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Joseph Leo Mankiewicz
di steno79 ultimo aggiornamento
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Joseph Leo Mankiewicz

Regista, sceneggiatore e produttore americano, nato nel 1909 e scomparso nel 1993. Nato in una famiglia di emigranti ebrei tedeschi, fratello dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz che scrisse insieme a Orson Welles il copione di "Quarto potere", Joseph Mankiewicz iniziò la sua carriera come giornalista per il Chicago Tribune, lavorando anche a Berlino come corrispondente estero. In seguito, si spostò ad Hollywood dove lavorò per molti anni come sceneggiatore alla Paramount e come produttore alla MGM (tra i film da lui prodotti, "Furia" di Fritz Lang, "Scandalo a Filadelfia" di Cukor e "Le chiavi del regno" con Gregory Peck). La possibilità di passare dietro alla mdp la ebbe alla Twentieth Century Fox, dove esordì con il dramma gotico "Il castello di Dragonwyck". Divenne presto famoso per le sue notevoli capacità nel dirigere gli attori e ottenere interpretazioni memorabili, per le sceneggiature sofisticate e ironiche dei suoi film e per una messa in scena essenziale e piuttosto stilizzata. Tra i primi successi ci fu "Lettera a tre mogli" del 1949 che gli fece conquistare un doppio Oscar per la regia e la sceneggiatura, bissati l'anno successivo da quelli per "Eva contro eva", film satirico sul mondo del teatro che rimane il successo più grande della sua carriera e il suo film più conosciuto al giorno d'oggi, pieno di battute memorabili ancora ricordate dal pubblico americano e con una eccelsa interpretazione di Bette Davis nel ruolo di una star del palcoscenico Margo Channing, che si vede soffiare la sua celebrità dalle macchinazioni di una disonesta opportunista. Tra i film successivi, "La contessa scalza" rimane uno dei più apprezzati dalla critica, anche se all'epoca della sua uscita fu accolto freddamente; da ricordare anche l'adattamento shakespeariano di "Giulio Cesare", il musical "Bulli e pupe", "Un americano tranquillo" che stravolse il contenuto del romanzo di Graham Greene sui pericoli della caccia alle streghe, il film storico "Cleopatra" che rischiò di far fallire la Fox a causa delle ingenti spese e del fiasco commerciale, l'ultimo suo film "Gli insospettabili" con Laurence Olivier e Michael Caine.
Mankiewicz fu certamente uno dei registi di punta dello studio system hollywoodiano dagli anni'40 fino ai primi anni'60, ma merita di essere considerato anche uno dei suoi più grandi autori, alla stregua di un Welles, di un Hitchcock, di un Ford o di un Wilder? In un'intervista rilasciata qualche anno fa (su "Les Inrockuptibles" del 25 Marzo 1998), il celebre regista e critico Jacques Rivette sostenne che: "Rimasi sorpreso quando rividi Eva contro Eva insieme a Juliet Berto 25 anni fa alla Cinémathèque. Con l'eccezione di Marilyn Monroe, la Berto odiò ogni minuto del film, e devo ammettere che aveva ragione: ogni intenzione era sottolineata in rosso, e mi colpì come un film senza un regista! Mankiewicz fu un grande produttore, un buon sceneggiatore e un grande scrittore di dialoghi, ma per me non fu mai un regista. I suoi film sono montati in maniera raffazzonata, gli attori sono sempre spinti verso la caricatura ed essi provano a resistere, ma in maniera solo in parte efficace. Quello che manca nei film di Joseph L. Mankiewicz è proprio la mise en scène, mentre a suo paragone Preminger è un purissimo regista, perchè nella sua opera tutto tende a scomparire, tranne la regia" (la traduzione è mia).
A mio parere, il giudizio di Rivette è eccessivo e troppo perentorio, però devo riconoscere che, purtroppo, c'è qualcosa di vero. Rivedendo Eva contro Eva, anch'io ho notato una certa mancanza di inventiva nella regia, dove le inquadrature sono puramente funzionali all'intreccio ma i tentativi di creare un approccio visivo che arricchisca la storia sono alquanto limitati (e un bellissimo esempio è l'ultima inquadratura in cui il personaggio di Phoebe viene riflesso in uno specchio che ne moltiplica all'infinito l'immagine). E' un peccato, perchè la qualità del copione è eccellente e la recitazione perfetta (e qui Rivette prende un abbaglio, perchè secondo me i personaggi non sono affatto caricaturali). Il meccanismo di flash-back con più voci narranti è molto abile ed efficace, pur non avendo l'originalità della costruzione di Quarto potere di Welles, a cui Mankiewicz resta certamente inferiore in fatto di regia. Tra gli altri film del regista, restano notevoli almeno "La contessa scalza" (che personalmente dovrei rivedere), "Il fantasma e la signora Muir" e "Gli insospettabili". Finora sul nostro sito non c'era ancora una play dedicata a questo regista, e sarei molto curioso di sapere cosa ne pensano altri utenti sulla sua opera.
 

