Fuori dalla nostra community, mi pare che il cinema sia anzitutto l’andare al cinema per vedere i film dell’ultima stagione, distrarsi un paio d’ore e commentarli all’uscita con il partner o con gli amici.
Fra i film del passato, la maggioranza di quelli che conosco vede quello che manda la TV. Questo è un guaio, perché ormai la TV generalista trasmette quasi solo film mediocri e le TV dedicate al cinema (dai canali SKY alle varie RAIMOVIE, IRIS, ecc.) mandano in onda alla rinfusa sia cose belle/interessanti che vere e proprie schifezze, senza aiutare quasi mai lo spettatore a orientarsi e comunque tralasciano (perché non ne hanno i diritti) porzioni importanti del cinema di tutti i tempi. Quanto ai supporti come DVD e Blue-Ray, la maggioranza compra film che ha già visto, oppure film molto famosi tipo Casablanca (per averli più che per vederli). Anche questo è un peccato, perché in Italia alcuni editori di DVD stanno facendo un grosso sforzo per arricchire i cataloghi.
Solo una minoranza delle persone che incontro accetta di vedere vecchi film. Per fortuna, fra noi utenti di FILM TV questa minoranza è forte, però ho l’impressione che sempre minoranza rimane. Temo che la maggioranza consideri la minoranza come un gruppo elitario di divoratori di pellicole stagionate pronti a fare collegamenti incomprensibili fra film sconosciuti oppure topi di mediateca che fremono di piacere nel sorbirsi cose che per gli altri sono una palla.
La verità è che non siamo così uniti! Ognuno di noi cosiddetti cinefili non ama tutti i vecchi film in blocco ma solo alcuni vecchi film, tappe di rassegne individuali che si è creato in vari modi. Anche per noi vedere film vecchi è una scommessa: a volte è una delusione, altre è una gioia. Non tutti i film invecchiano allo stesso modo: solo alcuni mantengono freschezza e capacità di racconto.
Ecco 7 film diversissimi fra loro a cui corrispondono 7 possibili modi di essere frequentatori occasionali di un cinema ormai lontano nel tempo, senza necessariamente voler diventare specialisti di storia del cinema. Volutamente, li ho scelti tutti in bianco e nero, perché anche su questo c’è una barriera di pregiudizio da sfatare. Spero che a un utente non cinefilo che si riconosce in una di queste motivazioni venga voglia di vedere il film corrispondente, e magari altri. Un buon film è come un buon romanzo: chi legge L’idiota di Dostoevskij non guarda l’anno in cui è stato scritto: si immerge nella lettura e gode…
Con Claudette Colbert, Don Ameche, John Barrymore, Mary Astor
C’è chi vede vecchi film perché in passato c’era l’arte di inventare commedie di equivoci dal tocco elegante, che ancora oggi riescono a farci appassionare e a ridere (non sorridere, ma proprio ridere). Provare per credere con questa commedia scritta, prima di diventare regista, da Billy Wilder e illuminata dalle interpretazioni di Claudette Colbert e del mitico John Barrymore. Ambientazione parigina, duetti al vetriolo, finzioni, nobili, negozi di cappelli: una delizia.
Con Fredric March, Dana Andrews, Harold Russell, Myrna Loy, Teresa Wright, Virginia Mayo
C’è chi vede vecchi film perché vuole commuoversi, e l’arte di commuovere di certi classici hollywoodiani è ammirevole. Questo bellissimo film di Wyler racconta le storie intrecciate di tre reduci che tornano negli USA subito dopo la seconda guerra mondiale: delusioni, malinconia, amori che nascono, dignità e orgoglio, scazzottate da bar. Da vedere in versione originale con sottotitoli perché il doppiaggio che c’è sul DVD, realizzato in tempi recenti, sembra Beatiful.
Con Adolfo Celi, Tina Pica, Mario Russo, Luigi Dermasti
In streaming su Rai Play
C’è chi vede vecchi film perché ci aiutano a capire la nostra storia. Questo gioiellino di Comencini è realizzato nella Napoli dell’immediato dopoguerra, tanto stracciona e distrutta che un missionario che sta per partire per l’Africa (Adolfo Celi) decide di rimanerci e di dedicarsi agli scugnizzi con l’aiuto di una Perpetua brontolona, ma di cuore (Tina Pica). Mentre inserisco questo film scopro che non era ancora in nessuna play-list FILM TV e non ha nessuna opinione. Da vedere e commentare!
C’è chi vede vecchi film perché con pochi mezzi lavoravano moltissimo sulla fotografia e sulle idee. Il noir americano può diventare una droga cinematografica, perché da un lato è tutto giocato su tensioni, ombre, chiaroscuri, e dall’altro è fra i pochi generi degli anni ’40 e ‘50 che mostravano la realtà nella sua crudezza. In questo B-movie degli anni ’40 oltre a un ritmo veloce c’è un personaggio femminile deciso e spietato che anticipa tutte le bad girl dei nostri tempi.
C’è chi vede vecchi film perché ama la letteratura del Novecento e prova gusto a trovarne echi nel cinema che le era contemporaneo. Questo è tratto da Hemingway (di cui mantiene le atmosfere), sceneggiato da Faulkner, e recitato da Bogart – Bacall. Un condensato di fascino irresistibile.
Con Simone Signoret, Serge Reggiani, Claude Dauphin, Gaston Modot
C’è chi vede vecchi film perché ha scoperto l’eleganza del cinema francese (quindi è una minoranza nella minoranza!) e non vuole perdersene nessuno. Questo film racconta una storia d’amore tragica e un destino segnato con immagini ariose, direzione d’attori perfetta e una colonna sonora da groppo alla gola. Meravigliosa la protagonista, Simone Signoret.
C’è vede vecchi film perché sono famosissimi di nome ma pochi li hanno visti davvero, e allora meglio rendersi conto. La dolce vita passata nell’immaginario collettivo è un tourbillon scapestrato e gioioso: Anita Ekberg, feste, bagno notturno nella Fontana di Trevi. Invece il film di Fellini è composto di due filoni diversi che viaggiano in parallelo: da un lato il mondo godereccio di via Veneto (tutt’altro che esaltato, anzi preso di mira per mostrare quanto è vuoto), dall’altro il mondo interiore tormentato del protagonista, che si esprime nelle visite a uno scrittore. Da maestro del cinema, Fellini non fa documentario, ma lavora sui contrasti e sul sapore che ti lascia in bocca...
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