LAMPUR

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Su FilmTv andiamo a playlist, ma sembra che il mondo (aziendale, produttivo, terziario ed anche casalingo) abbia deciso di muoversi a checklist.
Ed ora anche quello editoriale, come caldeggia Atul Gawande col suo libro Checklist (come far andare meglio le cose) edito da Einaudi proprio in questi giorni, propone le sue teorie.
Ma non c'è solo una desinenza in comune tra i due andazzi.
C'è voglia di elenchi da celebrare e rispettare, voglia di catalogare tempistiche e gusti, voglia di ordinare il tempo e le scelte; metodologicamente ed attraverso criteri di omologazione che qualche volta possono rilasciare un vago retrogusto di masochistica costrizione.
Vero è che i film che dobbiamo vedere non possono coincidere con i film più belli, cosi come gli attori più bravi con quelli da mettere alla prova, per non parlare poi di quelli che ci piacciono tanto (pur recitando da cani, e che ci faranno comunque impazzire dalla gioia ad ogni fotogramma).
Diciamo che checklist e playlist regolano, rispettivamente, il mondo come dovrebbe andare - le prime - e come ci piacerebbe che andasse - le seconde -.
Ma un elenco come “I film da evitare” potrebbe mettere d’accordo entrambe le categorie, checklist e playlist, come anche “attori/attrici da eliminare” o “utenti da far rinsavire”.
La scuola di Gawande afferma che le checklist sono molto più utili di una semplice playlist da I-pod (per fortuna non cita FilmTv!..).
Entrambe, comunque, aiutano a settorizzare e tenere d'occhio con criteri, seppur opinabili, l'incasinato scorrere della vita.
Ed inventariare ci appare ameno viatico.
Ci sollazziamo nell’etichettare le idee playlisteggiando in lungo e largo.