono attrezzati per la costruzione di centrali e per l’arricchimento dell’uranio, che consentirebbe di completare il ciclo del combustibile senza ricorrere a fonti esterne. Ma sarà solo per il fabbisogno energetico l’uso delle centrali? Sulla cosa si è speculato ed ancora si specula. La paura degli Usa è di un uso militare dell’atomica da parte della Corea del Nord (che con il combustibile della precedente centrale –ora in disuso— aveva ricavato materiale per una decina di ordigni e per compiere esperimenti bellici). Il gioco HOMEFRONT narra di una ipotetica invasione di truppe nordcoreane ai danni degli Usa nell’anno 2027. Milius è anche autore dell’omonimo romanzo (stessa trama del gioco) che dovrebbe rappresentare con i due ALBA ROSSA una sorta di trilogia della Guerra Fredda. Intanto il nuovo ALBA ROSSA del 2010 è in uscita a breve in America e le nuove dicerie dicono che in Italia non lo vedremo tanto presto (forse mai!) per non offendere i rapporti con i nostri nuovi alleati (a livello economico-industriale) cinesi. Infatti se qualche anno fa uno dei settori di punta dell’industria italiana nel Mondo (e cioè la Moda!!!) era in crisi per colpa (anche) della concorrenza cinese (vedere per credere gli autentici disastri nel tessile Biellese!!!) adesso facciamo affari con loro (che sono diventati il paese più ricco a livello industriale), anche se rimane la preoccupazione (da parte dei Sindacati ma anche degli stessi lavoratori) che molti industriali vogliano trasferire là le proprie aziende per via (probabilmente!) di minor costo di manodopera. Prendiamo ad esempio il caso del gruppo Luxottica (che ultimamente ha interessi anche nel Mondo del Cinema!) e alla sua collaborazione (fruttuosa!) con la Cina. Comunque se non vedremo ALBA ROSSA a breve uscirà il terzo film dedicato a LA COSA (dopo le versioni di Nybi & Hawks e Carpenter), un classico del cinema di fantascienza da Guerra Fredda. E se “da COSA nasce COSA” il climax di una nuova Guerra Fredda si percepisce un po’ dappertutto (a partire dal Cinema). Nel catastrofico 2012 di Emmerich ad esempio ci sono i nuovi ricchi russi descritti come arroganti e la nazione che fabbrica le nuove “Arche di Noè” è appunto la Cina. E poi ci sono quelle strane coincidenze che fanno pensare ad una forma di propaganda contro i “Comunisti mangia bambini”. Prendiamo il caso del giorno che il Premier Silvio Berlusconi parlava di “intercettazioni telefoniche, etc…”. La sera successiva è stato trasmesso (caso?) in televisione il film LE VITE DEGLI ALTRI sulle intercettazioni nella Berlino del Muro. In tutto questo new climax è tornato pure l’ennesimo SOTTO IL VESTITO— L’ULTIMA SFILATA (il 1° capitolo della serie è stato un film-manifesto per la Moda Italiana e tra i collaboratori c’era Moschino, ora nel Gruppo Luxottica!!!), qualcosa di simile a AI CONFINI DELLA REALTA’ (il serial da fantasy che strizzava l’occhio alle Paure dell’America anni 50) come il film ad episodi DEKATRON (con più di un riferimento alla Fine del Mondo e alla nuova Guerra Fredda) ed alcuni film che ricalcano il classico di Sterling (come BURIED-SEPOLTO, DEVIL, THE BOX, etc…) oltre a strizzate d’occhio in divertimenti comici (il russo arricchito che in VITA SMERALDA di Jerry Calà bagna i turisti italiani definendoli dispregiativamente “comunisti” o l’affarista russo losco di UN CICLONE IN FAMIGLIA dei Vanzina). E con questi ultimi ci siamo fatti quattro risate. Meno male! Mentre invece in Libia...
