Ho pensato di stilare la lista con i miei horror preferiti. Sono film di tutte le epoche, tranne che dell'ultimo periodo. Tutti gli horror che ho voluto vedere almeno degli ultimi dieci anni mi hanno lasciato disgustato o almeno con una sensazione sgradevole addosso. Qualcuno è anche ben fatto, ma quasi sempre vi si trova una certa dose di sadismo, o anche una dose massiccia dello stesso. Per sadismo intendo la rappresentazione dell'orrore non con orrore, appunto, ma con compiacimento, come se il raffigurare cose orribili producesse un piacere perverso nel regista e negli spettatori. Un'altra categoria di horror che non mi piace è quella dove scorre troppo sangue, o dove ci sono squartamenti umani e cose del genere. Per capirci, quelli che sicuramente non guarderò mai sono i vari "Saw", perché raggruppano tutto ciò che non mi piace o mi dà fastidio. Ma torniamo agli horror che amo:
Con Barbara Steele, John Richardson, Ivo Garrani, Andrea Checchi
E' uno stupefacente e originalissimo horror italiano, che stranamente è più famoso negli Stati Uniti - i quali ci invidiano registi come Mario Bava - che da noi. E' un perfetto esempio di come si possa fare grande cinema con pochissimi soldi.
Quando lo vidi la prima volta mi piacque, ma non prevedevo che sarebbe continuato a piacermi anche dopo diverse visioni. Non mi ero neppure accorto subito di tutte le molte idee interessanti contenute nella sceneggiatura. E' molto suggestivo e coinvolgente. Secondo me è il migliore horror dell'epoca (quasi) moderna.
Anche questo film ha idee da vendere. Già nel 1983 Cronenberg aveva ben intuito il potere negativo della televisione, la sua capacità di devastare menti e coscienze, e la possibilità che essa ha di diffondere la violenza tra la gente. Il regista mise bene a fuoco anche l'impresario televisivo moderno, senza scrupoli morali di sorta. Un film profetico.
Un altro grande dell'horror gotico è Roger Corman, che si può per certi versi accostare a Mario Bava. Come il suo collega italiano, sapeva costruire eccellenti ambientazioni e atmosfere, che quasi contavano più dell'azione stessa. Questo film è forse il suo risultato migliore.
Con Daliah Lavi, Christopher Lee, Tony Kendall, Ida Galli, Harriet Medin, Gustavo De Nardo
Di nuovo Mario Bava, in un film che ci catapulta subito in quel tetro castello, in quella famiglia piena di orribili segreti e di perversioni. Anche qui con poco il regista seppe fare molto. Esattamente il contrario di molti blockbuster moderni.
Non tutti lo considerano un horror, ma secondo me lo è. E' la discesa all'inferno delle allucinazioni, degli incubi, che in questa pellicola si fondono con la realtà. E' un film cupo e scuro, lontano dal cinema commerciale, ma molto suggestivo e che rimane impresso. O è stato diretto da qualcuno sotto le mentite spoglie di Adrian Lyne, oppure il regista inglese ha sempre nascosto il suo talento negli altri film che ha girato.
Con Boris Karloff, Melvyn Douglas, Charles Laughton, Raymond Massey, Lilian Bond
Secondo me è la summa dell'horror di prima generazione. La notte tempestosa, l'infida casa isolata, il pazzo di famiglia rinchiuso in soffitta, il maggiordomo sinistro e minaccioso (chi altri se non Boris Karloff?), il terrore di passare la notte in una simile sistemazione... E' un grande film che ci fa vedere come non serva per forza il sangue per fare paura. Paura, appunto, tanta, sgradevolezza niente.
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