Playlist film

Lettera a tre mogli

  • Commedia
  • USA
  • durata 102'

Titolo originale Letter to Three Wives

Regia di Joseph L. Mankiewicz

Con Linda Darnell, Jeanne Crain, Ann Sothern, Kirk Douglas

Lettera a tre mogli

 La trama di questo film si impernia sull'espediente narrativo secondo cui tre amiche, tutte sposate (interpretate da Jeanne Crain, Linda Darnell e Ann Sothern) ricevono una lettera da un'amica comune che gli annuncia che se ne è andata col marito di una di loro. Partendo da questa premessa, il film si articola poi su tre flashback in cui viene raccontato il passato sentimentale di ognuna delle tre amiche. Vincitore di due importanti premi Oscar per la migliore regia e la sceneggiatura, è un'opera di ottima fattura, ma forse non fra le più geniali del grande regista. I dialoghi sono scritti e recitati con accortezza, la messa in scena è di notevole intelligenza e la costruzione narrativa è padroneggiata con indubbia sicurezza. A livello tematico, è anche piuttosto audace nel denunciare la stupidità conformista di un certo consumismo pubblicitario che avrebbe preso sempre più piede in America. I tre flash-back, tuttavia, non presentano tutti lo stesso livello di interesse (il meno riuscito mi sembra il primo, quello di Jeanne Crain) e nel complesso si ha l'impressione di un'opera originale e brillante, ma costruita secondo un meccanismo ad orologeria fin troppo perfetto e studiato a tavolino. Nel cast, tutti bravi con menzione d'onore a un giovane Kirk Douglas.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Eva contro Eva

  • Commedia
  • USA
  • durata 130'

Titolo originale All About Eve

Regia di Joseph L. Mankiewicz

Con Bette Davis, Anne Baxter, George Sanders, Gary Merrill, Marilyn Monroe, Celeste Holm

Eva contro Eva

In streaming su Amazon Video

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Nel suo genere, un film da manuale, una commedia brillante ma corrosiva sul mito del successo ad ogni costo e sull'arrivismo sfrenato che non guarda in faccia a nessuno. E' un film che deve le sue qualità principalmente a una sceneggiatura di ferro e ad un'interpretazione di alto livello del cast. La sceneggiatura, dovuta allo stesso regista Mankiewicz, è molto abile nella costruzione narrativa a flashback, introdotti dalle voci narranti di diversi personaggi, e in dialoghi che mostrano una squisita intelligenza e sono pieni di battute memorabili (una per tutte: la Davis che durante il party esclama: "Allacciate la cintura di sicurezza, c'è aria di burrasca). L'interpretazione della Davis nei panni dell'attrice Margo Channing è sensazionale ed è da annoverare fra le più memorabili nella storia di Hollywood (il ruolo sembra scritto appositamente per lei, ed è reso perfettamente nei registri dell'esuberanza verbale, dell'isteria e di una fragilità legata alla paura dell'invecchiamento); anche la Baxter è bravissima nel rendere la duplicità e la perfidia del personaggio di Eva (e nonostante che il titolo originale reciti "Tutto su Eva", mi sembra che questo personaggio resti alquanto enigmatico anche dopo la fine della visione del film). Fra gli altri attori, eccellente George Sanders nel ruolo del critico velenoso e buone le prove di Celeste Holm, Gary Merrill, Hugh Marlowe e Thelma Ritter (quest'ultima una spanna sopra gli altri menzionati).