Post del 18/11/2011 (titolo: A breve HOMEFRONT 2? Intanto ripercorriamo la Storia di un incredibile successo che ha rischiato la censura politica...):
Visto l’incredibile successo del videogioco e romanzo HOMEFRONT del grande John Milius, che racconta di una ipotetica invasione dell’America da parte della Corea Unificata (tra Nord e Sud…fantascienza!!!!) alternando terrorismo (con uno stile che ricorda il cult con Chuck Norris INVASION U.S.A di Zoseph Zito) e guerriglia tipica del cinema bellico di Milius e del quale sono state pure realizzate delle confezioni speciali (ad esempio l’edizione extended con più armi, il cofanetto metallico e la sovracopertina plastificata che rende la copertina tridimensionale o la confezione da collezione del nuovo X-Box 360 -con il bel manifesto di HOMEFRONT stampato sopra— con incluso nel pacchetto il gioco in edizione arricchibile di nuove armi scaricabili in rete) e che ha ispirato vari giochi (tra i quali l’altrettanto splendido OPERATION FLASHPOINT RED RIVER, ambientato nel 2013, dove vediamo gli Yankee impegnati a combattere l’Esercito Popolare Cinese, reo di aver invaso gli Usa nel 2010, nel Tajikistan. Il gioco sarebbe un sequel del nuovo ALBA ROSSA. O meglio di quello che doveva essere originariamente, visto che dopo 2 anni di litigi con la Cina per la sua distribuzione nei paesi legati economicamente ad essa –in primis l’Italia che ha rischiato l’embargo se solo lo avesse fatto uscire nelle sale della nazione!— è stato interamente ridoppiato –e alcune scene addirittura rifatte!— cambiando la nazionalità degli invasori che sono diventati Nordcoreani –come quelli della saga di HOMEFRONT!— e permettendo quindi la distribuzione americana nella primavera del 2012 –in Italia probabilmente mai! Sic!-) è passato già in sede di progetto un sequel che si prospetta ancora più avvincente grazie all’apporto altamente tecnologico della Crytek.
Il celebre colosso dell’elettronica ha dichiarato infatti di essere al lavoro sul prossimo capitolo del buon HOMEFRONT.
HOMEFRONT 2, previsto nell'anno fiscale 2014, beneficerà dunque delle straordinarie potenzialità del CryEngine e, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe vedere luce su PC e su console... anche se non è chiaro se si tratterà di quelle attuali o di quelle di prossima generazione.
"Grazie alla tecnologia proprietaria di Crytek, siamo certi che il prossimo HOMEFRONT saprà garantire un'esperienza di gioco all'altezza delle più rosee aspettative dei fan della categoria", ha dichiarato Danny Bilson, boss di THQ.
Lo sviluppo di HOMEFRONT 2 è stato affidato a Crytek, che cercherà di dare il massimo con una serie che, nonostante abbia ottenuto risultati abbastanza buoni con il primo episodio, non ha evitato ai Kaos Studios una fine ingloriosa.
Cevat Yerli, CEO di Crytek, parlando di HOMEFRONT 2 ha candidamente dichiarato: "Sarà il miglior titolo da noi realizzato". Considerando di chi stiamo parlando è ovvio che la dichiarazione abbia suscitato un certo scalpore, visto l'elevato livello qualitativo della serie di CRYSIS.
"Homefront sarà HOMEFRONT e CRYSIS sarà CRYSISs. Ci sarà una condivisione costante tra Crytek e Crytek UK, ma è ancora presto per dire come sarà la giocabilità di HOMEFRONT 2", ha dichiarato al sito NowGamer.
Yerli ha aggiunto che "la serie prenderà una nuova direzione con HOMEFRONT 2". Il team vuole assicurarsi che HOMEFRONT 2 sia un titolo forte e vuole fare in modo che al lancio si riveli essere il miglior titolo mai realizzato da Crytek. Aspettiamo con ansia…
Recensione film WHEN CHINA MET AFRICA di LIBERTADIPAROLA75:
Il film inizia con le immagini di un convegno dove si discutono i rapporti economici (soprattutto nell'agricoltura) tra la Cina e l'Africa. Poi ci spostiamo nel Continente Nero dove alcuni imprenditori cinesi hanno acquistato dei terreni e assunto manodopera locale che i loro tecnici istruiscono all'uso di nuove tecnologie. Si alterna così (com'è prassi del mondo movies, genere al quale il film appartiene al 100%) il viaggio dei due registi nei nuovi insediamenti capitalistici cinesi in terra africana con un andamento tecnico suggestivo nella fotografica e, allo stesso tempo, ironico e serissimo, finchè le ultime scene mostrano il ministro cinese dell'agricoltura in visita all'Africa che si incontra con il collega africano col quale si dimostra soddisfatto del lavoro svolto da tecnici ed operai agricoli. Presentato al Festival del Documentario di Roma, al Cinemambiente di Torino del 2011 e in varie rassegne nel quale si è sempre distinto come uno dei migliori reportage degli ultimi anni il film è un ideale seguito dell'episodio cinese di AFRICA ADDIO di Jacopetti & Prosperi (meglio evidenziato nella versione a cartoni animati di Tony e Nino Pagot dove ad un certo punto il sole del tramonto africano si trasforma nella grassa faccia di un cinese, simile al Gambadilegno disneyano nelle storie, ad esempio, dove fa Gengis Khan, e rappresenta, appunto, metaforicamente che la Cina, con i suoi insediamenti, si stava impossessando, all'epoca ideologicamente, adesso economicamente, dell'Africa) col quale insieme a MAL D'AFRICA di Stanis(lao) Nievo rappresenta una ideale trilogia cino-africana. Un lavoro veramente interessante e ben realizzato!!!
