Francois Truffaut comincia la sua avventura cinematografica come critico per i Cahiers du cinema, testata cinematografica francese. Qui comincia ad appassionarsi al cinema tutto e comincia a stringere importanti amicizie. Cineautore di melò in forma di noir comico, Truffaut è stato uno dei più grandi registi della storia. Il cinema francese non ha mai avuto un regista tanto bravo e tanto folle, che è riuscito a rivoluzionare le regole della Nouvelle Vogue, la corrente cinematografica a cui doveva per forza di cose appartenere. Questi, secondo me, i suoi capolavori.
Con Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier
Considerato da alcuni dei più grandi cultori il più bel film della storia del cinema Francese è il manifesto della cultura del cinema di Truffaut. All'esordio, il cineasta francese comincia già a disegnare cinema. Con questo film comincia una saga che ricoprirà la maggior parte della storia del cinema francese: la saga di Antoine Doinel. In questo primo capitolo abbiamo l'adolescenza di Antoine: oppresso da genitori che non lo capiscono, scappa dal mondo dei bambini e cerca di diventare troppo adulto e riesce maggiormente ad essere il mattatore della sua stessa vita. Capolavoro assoluto, è uno dei principali ritratti di adolescenti della storia.
Con Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre, Marie Dubois
Melodramma grandioso, sinfonico, prevertiano, un amore puro e folle, un menage a trois goliardico e grandioso. Tutto questo e molto altro è questo autentico classico di Truffaut, che riesce a impressionare anche chi di solito(anche se non si capisce bene come) è ostile al grandioso cineasta. L'amicizia tra due uomini di mezza età, un francese e un tedesco, viene messa adura prova dall'ingresso nelle loro vite di Catharine(Jeanne Moreau, eccezionale), innamorata realmente di entrambi. Insieme, supereranno anche lo spettro della guerra. Truffaut comincia il suo discorso sul melò e sull'amore che batte ogni tipo di problema. Con uno stile meraviglioso.
Sottovalutato e dimenticato capolavoro del grande cineasta francese, è il manifesto etico di un cinema che si pone come mix di linguaggi e di culture. Stavolta il melò si fonde al noir che si fonde alla commedia che si fonde al giallo hitchcockiano(da sempre amato da Truffaut). Belmondo ama la Denueve, anche quando lei lo truffa e gli frega tutti i soldi. La rincorre per il mondo, alla ricerca dell'amore piuttosto che del suo patrimonio. Infarcito di citazioni cinefile, è probabilmente il più grande cult per i fan del regista e uno degli appuntamenti imprescindibili per scoprirne vita e opere.
Flashback tragico e drammatico, come mai Truffaut prima, è il suo film più oscuro e inafferrabile. Truffaut comincia a vedere veramente la vita(a fine carriera) sotto forma di melodramma candenzato e impossibile, riflettendo sull'incomunicabilità tra cuore e cervello. Depardieu e la Ardant tradiscono i rispettivi coniugi. I due sono stati amanti e ora lo sono ancora. Un amore socialmente ed eticamente impossibile, vero e proprio amour fou, nella tradizione di Truffaut. Un film senza grande voglia di stupire, che racconta un qualcosa che è terribilmente reale. La crisi dell'amore insorge. Come si sfugge? Mistero.
Bertrand Morane è il personaggio più straordinariamente eroico creato da Truffaut. Lui ama le donne, le segue, le scruta, le guarda, con loro sta bene. Ma questa ossessione lo conduce alla morte. Le sue "vedove", come lo ricordano? Truffaut si mette sullo schermo e al servizio dello spetattore con grande cura dei particolari e diviene un vero e proprio culture del corpo femminile. Il film è una favola hard e geniale, che ricorda con grande stile alcuni film anni trenta e si pone ad un punto fondamentale della carriera del francese. Non più semplice cineasta, ma ormai vero e proprio genio.
Con François Truffaut, Jacqueline Bisset, Valentina Cortese, Jean-Pierre Léaud
L'unico film per cui Truffaut ha vinto l'Oscar(al film straniero) è una commedia agrodolce sulla macchina dei sogni, il cinema appunto, capace di raccogliere le vite delle persone e di intrecciarle, di scioglierle, di ricongungerle. Truffaut realizza un inno a se stesso e alla sua arte, che riesce meravigliosamente a trasformarsi in un esperimento profondo e incredibile sulla vita umana come fiaba infinita. Un regista gira un film sui delicati rapporti interpersonali. Lo svolgimento del film si intreccierà con la vita privata dei suoi stessi personaggi. Pieno zeppo di grandi citazioni, è il Truffaut più transgender e divertente. Da riscoprire.
Con Bernadette Lafont, André Dussolier, Claude Brasseur
Incredibilmente sottovalutato e sconosciuto ai più capolavoro di Truffaut che realizza una black comedy autorevole e geniale girata con mano sicura e con naturalezza artistica notevole. Un criminologo dalle belle speranze si innamora della donna su cui deve indagare. Quello che lui non sa è che la donna deve ucciderlo per potersi salvare. La donna come soggetto, non più oggetto del cinema del francese, in uno scenario divertente e ludico. Tra le migliori cose del francese anche se sottovalutato all'uscita. Di culto.
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