Non è una play sulla mania italiana delle traduzioni, spesso discutibili, bensì una selezione semiseria di film il cui soggetto (oppure più in generale il genere) non è intuitivamente comprensibile dal titolo (tra l’altro, nella maggior parte dei casi, originale ed eloquente), almeno per quella parte del pubblico che non s’informa troppo prima di recarsi in sala.
Questo è il film che mi ha dato lo spunto per la play: due spettatori alla biglietteria si chiedevano “Leoni per agnelli? Ma che roba è?”. Evidentemente pensavano fosse un’operazione (più zoologica che matematica): quale sarà il risultato del prodotto, gazzelle? Rinoceronti? Scherzi a parte, un film che ha diviso parecchio ma che personalmente trovo molto sottovalutato.
Con Daniele Liotti, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Francesca Schiavio
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Non che la trama di questa discreta opera italiana giri intorno a Mimongo, ma il fatto di non sapere dove si trovi questa località disorienta il pubblico… P.S. Si trova in Gabon, Africa atlantica.
Con Kate Winslet, Saïd Taghmaoui, Bela Rizza, Carrie Mullan
Questo è un titolo penso incomprensibile a molti: per forza che Kate Winslet ha dovuto lottare per rimanere a galla dopo “Titanic”! Anche perché il primo termine è pure diverso da quello originale, Hideous (cioè orrendo): troppe lettere per la platea italiana... Ancora un taglio del(l’allora) governo?
L'unico di questi che non ho visto (e che ho intenzione di recuperare) ma di cui si è parlato molto. Forse il colpo (in testa) è quello che si sono presi i traduttori, a cui forse sarebbe utile un bel dizionario inglese-italiano: non solo è diversissimo dal titolo originale, “I love you Philip Morris”, ma lo fa apparire come una pellicola significativamente diversa.
Con Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Marie-Josée Croze, Max Von Sydow
Sorprendente opera di J. Schnabel, con un ottimo M. Amalric: ma i frequentatori di cinema occasionali saranno rimasti interdetti da questo accostamento ossimorico e ne avranno beneficiato le altre proposte in uscita (che quella settimana erano “Parlami d’amore”, “Il petroliere”, “Away from her”).
Con Moritz Bleibtreu, Christian Ulmen, Martina Gedeck, Franka Potente, Nina Hoss
Anche in questo caso il titolo, per chi lo ha visto, ha senso (oltre ad essere fedele all’originale tedesco) ma molti saranno rimasti a distanza di sicurezza, pensando ad un saggio cervellotico su biologia o fisica relativistica.
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