Poi finalmente sono riuscito a vedere la prima versione (e grossa parte della nuova) di RED DAWN alla fine programmato in Usa nel 2012 (e in Italia mai!!!).
Recensione di RED DAWN (2012) di LIBERTADIPAROLA75:
C'erano una volta i film-documento storico, quelle opere che, anche se poco o niente attendibili, venivano ricordate per essere legate al periodo nel quale erano state girate. Tra queste ricordiamo qualcuna delle più famose: NASCITA DI UNA NAZIONE, opera becera storicamente fantascientifica e ideologicamente vomitevole ma importante nella Storia del Cinema per essere collocata nel clima razzista sudista di inizio '900.
A questa si aggiungono i film nazisti come le opere di Leni Riefenstahl e film come SUSS L'EBREO (1941) di Veit Harlan, falsificazione di un noto romanzo (scritto dall'ebreo Lion Feuchtwanger) ispirato ad una figura realmente esistita e già portato sullo schermo in Inghilterra nel 1934 in una versione fedele (a differenza di questa!) al libro originale, o IO ACCUSO (1941) di Wolfgang Liebeneiner dove, in mezzo ad un sacrificio d'amore, inserisce il disprezzo nei confronti dei bambini handicappati.
Sono film brutti ed orripilanti (a parte forse le opere di Leni!) ma entrati a far parte dei libri di storia come documento diretto del periodo storico al quale appartenevano.
Oltre a questi non bisogna dimenticare i film (sia americani che filo-comunisti) legati alla Guerra Fredda.
Tra di essi uno dei più famosi è ALBA ROSSA diretto da John Milius, che raccontava di un invasione del suolo americano da parte del Nicaragua, dell'Urss e di Cuba.
Nel 2008 fu annunciato un remake (reboot?), dove stavolta gli invasori erano i cinesi.
Il regista Milius, estraneo al progetto, si vide anche perplesso per la scelta, visto che gli americani in quel periodo facevano forti affari con la Cina (avrebbe visto meglio il Messico!).
Intanto un numero della celebre rivista tedesca "Der Spiegel" di qualche anno prima parlava (con una bellissima copertina con un dragone che attornia il globo terrestre!) di una nuova Guerra Fredda economica tra la Cina ed il resto del Mondo (in particolare, appunto, l'Usa!).
Intanto, dopo qualche mese di riprese avviate, la casa di produzione del film (la Mgm) ebbe un collasso finanziario ed interruppe la lavorazione.
Il gruppo ufficiale Facebook del nuovo film, nato come fan club atto ad informare gli utenti sulla lavorazione e l'uscita in sala, diventò ben presto un Forum Politico che informava sull'attualità globale (con un particolare occhio alla Crisi Internazionale!).
Poi il film venne terminato e (girano voci ma nulla è sicuro!) la Cina minacciò l'embargo alle nazioni legate economicamente a lei (in primis l'Italia! E principalmente nel settore della moda!) se avessero fatto uscire in sala il film.
Dopo varie polemiche sorte in America che ne rimandavano l'uscita (pur saltuariamente il film compariva in rete per poi, spesso, sparire subito dopo!) un accordo con la Cina impose che l'opera venisse rigirata nelle scene dove era mostrato esplicito riferimento a quel paese (nelle nuove scene il nemico è diventato la Corea del Nord!) e interamente ridoppiato (ecco anche spiegato perchè diverse fonti indicano vari anni di produzione: 2008, 2010, 2011 e 2012!!!).
Ma adesso veniamo al film: il vecchio ALBA ROSSA iniziava con un professore che spiegava la crudeltà della Guerra ai suoi allievi (con riferimento a Gengis Khan), stavolta i cieli americani vedono un invasione aerea simile a quella del cult televisivo VISITORS (anch'esso all'epoca riferito alla Guerra Fredda!) e un attimo dopo tutte le trasmissioni televisive sono interrotte per la nuova triste notizia...
Chissà se un giorno le poche copie circolanti con il nemico cinese varranno cifre da capogiro per i collezionisti e se, a breve, il film non sarà ancora una volta rigirato cercando un nuovo nemico (dopo la recente dipartita del leader nord-coreano). Intanto questa nuova trama ricorda il recente romanzo (di John Milius) e videogioco HOMEFRONT.
Cercate in rete le versioni attualmente disponibili (tutte in lingua americana), alcune spezzettate o non integrali, perchè mettetevi pure il cuore in pace...in Italia il film, probabilmente, non lo vedremo mai!
Accontentiamoci quindi dei (sempre più numerosi!) documentari mondo sull'argomento.
Valore storico altissimo!!!
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