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Il fantasma e la signora Muir

  • Sentimentale
  • USA
  • durata 104'

Titolo originale The Ghost and Mrs Muir

Regia di Joseph L. Mankiewicz

Con Gene Tierney, Rex Harrison, George Sanders, Edna Best

Il fantasma e la signora Muir

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Il primo grande film di Mankiewicz e uno dei suoi migliori in assoluto, da mettere accanto a Eva contro Eva e La contessa scalza. Una riflessione struggente sulla natura dell'amore e sulla morte, impregnata di malinconia e bagnata in un'atmosfera fantastica dai toni vividamente poetici. Le scene da commedia brillante fra la vedova e lo scorbutico fantasma sono divertenti e gradevoli, ma quello che eleva il film ad un rango superiore è proprio il lirismo della meditazione sullo scorrere del tempo e l'imperfezione umana che trova in questo caso la propria sublimazione in uno degli amori "impossibili" più poetici che si siano visti al cinema. Gene Tierney rende bene il distacco e la frustrazione del proprio personaggio, e Rex Harrison è molto abile nei registri da commedia richiesti dalla parte; George Sanders aggiunge l'ennesimo "cattivo" alla sua folta schiera di personaggi (qui si tratta di un seduttore senza scrupoli). Splendida e giustamente celebre la partitura di Bernard Herrmann.   

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La contessa scalza

  • Drammatico
  • USA
  • durata 128'

Titolo originale The Barefoot Contessa

Regia di Joseph L. Mankiewicz

Con Ava Gardner, Humphrey Bogart, Edmond O'Brien, Rossano Brazzi

La contessa scalza

"Che lo si prenda al livello dei suoi interpreti e dei personaggi, della costruzione narrativa, dei dialoghi e dei monologhi- un oceano di testo, del suo aspetto plastico (primo film a colori dell'autore), La contessa scalza appare ugualmente ricco e quasi inesauribile. Mankiewicz vi parla di tutto quello che gli sta a cuore, fa perfino un autoritratto di se stesso nei panni dell'onesto e affaticato Harry Dawes, vi commenta minuziosamente le sue ammirazioni e le sue antipatie, le sue angosce e le sue nostalgie. E l'aspetto più commovente del film è che tutta questa ricchezza arriva a conferire al racconto l'andamento di una confessione intima dove l'Io dell'autore si rivela a poco a poco attraverso la profusione barocca delle sue digressioni" (Jacques Lourcelles)

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Improvvisamente, l'estate scorsa

  • Drammatico
  • USA
  • durata 114'

Titolo originale Suddenly Last Summer

Regia di Joseph L. Mankiewicz

Con Katharine Hepburn, Elizabeth Taylor, Montgomery Clift, Mercedes McCambridge

Improvvisamente, l'estate scorsa

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Adattamento di un atto unico di Tennessee Williams, sceneggiato con Gore Vidal. Violet Venable, una ricca vedova che ha perso il figlio Sebastian in circostanze misteriose, vuole donare un milione di dollari all'ospedale diretto dal dottor Cukrowicz, a condizione che faccia lobotomizzare la nipote Catherine, rimasta traumatizzata dalla morte di Sebastian di cui è stata l'unica testimone. Ma lo psichiatra salverà la ragazza, scoprendo cos'è successo realmente. "Ne esce un melodramma morboso e decadente, tutto giocato sul contrasto tra le due donne e quasi tutto ambientato nel giardino esotico di Sebastian, che la mdp riprende con lenti movimenti circolari, svelando a poco a poco la terrificante scenografia. Oggi lo spettatore può sorridere di certe ingenuità psicanalitiche, ma non può non restare affascinato dalla suggestiva e morbosa atmosfera" (Paolo Mereghetti, Dizionario dei film)

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Cleopatra

  • Drammatico
  • USA
  • durata 243'

Titolo originale Cleopatra

Regia di Joseph L. Mankiewicz

Con Elizabeth Taylor, Richard Burton, Rex Harrison, Pamela Brown, George Cole, Hume Cronyn

Cleopatra

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Oggi ritenuto uno dei film meno interessanti dell'autore, un colosso storico che si prende molte libertà con la Storia, dove conta soprattutto la presenza della coppia Taylor-Burton, al culmine del loro splendore personale

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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